Carmine Torchia - Case popolari testo lyric

TESTO

Daniela ha aperto un’ottica, ci ha speso qualche soldo, lontano dai clamori di città, viveva qui coi suoi una vita fa. Giuseppe è un fabbro inutile e ha un lavoro nuovo: aggiusta macchinari, dà lo start ai giochi di metallo al luna park.

Francesca ci ha un marito che le vuole tanto bene, ricordo che voleva star con me… coi miei pensieri e un litro di caffè. Turuzzo è un buon meccanico e ride alla sua vita, mi chiede se ogni tanto penso a lei, mi dice poi: ma come cazzo sei?

Qui manca l’aria ed esco su in paese fino a quando questo fiato poco atletico mi porta a casa mia. Le case basse, case popolari, sono sempre meglio di una fottutissima città, in periferia. Ed evito gli sguardi perché non ho più il coraggio di rispondere con pallidi sorrisi in agonia. La gente mi saluta e pensa che nella mia vita ci stia bene… ma quale bene?

Pasquale ha seppellito qui sua moglie e il suo dolore, nessuno l’ha saputo, neanche io; con lui c’erano i figli… non c’era Dio. Mia madre mi domanda se per cena torno a casa, mi chiede se ci penso ancora a lei, mi dice poi: ma come cazzo sei?

Qui manca l’aria ed esco su in paese fino a quando …]

CREDITS

Carmine Torchia | voce, elettrica
Peppe Fortugno | acustica, elettrica
Roberta Cartisano | pianoforte, clavietta
Gigi Marino | basso
Debora Malito | violino
Pat Legato | synth, fxs
Joe Misuraca | drums

ALBUM E INFORMAZIONI

La canzone Case popolari si trova nell'album Bene. uscito nel 2012 per Audioglobe.

Copertina dell'album Bene., di Carmine Torchia

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L'articolo Carmine Torchia - Case popolari testo lyric di Carmine Torchia è apparso su Rockit.it il 2018-10-17 18:30:39

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