Da X Factor alla Corrida il passo è breve

Le audizioni – di norma la parte migliore dello show – sono finite e il talent di Sky non ha mostrato veri talenti né una direzione adatta a trovare la nuova popstar. In compenso i momenti di caciara e le trashate si sprecano. Mancano solo i campanacci e il maestro Pregadio (ma c’è Morgan)

Campanacci, pentole e via andare
Campanacci, pentole e via andare

Le tre puntate canoniche di audizioni di X Factor ce le siamo sciroppate e sono state poche ore che sembravano giorni, nella stanchissima narrazione del talent di Sky che ormai non ha davvero più niente da dire o da dare alla musica, né allo show. Tranchant, non è vero? Eppure non è possibile trovare qualche spunto di riflessione che non sia già stato passato in rassegna mille volte, qualche timbro vocale, arrangiamento, produzione che non sia stata già ascoltata, qualche talento puro, cristallino. Cosa rimane quindi? Ben poco.

La già discussa cura Morgan non ha sopperito alla mancanza di voglia e di idee degli altri giudici e guardando una qualunque puntata di un po' di anni fa si capisce quanto la forza propulsiva di un Fedez in forma fosse carburante per un programma che oggi conta far i suoi giudici una pallida ombra di quello che il giovane Federico Lucia fu. Un tempo rideva, piangeva, dava un sacco di consigli, ci teneva all talent e si capiva, non è un caso che anche chi non amava la sua musica iniziò in quel periodo a rivalutarlo come persona intelligente e interessante. Oggi l'imprenditore Fedez è svogliato, laconico, poco incline a farsi trasportare, come se non solo non gli piacessero i concorrenti, ma neanche la musica in generale. 

Dargen riesce a inanellare qualche gioco di parole divertente ma non va mai oltre quello, e pure se a volte è il più brillante al banco, non riesce a fare la differenza. Ambra ha il suo fascino, questo è innegabile, ma non basta per risultare una giudice credibile al tavolo e nonostante sia l'unica che riesce a commuoversi in un'edizione poverissima di talenti, non ce la fa a risollevare la situazione. Chi manca? Ah beh, il Castoldi in arte Morgan, che potrebbe con dei colpi da maestro prendersi facilmente le notizie del giorno dopo e invece sembra calmierato come le bollette durante la guerra, quindi innocuo e un po' impacciato in un contesto che ormai non lo rappresenta minimamente e che lui riesce più a incarnare. Risultato? Una noia mortale

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Contributo finale a questa sarabanda semi addormentata di persone, le audizioni con meno talento della storia di X Factor. Ora, potrebbe sembrare che qualcuno della produzione m'avesse rigato la portiera della macchina ma sfido chiunque a guardare le tre puntate e a segnarsi il nome di uno o due concorrenti che spopoleranno nel pop italiano del 2024, perché di questo alla fine si dovrebbe trattare. 

Solo nell'ultima puntata di audizioni: la ragazza che canta Purple Rain di Prince come se fosse a un musical, i due ragazzi da Rovigo voce e violoncello pure troppo piacioni, il sedicenne che fa pulp rap con la canzone in cui ammazza, fa a pezzi e mette nel bagagliaio due nonnine, la ragazza che canta Nina Simone con la base fresh ma che in un'edizione passata sarebbe stata scartata, il folk rocker che fa Don't Let Me Down dei Beatles con gli accordi sbagliati, la band che canta la canzone demenziale sui calvi che si mettono in testa i peli della figa (ho riso come uno stronzo), il sedicenne col vocione pure troppo, la band che sembra un tributo malriuscito ai Maneskin, il tipo che rappa di Lexotan e del suo cazzo grosso e che mentre lo guardi vorresti morire, il concorrente che canta Feliz Navidad alla fine, talmente assurdo da farti pensare di guardare una versione Monty Python della Corrida.

