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“Troppo vecchio per il Rock and Roll…ed ho solo ventiquattro anni!!!”

La folla che batte le mani a tempo ed accenna un pogo selvaggio in onore del faccione enorme di Sordi (Alberto) mi fa venire in mente questo ed altri mille pensieri dello stesso tenore: “Che cosa ci faccio qui e soprattutto perché mi sono gettato in questa bolgia un’ora prima dell’inizio del concerto che quest’anno c’ho pure il pass??”
Misteri della fede, diceva qualcuno più famoso e con i capelli lunghi appena più chiari dei miei (no, non Acty…importante come lui, ma magro…).

Guado la piazza festante come Clark Gable il fiume di quel western che si vede ogni estate su Rete Quattro e mentre riesco a superare l’ultimo controllo della sicurezza mi accorgo che : “…Io vagabondo che son io…” il concerto è iniziato ed i Nomadi, gruppo di sbarbatelli alla prima uscita ufficiale, fanno cantare in coro tutti i presenti, tranne me…odio quella canzone, mi ricorda le estati passate in uno sperduto paesino della Ciociaria dove un gruppetto di musicisti della domenica suonava tutte le sere, alla stessa ora, quella maledettissima canzone.

Il “Simpatico Mensile Per Teen Ager”, il cui nome porto stampato su questa targhetta di plastica che per qualche ora mi rende privilegiato nei confronti della massa, comporta delle responsabilità: anzitutto devo fingere di essere un minimo professionale quindi, prima di catapultarmi sul buffet dove un vassoio gigante di porchetta mi guarda con estrema cupidigia, cerco di procurarmi una scaletta del concerto, come fanno quelli veri ed inizio a prendere un po’ di appunti.

Vedo numerose bottiglie di vino aprirsi e finire con la stessa velocità con cui riesco a pronunciare: “Prisencolinensinailciuso” e mi perdo in convenevoli con qualche conoscente e con quelle persone di cui minimamente ricordo i tratti somatici, ma per non fare figure magre saluto come se avessimo fatto le elementari insieme.

Intanto sull’enorme palco è il turno di Marlene Kuntz in versione super veloce, dieci minuti e spazio alla prossima band…è un peccato. Dal maxi schermo, sembravano carichi e “Nuotando nell’Aria” è sempre la canzone che ti viene voglia di cantare a squarcia gola, peccato che oggi su quella targhetta di plastica c’è scritto giornalista e quindi sono costretto a trattenermi.

Tocca ai Gabin, quelli che l’estate scorsa sembrava dovessero fare le scarpe a Moby ed invece dal secondo singolo in poi sono ritornati ad essere i simpatici sconosciuti che erano .

Cerco in tutti i modi di ascoltarli con attenzione ma non ci riesco, troppo cool per i miei gusti ed io, si sa, sono tipo da pane e prosciutto, infatti…buffet!!!

“Ma quanti cazzo siete??”
L’illuminato intento a gridare suddetta frase è l’enorme G-Max dei Flaminio Maphia, uno dei gruppi più vicini all’idea di nulla che ho nella testa quando si parla di musica.

Dovrebbero fare Hip Hop, ma a me sembrano la versione in musica di quel tipo romano che appare negli ultimi film della premiata ditta Parenti/Vanzina. Non so quale sia il suo nome ma sembra che entrerà nella storia del cinema per la battuta: “Me so proprio che congelato…pare che c’ho er calippo tra ‘e gambe!!” e con questa mirabile citazione credo di aver detto tutto.

Klezroym, Tantra, Destir, Zibba e gli Almalibre, Rudy Rotta e Charamira rappresentano la folta pattuglia di emergenti del concertone del primo maggio. Non so chi sia stato a sceglierli e con quali credenziali siano finiti su questo palco, l’unica cosa che so è che chi ha avuto l’idea di farli suonare uno dopo l’altro andrebbe candidato di peso al prossimo Premio Nobel per la Scienza. Grazie a lui ho potuto godermi una mezz’oretta filata di sole pallido sdraiato sul prato di Piazza San Giovanni in Laterano.

