X Factor 2022: il ritorno al passato per ora funziona

Prime audizioni per lo show di Sky, che deve riscattarsi dopo un anno da dimenticare. La puntata funziona bene, con Michielin e Fedez (di ritorno) a fuoco. E, soprattutto, una selezione musicale varia, senza troppe quote e strizzate d’occhio al mercato

Gli Omini, da Torino
Gli Omini, da Torino

È giovedì sera di metà settembre quando inizia su Sky la messa in onda della prima puntata di audizioni di X Factor, e io sono un po' annoiato all'idea. Le ultime edizioni sono state tutto meno che entusiasmanti, sia dal punto di vista del tavolo dei giudici che da quello della conduzione. I talenti, poi, mi hanno allargato la bocca a son di sbadigli e tra i tanti che si sono esibiti, non molti sono riusciti a lavorare con la musica.

Che la giuria formata da Emma, Mika, Hell Raton e Manuel Agnelli (l'unico che si salvava) avesse stancato e fosse stanca, nell'edizione 2021 lo si percepiva nitidamente, aggravata dalla conduzione non all'altezza di Ludovico Tersigni, giovane attore prestato alla tv, per niente a fuoco nel ruolo di nuovo Alessandro Cattelan. E poi i concorrenti, la maggior parte dei quali sembrava già appartenere al business musicale, poco inclini a mettersi davvero in gioco. Per farla breve, se fosse stata l'ultima edizione nessuno avrebbe avuto da ridire.

 

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Far ripartire una macchina così piena di ruggine è impresa ardua e quando hanno annunciato giudici e presentatrice, sono stato ancora più interdetto: Fedez, ancora? Francesca Michielin che presenta? Ambra che giudica? Rkomi e Dargen D'Amico, due rapper che con Fedez fanno tre? Sulla carta un'operazione sbilanciata che sapeva di scommessa persa, e invece dopo la prima puntata devo dare atto a tutti, chi più chi meno, di aver fatto un buon lavoro. 

Fedez (voto 7) ha le chiavi dello show, lo conosce meglio di tutti ed è lì non solo come giudice ma anche come tutor dei nuovi arrivati. Francesca Michielin (voto 8) empatica, simpatica, piena di energia, sa bene come stare sul palco ed è la marcia in più dell'edizione, Ambra (voto 6 e 1/2) navigata donna di tv, Dargen (voto 6+) la butta sull'ironia (se ne abusa non sempre va a segno) e Rkomi (voto 6+) mi fa un sacco ridere perché sembra di un altro pianeta, tipo Mork per la prima volta sulla Terra.

Ok lo show, ma la musica è quello che ci interessa di più. Cosa ci dice questa prima puntata? Intanto che sono cadute tutte le barriere e siamo tornati a qualche anno fa con una consapevolezza nuova: che puntare troppo sulla moda del momento non porta mai lontano. Lo abbiamo visto con la bulimia da itpop prima e da urban-trap poi, a cui si sono riconvertiti un sacco di nuovi musicisti per tentare la strada del successo facile senza riuscirci.

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Da quanto abbiamo visto, c'è la sensazione di essere di nuovo di fronte a un talent e non solo a una vetrina per artisti come scorciatoia verso i milioni di visualizzazioni. Highlights della serata: Irene Pignatti (voto 7+), giovane e simpatica amante del pop triste (ti stimo sorella) che con la sua Telecaster celeste fa Youth di Daughter, ed è un piacere sentirla cantare e gli Omini (voto 8), giovanissima band basso chitarra batteria da Torino, 18, 17 , 18 anni, due fratelli (figli dell'ex chitarrista degli Statuto) e tanta voglia di spaccare il palco. Fanno Tick Tick Boom di The Hives con una grinta e una faccia tosta che fanno ben sperare per il futuro su un palco vero.

Molto bello anche l'arrangiamento per chitarra elettrica e voce fatto da Matteo Siffredi (voto 7 e 1/2) per il classico L'appuntamento di Ornella Vanoni. Il ragazzo ha classe, una voce suadente che incanta il pubblico e la sua versione tra il jazz e Mac DeMarco, e da stratocasterista sono felice del ritorno in auge della fender Stratocaster come chitarra versatile non solo per il rock. Altra cover interessante quella di Alessandro Baroni (voto 6 e 1/2) che rischia con Ama noi di Dargen D'Amico e sfata il mito che vieta di fare canzoni di uno dei giurati (anche se attendo in ansia una qualche versione di T'appartengo, l'inno di Ambra).

Ai giudici è piaciuta molto anche Coraline dei Måneskin fatta dalla 18enne Linda Riverditi (voto 6+), ma a me non ha entusiasmato, così come la cover delle Tigri da soggiorno (voto 6) di Prima di andare via di Neffa, tanto meno Manal Harchiche (voto 5) con New Body di Kanye West, tutto troppo costruito.

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Ci sono stati anche degli inediti interessanti, uno su tutti Non è così male del duo Santi Francesi (voto 7), tra i Thegiornalisti pre tormentoni e il synth pop fatto bene. Mi sono entusiasmato a vuoto quando il ritornello credevo recitasse: "Che cazzo me ne faccio io di un cazzo", presto corretto dalla mia amica Viola (che salutiamo) che mi ha fatto tornare sulla terra: "Che cazzo me ne faccio io di un clacson", dice. Vabè, poco male, i ragazzi sanno il fatto loro. Da segnalare anche anche Molecole di Lucrezia Fioritti (voto 6 e 1/2) e Martina (sei una stronza) di Francesco Guarnera (voto 6 e 1/2), super giovane ma già molto competente con la materia hit radiofonica in stile Lunapop del 2022.

Ci sono stati altri concorrenti ma mi hanno colpito meno ma ho preferito dedicarmi a qualcosa di costruttivo perché è bello rivedere gente che ha un sacco di voglia di suonare dal vivo, un pubblico gasato, giuria e host tutti nuovi che per ora stanno mostrando un buon feeling col programma, ma lo sappiamo come va con X Factor: il problema non sono (quasi) mai le audizioni ma i live. Staremo a vedere se l'entusiasmo continuerà nel freddo inverno, per ora puntata da 7.

 

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L'articolo X Factor 2022: il ritorno al passato per ora funziona di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-09-16 09:44:00

Tag: x factor

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