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Tra i tanti, qualcuno di interessante c'è: Samuele che canta diligentemente una versione intima di Nessuno vuol essere Robin di Cesare Cremonini, Niccolò Selmi (il più bravo di tutti) con un inedito e una voce davvero speciali, Anna che canta Ghali, un pezzo di teatrocanzone alla Gaber intelligente e interessante. Bene, ma un po' troppo poco per due ore di show, non pensate? Possiamo aggiungere la ragazza che cantava L'addio di Battiato / Giuni Russo la scorsa settimana e un paio che adesso neanche ricordo della settimana precedente, ma in totale niente sembra presagire che da questa stagione verrà fuori la nuova popstar italiana. 

Forse lo show avrebbe bisogno di un paio d'anni di fermo, perché tutto ciò che riguarda i talent o i reality al momento (vedasi ascolti o gradimento di Italia's Got Talent o Grande Fratello) non sta più funzionando, al contrario di Amici che gode invece di un pubblico super fidelizzato e del carisma senza confini di Maria de Filippi, ma è l'eccezione che conferma la regola. 

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Il grosso problema della musica italiana in questo momento è che non sembra possa partire una wave capace di raggiungere i fasti dell'itpop ormai defunto e rimpianto, né i numeri supersonici della trap o del rap che godono ormai del monopolio delle classifiche. AX Factor non vanno più le band con un pedigree e una fanbase perché negli anni scorsi hanno visto che non funziona, il queerpop ha avuto vita brevissima nello show, così come la fase urban, quindi siamo tornati ai dilettanti allo sbaraglio. Solo che in Italia cantano tutti e ormai questa formula non dà più frutti (rima baciata). Allora che fare? Una pausa di riflessione, oppure un guizzo geniale che potrebbe uscir fuori dalle prossime puntate, ma che al momento sembra lontanissimo come i mondi evocati da Franco Battiato, giusto per chiudere con un po' di sostanza.

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L'articolo Da X Factor alla Corrida il passo è breve di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-09-29 10:26:00

COMMENTI (4)

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  • AldoGuarnieri6 mesi faRispondi

    Io credo che i due ragazzi di Rovigo avrebbero meritato una chance tanto piu vista la sedia data a chi ha cantato una versione imbarazzante di Caruso. Sono stati bravi a mio giudizio e la bellezza stava nella diversità delle loro voci che si fondevano in un bel mix. Piacioni in cosa tenuto conto dei loro 18 e 20 anni. E consiglio di andare a veder la bio di entrambi. Giovie ha alle spalle un Cet di Mogol, una finale al premio De Andrè, un Premio Amnesty, un inedito in un progetto musicale premiato al Tenco, un Premio Donida; Micke ha vinto premi a nastro in ambito classico come violoncellista....Tirate le somme....

  • facchin.alberto606 mesi faRispondi

    @simonestefanini come si fa a non essere d'accordo con Simone...ma noi italiani è sempre piaciuta la corrida anche nelle cene più intellettuali milanesi dopo qualche bicchiere di Barolo, il professore di turno ammetteva di averne vista qualche puntata, se non altro per il suo valore "sociologico".

  • OsperiaLunaAlix7 mesi faRispondi

    @simonestefanini Tu lo sai Cosa si intende per patrimonio Unesco? Si Intende Morgan... Portategli Rispetto che è Di Raro Valore .. E' un Vaso stracolmo di Arte, bene avente un valore eccezionale universale sul piano storico, artistico, scientifico, estetico, etnologico o antropologico.

  • OsperiaLunaAlix7 mesi faRispondi

    Io credo invece che Morgan sia l'unico Giudice che spicca per valore artistico e competenza e sia lunico che può parlare con i ragazzi indicando loro la strada. Morgan è Un cantautore di estremo valore artistico e non è seduto lì per fare siparietti o discutere con gli altri giudici. X Factor è praticamente suo, visto che è il giudice con più vittorie e visto che potrebbe portare sul podio chiunque. Morgan ha una visione pazzesca sull'altro intercetta il talento ad occhi chiusi. Ha una sensibilità e un'intelligenza enormi per questo è dotato di grande ironia e acute. Penso proprio che sia il Valore di questa trasmissione ma penso che sia importante per L'arte e La musica del nostro paese. E' una fortuna che sia lì per quei ragazzi e infatti loro lo sanno e si vede che il suo giudizio ha un peso diverso rispetto a tutti gli altri.