Anche La Crus ed Afterhours suonano in un battito di baleno. I primi, con un Giovanardi in gran forma, aprono con quella cover di Paolo Conte (“Via con Me”) che proprio non riesco a digerire e chiudono con “L’urlo” pezzo tratto dal loro ultimo e bellissimo disco che si lascia ascoltare e ballare con piacere. Gli After sembrano un po’ scarichi e svogliati, ma riescono a coinvolgermi quando dal cilindro tirano fuori quel gioiello di canzone che è “Non è Per Sempre”. Da notare il nuovo taglio di capelli di Manuel “Lello” Agnelli…sembra lo zio talentuoso di un componente degli Strokes. Grande boato del pubblico mentre Paola Cortellesi (la donna della mia vita) accenna le note di “Alice”. Francesco De Gregori è per la prima volta su questo palco e ci tiene che i ragazzi appiccicati alle transenne abbiano un bel ricordo di lui. “Niente Da Capire”, “Sangue su Sangue” e “Viva l’Italia” scorrono via veloci e potenti. Suona strano dirlo, ma: una sorpresa!!

Un grande boato accoglie anche Federico “Tiromancino” Zampagliene e la sua “Per Me è Importante”. La risposta del pubblico è impressionante, sembra che non ci sia una sola persona che non stia cantando quella canzone, l’effetto è bello e incredibile. Bravo Federico, Baglioni sarebbe orgoglioso di te. Ospite speciale sul palco dei Tiromancino è Meg per una convincente versione di “Nessuna Certezza”. Il bello di essere amici delle rockstar è sapere in anticipo quello che diranno…sapevo da circa una settimana che Maria avrebbe detto delle cose molto forti. Più di qualcuno ha trovato le sue parole retoriche e fuori luogo, io penso invece che sia facile tirare i sassi e poi nascondere la mano, scrivere canzoni contro la pena di morte, andare a cantare al primomaggio e poi magari essere uno dei finanziatori occulti di Forza Nuova. Trovo invece che sia sempre più difficile riuscire ad esprimere le proprie idee in maniera diretta e coerente. Meg lo ha fatto, quindi, almeno dal sotto scritto, un applauso per lei e …pubblicità per voi!

“Ciuuuuuuuuurmaaaaaaaa…!!!”
Sopravvissuto ad un estenuante, seppur nonostante la sua brevità, set di Piero Pelù e ad un Claudio Coccoluto sempre più agitatore di folle, aspetto l’inizio della seconda parte dello show sdraiato sul prato in compagnia di una mia amica e di sua “Lazialità” Stefano “Acty” Rocco, sfogliando allegramente le copie del Rockit Magazine mentre poco lontano da noi Cristiano Godano pasteggia ostentando il suo terrificante completo salmone. Dopo un urlaccio di Amendola partono le sguaiatissime chitarre di Edoardo Bennato che presenta in anteprima la sua canzone “Stop America”, lo scorso anno aveva fatto la stessa cosa per “Non è Amore” . Sembra che qualcuno gli abbia detto che per partecipare al primomaggio bisogna per forza cimentarsi con un inedito a tema politico mah…forse si sbaglia con Sanremo… Archiviato il “Rinnegato” è ora il turno dei Planet Funk con special guest: Raiss, in vacanza dagli Almamegretta e a dir poco in formissima. Solo due pezzi due che fanno muovere il culo alla folla e tremare i muri della Basilica, sicuramente tra i migliori della giornata.

Carmen Consoli e Britti suonano poco e scivolano via come se nulla fosse, soprattutto la prima.

Il secondo si fa notare più per la cover di “Angel” e per la fidanzata che assiste a bordo palco, che per i brani autografi. L’unica cosa che non capisco è il perché un chitarrista eccellente come lui si ostini a cantare, cosa per cui sembra essere tutt’altro che portato.

