Best Art Vinyl Italia, domani la premiazione

Best Art Vinyl Italia premia dal 2011 la migliore copertina italiana in formato vinile: nata grazie a Paolo Zamma di Art Vinyl.it sull’onda del grande successo del Best Art Vinyl Internazionale, la manifestazione vede la collaborazione del negozio di dischi SEMM Music Store & More di Bologna, dove sarà possibile visitare l’esposizione permanente delle 50 opere internazionali partecipanti a Best Art Vinyl. Dal 24 aprile sarà poi possibile visitarle anche a Borgo delle Colonne a Parma. Inoltre, sempre nel negozio, in occasione del Record Store Day (sabato 21 aprile) verranno annunciati i primi tre classificati dell’edizione italiana. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Paolo Zamma per farci raccontare qualche dettaglio in più su questo concorso.

Da cosa partite per selezionare le copertine in gara? Avete delle persone che vi segnalano artwork particolarmente meritevoli o è un lavoro che portate avanti da soli durante l'anno?
Già dal primo Gennaio di ogni anno parte la ricerca, che svolgo in qualsiasi momento e orario e con tutti i mezzi possibili, dalla carta stampata a internet. Alle volte, ma comunque sempre di più ad ogni nuova edizione, vengo contattato dagli artisti, dai musicisti e qualche volta dalle label.

In base a cosa scegliete poi le copertine in gara? Ci sono dei parametri che cercate di rispettare? 
La scelta avviene secondo canoni emotivi prima e "intellettuali" poi: ci sono copertine che mi parlano subito, altre che lascio crescere e vedo con occhi diversi dopo un po’ di tempo. Solitamente cerco di rappresentare le tecniche principali, ovvero illustrazione, fotografia e grafica, ma è tutto molto fluido.

Nella valutazione incide anche il contenuto dell'album a livello musicale, o la vostra attenzione si rivolge agli artwork indipendentemente dal genere musicale?
La valutazione prescinde dal contenuto musicale, l'intenzione di Best Art Vinyl Italia è proprio di porre in risalto la dimensione artistica legata alla copertina di un disco, mettendo per la prima volta sotto i riflettori chi di questa  dimensione  è  assoluto  protagonista che abbia in mano un pennello, un mouse o una macchina fotografica.

È difficile arrivare a una sintesi di 50 copertine?
È il primo anno che riesco a mettere insieme 50 copertine italiane, è un segno che la discografia italiana indipendente e non, produce più dischi in vinile e si focalizza con maggiore attenzione all’artwork, un ritorno al passato che in questo caso è solo positivo.

Perché la vostra attenzione si rivolge unicamente ai dischi distribuiti in vinile?
Il disco LP o 12” per le sue dimensioni, offre una buona superficie al creativo, che così può esprimersi al meglio pur in uno spazio relativamente contenuto.
Alcune copertine nel tempo sono diventate dei classici dell’immaginario collettivo, basti pensare dalla banana di Andy Warhol per i Velvet Underground, o alle tante  bellissime copertine del jazz degli anni '50 e '60, dove si sperimentavano nuove forme di comunicazione visiva: ad esempio la copertina della colonna sonora del film “Anatomia di un omicidio” realizzata da Saul Bass.
Si potrebbe anche dire che le copertine sono una forma d’arte a prezzi accessibili, da li è nato il concetto delle cornici per esporli.

Da quando il vinile è ritornato ad essere uno dei supporti preferiti degli ascoltatori, avete notato una maggiore cura negli artwork?
Sicuramente, anzi auspico che si torni sempre di più a fare copertine con creativi, illustratori e fotografi capaci di emozionare e raccontare storie.

Avete qualche consiglio per una band emergente alle prese con il loro primo artwork? Ci sono degli errori da evitare?
Credo che - se per emergenti consideriamo i molto giovani - essi siano più che consapevoli: viviamo in un era "visual", dove l’immagine arriva prima dei contenuti e a volte la sostituisce, oppure che piaccia o meno c’è solo quella.

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L'articolo Best Art Vinyl Italia, domani la premiazione di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2018-04-20 12:13:00