Chiacchierata via chat con i Death In Plains

(Grafica di Oisin Orlandi)

His Clancyness e Death in Plains: due side project che ormai sono diventati quasi più impegnativi dei rispettivi gruppi principali, due nomi spesso citati all'estero e che possono vantare attenzioni dei blog stranieri più autorevoli, due amanti delle polaroid, dei suoni sommersi e delle voci che scompaiono nel riverbero. Jonathan Clancy (A Classic Education) ha pubblicato da poco una nuova cassetta, "Always Mist", per l'americana Mirror Universe Tapes; Enrico Boccioletti (Damien*) ha pronto per l'inglese DiscError l'ultimo dieci pollici, "Mustard Polo EP". Gli abbiamo chiesto di farsi una chiacchierata in chat.



E: Ciao Jon
J: hey, eccomi
E: mi dispiace un po' "sottrarti" la pausa pranzo
J: no problem
E: ok, allora parliamo del tuo video, "Summer Majestic", mi è piaciuto subito. Apprezzo molto anche altre cose di Jamie Harley, come l'hai contattato? Avevi già un'idea in mente o l'hai lasciato fare?
J: sono stato fortunato perchè gli è piaciuto il pezzo, penso che l'abbia scoperto su qualche blog. Io non avevo nessuna idea, conoscevo il suo lavoro e, ripeto, sono stato fortunato perchè mi sembra uno dei pochi a mettere un po' di passione e gusto nei video di questo tipo. Adesso "va molto" il riutilizzo di vecchi spezzoni da film più o meno conosciuti ma è sempre una scelta rischiosa, puoi risultare banale, ma lui ha un gran tocco e cerca sempre cose particolari
E: si, è vero, va molto ultimamente
J: ho dovuto aspettare parecchio, continuava a dirmi che non trovava la cosa giusta. Poi un giorno, così dal nulla, è arrivato e, paaam
E: si, certamente c'è di più di un semplice cut & paste
J: in qualche modo allarga, come se spostasse più in là l'orizzonte delle parole. Guardando il video è come se avessi capito meglio cosa volessi dire nella canzone
E: bellissimo



("Summer Majestic", regia di Jamie Harley)


J: tu sei uno che lavora molto anche sui video, vero?
E: si, vero
J: hai mai provato a partire dalle immagini?
E: beh, ultimamente parto più da quelle. Non so come dirti, non immagini vere e proprie, più atmosfere direi
J: e le utilizzi anche dal vivo no?
E: si, però in passato facevo tipo dei montaggi brevi da portare dal vivo, magari 10-15 minuti da mandare in loop, ora vorrei controllare in tempo reale le immagini e giocarci con la musica
J: upgrade!
E: hehe
J: immagino sia difficile
E: in realtà no, inizialmente avevo paura che si perdesse "Il filo" delle canzoni, però ormai voglio tenere insieme i due livelli, musica e immagine, mi sento più a mio agio così, e come se le canzoni dicessero meno senza il video
J: si, ho capito



("Whirlwind", regia di Death In Plains)


E: parlando anche d'altro, è uscita la tua seconda cassetta, no? Avevo avuto da ridire ai tempi della prima, ti ricordi? Magari adesso mi convinco e mi cerco un vecchio stereo e me le compro tutte e due
J: hehe, alla fine è solo un modo per far un oggetto carino con pochi soldi, giusto per non fare il solito cd che poi prende polvere
E: è un oggetto che rimane, poi, ovvio, c'è sempre il rischio che queste siano mode passeggere e basta
J: per me è solo un modo come un altro per supportare l'artista. Poi io sono fortunato perchè in macchina ho ancora lo stereo a cassette
E: BELLO lo stereo a cassette in macchina! Immagino sia fantastico sentire le proprie cose su cassetta
J: infatti, sto pensando di registrare le prossime cose su un 4 piste a cassetta, vedremo
E: bello
J: sono abbastanza stufo del termine lo-fi! Per me non è lo-fi è caldo-fi
E: caldo-fi, haha. Comunque ti capisco, la prima volta che ho sentito i miei pezzi in vinile, quando è uscito il primo 7", erano diversi, c'è poco da fare
J: una soddisfazione no? Il 7" è veramente un formato incredibile. Già che parliamo di uscite: le prime erano più lente, "riflessive", i tuoi pezzi nuovi siano più solari e veloci. E stata una scelta?
E: non so dirlo. Probabilmente è una parentesi, sono nate così, mi piacerebbe provare sempre cose diverse. In realtà quest'ultimo periodo è un po' così, non proprio "solare" direi, forse questi pezzi sono così vivaci per questo, di risposta. Comunque, mi ripeto, sono uno che va a periodi
J: Si, tutto può essere diverso ogni volta l'unico limite sono le capacità tecniche, tutto il resto non conta
E: Anche io preferisco farlo senza vincoli o tempistiche di nessun tipo. Quando non ho nulla da dire, sto zitto
J: è anche il bello di suonare completamente da soli
E: si, esatto
J: io magari non registro niente per settimane, poi vado in trance due giorni e registro intere canzoni in poche ore. I pezzi che preferisco sono sempre quelli finiti in pochissimo tempo. Che non vuol dire lavorare con poca cura
E: certo, capisco. Sono quelli che senti più tuoi, "necessari" in un certo senso