Ottimi come sempre i Subsonica. Solo tre brani per un gruppo come loro servono a mala pena per fare riscaldamento, in ogni modo la piazza risponde in maniera impressionante…vista dall’alto sembra un'unica massa saltellante. Mentre Silvestri fa il suo discorsetto, con annesso brano, accompagnato solo dalla base (come nell’Accademia Di Operazione Trionfo), decido di recarmi nuovamente al Buffet…peccato che la roba da mangiare sia sostanzialmente diminuita, vorrà dire che da ora in poi mi concentrerò sul vino rosso.

Jannacci è un’artista puro, ma il suo e di Mauro Pagani, omaggio a Giorgio Gaber non mi convince.

Sicuramente sincero e rispettoso, ma non credo che il buon G.G avrebbe gradito essere celebrato in una piazza che non sembra neanche sapere di chi si stia parlando. E poi il testo de “La Libertà” mandato a caratteri cubitali dietro il testone di Amendola, neanche fossimo al Karaoke, mi ha fatto crescere il magone.

Sergio Cammariere: alcune canzoni sono belle, il personaggio è simpatico, ma è un clone dei cloni e per favore, il prossimo che dice che è il nuovo Tenco (Luigi) lo picchio.

Su Nick Cave poco da dire…solo che durante “The Mercy Seat” qualcuno mi ha strappato il cuore e non so più dove sia andato a finire, come si suole dire: “Breve ma intenso”…ed emozionante, molto emozionante.

“Una mattina…”
Quando Giovanna Marini intona la canzone che più da primomaggio non si può, una ragazza mi chiede : “Perché non la fanno alla Modena City Ramblers??”, non lo so, so solo che De Gregori e la Marini mi stavano annoiando, dopo questa frase invece ho fatto finta di essere rapito dalla musica per tutta la durata del loro miniconcerto, circa una trentina di minuti.

Vinicio è Vinicio, un po’ come Sanremo e Sanremo. Sul palco con tutto il suo carrozzone colorato d’animali e musicanti, sembra essere uscito da un racconto di Bucowsky…probabilmente non è così…probabilmente Capossela è Bukowsky solo che ancora nessuno se ne è reso conto. “Ma come si fa a pogare sul Ballo di San Vito??” grida la Cortellesi…si fa Paola, si fa, ed è pura gioia per i piedi e per le orecchie!!

Irene Grandi potrebbe essere un'altra papabile donna della mia vita, peccato che abbia scelto come stilista il fratello daltonico di Edward Mani di Forbice. Sulla musica poi meglio soprassedere: il solito banale rock italiano sciacquato nell’Arno con la benedizione di sua maestà Vasco Rossi.

Enrico Ruggeri e la Mirò si accingono a concludere questa estenuante giornata di musica, fave e pecorino ed io decido di mettermi in cammino e di raggiungere un locale dove ho appuntamento con alcuni amici. Allontanandomi sento le note di “God Save The Queen” dei Sex Pistols rivisitata dal “punk prima di te” Ruggeri…non riesco a crederci, il mio primomaggio finisce quì.

PS: La targhetta con sopra scritto il nome di “Simpatico Mensile Per Teen Ager” che ho al collo fa si che ogni tanto anche un perfetto sconosciuto come me possa essere fermato ed intervistato dalla radio privata di turno in cerca di scoop e commenti piccanti. Mentre cercavo di allontanarmi da San Giovanni una aitante cronista mi ha fermato e chiesto : “ Cosa faresti se fossi il direttore artistico del Primo Maggio per migliorare l’evento?”…rispondo adesso: “ Oltre ai piatti freddi vorrei nel buffet anche un buon piatto di pasta…e solo cinque gruppi il pomeriggio e cinque la sera”
. Clic.



...inviato per un "Simpatico Mensile Per Teen Ager"... Emiliano Colasanti ci racconta il suo primomaggio dietro al palco...

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L'articolo unocinqueduezerozerotre di Emiliano Colasanti è apparso su Rockit.it il 2003-05-09 00:00:00

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