Carmen Consoli - Ventunodieciduemilatrenta testo lyric

TESTO

Che vergogna te la sei fatta addosso
Mentre tutti mangiano. Cosa penseranno?
Ci è giunta voce che nel suo paese l’inciviltà regna sovrana
Ambasciatore che ingrata mansione
La rappresentanza di tale etnia subumana.

Vorrei parlarvi di un sogno ricorrente
Una donna dal corpo normale e la testa di un cane
Le mani di mia madre.
Stava seduta sulla panchina di una stazione mai vista
Sul tabellone una data di nascita:
ventunodieciduemilatrenta.

Cari signori brindo a tale rozza illazione
poiché mi diverte il pregiudizio borghese
perché guastare tale atmosfera gioviale con la tensione
brindiamo all’amore materno, filiale, carnale
brindiamo all’amore promiscuo, fedele e spirituale.

Signore e signori mi spiace interrompervi
Siete in arresto, devo rinchiudervi nel ripostiglio
Toglietevi le scarpe.
Mettete sul tavolo oggetti metallici, contenitori di liquidi
Se fate i buoni vi lascio una coperta per l’inverno.

ALBUM E INFORMAZIONI

La canzone Ventunodieciduemilatrenta si trova nell'album Elettra uscito nel 2008 per Universal Music Italy.

Copertina dell'album Elettra, di Carmen Consoli

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L'articolo Carmen Consoli - Ventunodieciduemilatrenta testo lyric di Carmen Consoli è apparso su Rockit.it il 2020-05-23 15:41:44

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