Artisti a trecentosessanta gradi, i tre non si interessano solo di musica ma spaziano anche all’interno dell’ampio panorama dell’arte visiva, occupandosi rispettivamente pittura e scultura, video-editing e fotografia.
L’estrema distrorsione dei suoni è il marchio di fabbrica di una band che fa della padronanza del synth analogico-modulare, tipico degli anni Settanta, un punto di forza da non sottovalutare. Il loro è un elettrorock ragionato e minuzioso, ispirato parimenti ai grandi del protogenere come i Kraftwerk e ai colossi che ne hanno estrapolato interessanti variazioni nel corso del tempo, The Prodigy, Korn e Chemical Brothers tra gli altri.
Lo stile delle Esplosioni Controllate ricrea così un’atmosfera che ha dello psichedelico, capace di esprimere i mood più diversi attraverso sonorità introspettive ed alientanti alternate a ritmi super movimentati, a tratti pulite e minimali, a tratti confuse e graffiate a livello estremo tanto da sembrare quasi puro rumore.
Per lo più strumentale, il lavoro della band si concentra prevalentemente sulla musica tralasciando la parte testuale; quand’anche siano presenti le parole, a volte inserite anche dentro cornici evocative e dallo sfondorisultano modificate al punto da sembrare robotizzate, incomprensibili, anch’esse piegate dal gusto allucinatorio e futuristico dell’intero progetto.
Dopo due intensi anni di lavoro, alla fine del 2018, la band firma con la label bolognese Areasonica Records per la pubblicazione del suo album d’esordio: La Miccia.
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L'articolo Biografia Esplosioni Controllate di Esplosioni Controllate è apparso su Rockit.it il 2019-03-06 15:47:17