(Death in Plains)

J: esatto, hai delle uscite in programma?
E: una tra poco, il 4 luglio, un nuovo 10", "Mustard Polo". Poi vorrei registrare molta roba durante l'estate
J: l'estate è sempre un gran bel periodo per fare cose
E: si, davvero. Tu che hai in programma?
J: credo che usciranno dei 7" in autunno, forse anche per Secret Furry Hole
E: non vedi l'ora, eh?
J: eh, si sarebbe il primo vinile della label
E: immagino che tu stia accumulando parecchie soddisfazioni, sei stato segnalato da moltissimi blog davvero seri
J: vorrei che si concretizzassero un po' di cose, vorrei girare abbastanza nell'anno nuovo
E: vorresti "crescessero" un po' le cose?
J: si, ma hai fatto bene a metterlo tra virgolette, a me importa girare il resto conta poco
E: beh giusto, anche perchè altrimenti non penso staremmo qui a fare tirature limitate, cassette e 7", no?
J: sicuramente
E: allora, mi dicevi che sei interessato alla situazione live in solo. Com'è per te? Come ti trovi? Che effetto ti faceva le prime volte?
J: in effetti io mi preoccupo molto, ammetto che la semplice situazione chitarra acustica e voce non mi ha mai attirato, ho sempre avuto dei set più complicati
E: anche a me, chiaro. Devo dire che dal vivo mi agito molto
J: anche io le prime volte ero agitatissimo, io però ho la fortuna che con me sul palco c'è anche Paul (Pieretto con Jonhatan anche negli A Classic Education, NdR)
E: si anche io all'inizio avevo fatto dei concerti con Damiano, che nei Damien* suona la batteria e con me suonava il basso, ma quando ho preso una direzione più elettronica ho capito che era meglio continuare da solo
J: hai trovato una tua dimensione
E: si, ehm, la sto trovando. Il limite del suonare da soli è tutto in queste indecisioni iniziali. Non ho quasi mai tenuto lo stesso set per più di un paio di live, ogni volta distruggevo e riorganizzavo tutto
J: io devo dire che non ho ancora trovato la combinazione giusta. Al momento suoniamo in due, per adesso in situazioni più intime mi trovo bene, nei festival non sempre è andato tutto come volevo
E: io invece, a dirti la verità, ho un po' di problemi con il suonare, ultimamente
J: potresti mandare solo musica e metterti dietro ad un proiettore
E: infatti, sto andando forse in una direzione meno "musicale". Anche se non vorrei finire a cantare su una base, voglio continuare a giocare con i loop e tutto il resto
J: si ho capito, quasi un approccio più organico all'elettronica
E: si, e poi vorrei fare POCHI concerti. So che magari suona strano ma ho voglia di suonare solo in situazioni e contesti in cui mi sento veramente bene. Tanto non voglio fare tour da milioni di date, mi interessa più registrare le cose, produrle



(His Clancyness)

