Biografia Big Trivella

"Sei sempre il solito". Primo commento ironico di Greg quando Giowa riferisce che "Dull Roots", almeno nella sua confusione mentale, non ha una traduzione esatta. Giocare con l'ambiguità ci è sempre piaciuto. Big Trivella nasce nel 2008 quando l'esigenza di dare linfa alla propria vena musicale unisce tre persone, in ordine di apparizione: Giova, Anto, Greg. Due giorni di prove e si va dritti al primo concerto all'Underground, Montiano. Tutto così, all'improvviso. La curiosità per questa nuova creatura sfocia in un attento ascolto da parte del pubblico del primo live all'inizio acustico, quasi intimo, passando poi a quello che Gavio definì "il pogo più violento e malato mai visto" una volta partite le note di School, scuola Nirvana. Il concerto termina con pezzi di legna riversati sulla batteria dopo una devastante cover di Territorial Pissings. Berto, ribattezzato "Tumore", torna a casa in ambulanza dopo aver tentato l'impresa in secante con una Vespa. Fora una ruota, lo raccolgono a metà strada. Era il 19 marzo 2008. Nonostante una line-up di soli tre componenti, gli impegni personali impediscono al gruppo di ritrovarsi con costanza in sala prove. Le uniche ore disponibili sono quelle antecedenti i concerti; di giorno si provano nuove canzoni, la sera le si porta sul palco. La musica che ne esce convince: non tanto chi la vuole suonata bene tecnicamente, guardando COME viene fatta, ma chi riconosce sé stesso in una sequenza intrecciata di note e stati d'animo, guardando COSA esprime. Quella musica diventa una chiave di lettura per la nostra esistenza quotidiana. Si comincia così, per caso, per scherzo, ma pensando già a guadagnarsi un seguito di pubblico. Dallo scherzo al pubblico, dal pubblico alle proprie composizioni, fino allo studio di registrazione. Percorso apparentemente lineare, ma alquanto tortuoso. Non è facile far combaciare impegni e passioni, c'è chi è pronto a fare un passo indietro pur di suonare, ma non tutti. Greg a settembre 2008 decide per una pausa, smette di menare sulle pelli con le sue bacchette, inizia a menare con la testa sui libri. Il suo autolesionismo concede qualche deroga e si torna a suonare. Tra fine maggio e metà luglio 2009 abbiamo 15 date. Il palco talvolta diventa la nostra sala prove, in altre occasioni invece è scenario di uno sprigionamento di molteplici suggestioni. Quando si prendono in mano gli strumenti è il momento giusto per liberarsi di tutta l'esasperazione che si mistifica e si accumula giorno dopo giorno. "Dull Roots" è figlio di tutto ciò che ci ha circondato. E' la fotografia sonora di questo anno e mezzo di attività intermittente. Una volta pronte le cinque canzoni abbiamo cercato uno studio adeguato alle nostre esigenze. Ambiente confortevole, piccolo, raccolto. Si parte con qualche perplessità relativa alle nostre reali capacità di incidere, poi finisce la prima sessione e si è più che soddisfatti. Un sabato pomeriggio ci si rinchiude per registrare le chitarre, poi termina l'ultima bottiglia di birra scadente e con essa anche le parti vocali. Non c'è più voce dopo aver registrato Womb With a View. Abbiamo partorito questo Ep, lo riteniamo una piacevole fatica degna di nota, ora vi romperemo le scatole fino allo sfinimento. Lo faremo solamente per un motivo: perché abbiamo una concezione di Musica come ESPRESSIVITA' SENZA LIMITI, non come ortaggio (e oltraggio) da mercato!

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