J: si capisco benissimo. Come combini gli impegni con la band, easy?
E: no, affatto, anzi quello è un tasto dolente. Mi sono laureato dieci giorni fa e ora ho un po' di ansia per il futuro. Coi Damien* siamo proprio fermi, per volontà mia, sia chiaro, quest'inverno ho fatto troppe cose
J: avete girato molto per il disco, no?
E: si, abbiamo girato un sacco, è stato bello. Ora preferisco stare un po' tranquillo. Adesso la mia preoccupazione maggiore è ottenere l'indipendenza economica totale senza "abbruttirmi" facendo qualche lavoro che odio. Ho 26 anni, non riesco più a stare a casa con i miei, basta, ecco, sono grande. In qualsiasi altra parte del mondo mi avrebbero già buttato fuori di casa
J: ti capisco, io sono stato abbastanza fortunato, ne ho due in più di te ma ormai è parecchio che vivo da solo grazie al mio lavoro in radio
E: immagino sia un bell'ambiente
J: si, anche se ultimamente mi impegna più tempo di prima. In realtà guadagniamo lavorando a molti progetti extra, insomma lavori seri e impegnativi nel campo dell'editoria, progetti sociali ecc, non solo inserire cd in playlist
E: beh, figo
J: tu ti senti a tuo agio in Italia? Nel panorama musicale intendo. Sai come si dice, kindred spirits
E: allora, in generale non molto. Boh, ci sono tante cose che mi danno fastidio, spesso si fanno le cose in maniera approssimativa. Poi ovvio ci sono molte cose che amo, a partire da Pesaro con gli Altro o i General Decay. Poi, uscendo dal mio circondario, Banjo Or Freakout, anche se non vive più qui, o i Giardini, li adoro fin da quando ero un ragazzino
J: secondo me non è un brutto momento, dai, ci sono un sacco di band, progetti carini, peccato restino sempre sommersi
E: e infatti mi fa piacere vedere che voi A Classic Education suoniate anche parecchio fuori e in bei contesti. Ah, dimenticavo i Distanti, loro mi sembrano fantastici
J: li conosco solo di nome
E: sono di qui vicino, di Forlì
J: gli Altro sono una grande band. Io però ascolto poche cose in italiano, lo ammetto
E:sono qualcosa di pazzesco per me
J: si Alessandro (Baronciani, il cantante, NdR) riesce "frasare" le parole in maniera perfetta senza dover edulcorare il suono come spesso capita a chi canta in Italiano
E: guarda, io sono abbastanza esterofilo in quanto a gusti musicali, immagino si capisca
J: io sicuramente passo per esterofilo però non è così. Quei pochi dischi che ho amato in italiano li ho divorati e tra i pre-anni 70 c'eran delle cose da lacrime che piano piano ho riscoperto. Purtroppo son cresciuto con mia mamma, è canadese e non conosce nessun disco di musica italiana
E: si, anche io adoro quegli anni, tipo la Patty Pravo degli inizi per me è la regina Invece, per concludere il discorso Italia vs resto del mondo, come ti sei trovato nelle tue esperienze all'estero?
J: dici di vita o musicali?
E: come vuoi, intendevo musicali ma parlami pure di quello che preferisci
J: io sulla musica la vedo in maniera molto semplice, per me non ci sono confini, se suono voglio provare a confrontarmi con quei gruppi e quei posti dove sono nate le cose che mi piacciono e mi hanno ispirato. Poi che ci riesca davvero o meno è un altro discorso, ma almeno voglio provarci. Per questo la questione italia VS estero non la sento. Mi sono fatto capire o è un discorso troppo confuso?
E: ...
J: che sia Berlino, Bologna, Istanbul, Austin o Londra. Mi sembra che in Italia ci si vada avanti solo per divisioni, c'è l'Italia e poi c'è il resto della musica
E: capisco
J: ne parlo spesso con Luca (Mazzieri, anche lui negli A Classic Education o da solo nel progetto Wolther Goes Stranger, NdR) e Paul. Semplicemente non mi pongo il problema del confine geografico, non ci sono le band locali contro gli altri gruppi: ovunque è come suonare in campo neutro
E: bello, mi piace la definizione "campo neutro"
J: quando magari anche in Italia si acquisterà una mentalità di questo genere potremmo avere delle realtà come quelle di Berlino o Barcellona
E: hai ragione
J: non che qua non ci siano realtà bellissime, non voglio essere frainteso, poi su Rockit mi coprono di insulti, eheh
E: è che queste realtà da noi non sono affatto valorizzate, come possono essere da altre parti
J: esatto, in Spagna, ad esempio, i gestori della telefonia o grosse multinazionali hanno capito che tra i giovani va la musica "indie", o chiamala come vuoi, e la usano per le suonerie o per la pubblicità, per certi veri è agghiacciante
E: guarda, ti dire quasi che non è così male
J: ovviamente cavalcano il momento, sono opportunisti, magari uno studio gli ha detto che i ragazzi non sono solo interessati al Grande Fratello ma anche ai festival e a certi tipi di musica
E: è il mercato, a me sembra la cosa più naturale e "normale" del mondo e mi sconcerta rendermi conto che qui non sia così
J: non so se sia meglio eh, però se aiuta a levare un po' di tette e culi e a fare qualche festival in più
E: guarda mi "espongo", secondo me è meglio. Che dici la chiudiamo così?
J: yes
E: un'ultima cavolata, che stai ascoltando questi giorni?
J: l'ep di Wild Nothing, tanto, il master del nuovo Ep degli A Classic Education, tantissimo, Plastic Ono Band, "On The Beach" di Neil Young, te?
E: io a ripetizione "King Night" dei Salem, mi sono proprio fissato
J: grande!
E: e poi Wild Nothing ma non l'ep, il disco, "Gemini"
J: poi, tantissimo il nuovo disco dei Women, sono amici e lo attendevo da un anno!
E: gli ep di Best Coast e a ripetizione le b-side dei Girls e la loro cover di Skeeter Davis
J: ma dai, grande! Sono un super fan di Skeeter Davis. Io sono rimasto un po' deluso dalla cover, nel senso mi piacciono molto i Girls ma fare una cover di Davis è difficilissimo
E: beh l'originale è più bella, ovvio, ma anche la loro versione non è male. Devo ammettere però che l'orginale è imbattibile
J: Ci son dei pezzoni suoi mamma mia, che suono. Va bene dai, spero di sentire presto il tuo nuovo 10" sul mio piatto. Caldo-fi no?
E: ehehe, io aspettero i tuoi 7", il magiacassette non ce l'ho.
E: sì, CALDO-FI, Warm-fi. Grazie Jon è stato un piacere
J: idem, ciaoo



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L'articolo Chiacchierata via chat con i Death In Plains di Redazione è apparso su Rockit.it il 2010-07-05 00:00:00

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