Quando i libri finiscono dentro i dischi: 10 album italiani pieni di letteratura

17/05/2017 - 12:48 Caricato da Redazione
I testi delle canzoni hanno notevoli riferimenti, suggestioni, echi, richiami alla cultura letteraria. Moltissimi artisti scrivono canzoni ispirati da opere letterarie che lasciano tracce nella scrittura cantautorale. Ricorrere alle pagine di un libro permette di creare ponti tra generi testuali diversi così da farli dialogare. Citare un’opera o esserne ispirati costituisce una strategia comunicativa in cui il cantautore rimanda alle parole dei sui scrittori prediletti, finendo per legare insieme messaggi universali in musica e poesia. Ecco dieci artisti che in Italia hanno celebrato la grandezza della letteratura dentro alle loro canzoni.

A cura di Libera Capozucca
Franco Battiato – Invito al viaggio (adattamento del brano da Invito al viaggio di C. Baudelaire)
La lirica di Baudelaire è, già di per sé, un componimento musicale con un refrain che ricorre alla fine di ognuna delle tre strofe ed è un invito all’altrove rivolto all’amata, perdendosi in se stessi. Adattato in versione italiana dal filosofo Sgalambro e musicato da Battiato per l’album "Fleurs" (1999) – il cui titolo sembra esso stesso ispirato da I fiori del male di Baudelaire – il brano vuole rincorrere un luogo ideale tutto interiore, in cui anche la donna amata dovrebbe perdersi come in un gioco di specchi. In esso ordine, bellezza, calma e voluttà trovano posto armoniosamente. La musica di Battiato ci invita al viaggio.
Edoardo Bennato – Burattino senza fili (Album tratto da Le avventure di Pinocchio di C. Collodi)
La fiaba di Pinocchio rappresenta da sempre, nell’immaginario collettivo, una storia di formazione. Quella che serve ad ogni bambino per diventare adulto passando attraverso errori, ribellioni, sogni. Bennato ne offre una chiave di lettura diversa, nel racconto di un burattino che rinuncia alla propria natura per uniformarsi ai valori della cultura dominante. Una volta bambino vero, ormai divenuto uomo, Pinocchio si pente; vorrebbe tornare ad essere di legno ma ormai è troppo tardi. Bellissimo il teatrino dei personaggi reinterpretati in funzione del nuovo tema: non è più Pinocchio al centro del mondo, ma l’omologazione e il potere sociale. Formidabili le canzoni del concept, conosciute da grandi e bambini proprio come la fiaba di Collodi.
Fabrizio De André – Non al denaro non all’amore né al cielo (Album tratto da Antologia di Spoon river di E. L. Masters)
A 18 anni De André legge "Spoon River" e se ne innamora subito per aver rintracciato, nei personaggi dell’opera, qualcosa di umanamente personale. Ispirandosi alle poesie di Masters, egli descrive gli abitanti del villaggio sulla collina, misera gente che ora dorme in pace. I personaggi letterari rivivono tra le note e le parole di questo album, caratterizzando tipologie umane di fascino e malinconia. Un matto, un giudice, un chimico, un malato di cuore incidono, sul loro epitaffio, pagine di vita vera. Proprio come il suonatore Jones che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero perché la libertà che la musica gli prometteva era più importante del denaro, dell’amore e del cielo.
Francesco De Gregori – La storia (corrispondenza con La storia di E. Montale)
In "Scacchi e tarocchi" è contenuta "La storia": un’ode laica sulla partecipazione collettiva ai valori civili e politici che caratterizzano la storia. “Il Principe” canta esortando gli uomini alla responsabilità individuale, poiché è solo attraverso i pensieri e le azioni che nasce il futuro. Ognuno ne è responsabile. La lirica di Montale è strutturalmente affine alla canzone di De Gregori: la parola “storia” si ripete all’inizio di ogni verso rimanendo il centro retorico del testo. Tuttavia per il poeta essa è un insieme di segni indecifrabili, imprevedibile, in cui l’uomo produce ben poco effetto sul corso degli eventi. È la fatalità a dominare la storia o sono le azioni degli uomini? Due punti di vista diversi sull’essere uomini dentro alla storia.
Afterhours – I milanesi ammazzano il sabato (Album ispirato da I milanesi ammazzano al sabato di G. Scerbanenco)
Già nel titolo il richiamo è evidente, con una piccola modifica nell’utilizzo dell’articolo da parte della band a ribaltare quasi interamente il senso del romanzo di Scerbanenco. I milanesi rappresentano per entrambi l’oggetto da scrutare, ma con un occhio diverso: tra le pagine del libro, le indagini dell’omicidio della protagonista sono condotte attraverso un viaggio nella Milano del sesso a pagamento e dello sfruttamento alla prostituzione in cui uomini poco raccomandabili e privi di scrupoli hanno avuto a che fare con la vittima; tra le note del disco, Milano fa da sfondo a “14 ricette di quotidiana macabra felicità” in cui il sesso è presente quasi a distogliere dalla sua alienazione l’individuo che si sente sempre più solo, tra dolori esistenziali, egocentrismo, insoddisfazione, soprattutto quando arriva il sabato sera in città.
Jovanotti – La linea d’ombra (Brano ispirato da La linea d’ombra di J. Conrad)
Nel romanzo breve "La linea d’ombra" Conrad definisce quel momento universale per ognuno che consiste nel diventare adulti, varcando la sottile linea d’ombra che separa l’incoscienza dalla responsabilità, con coraggio. È la presa d’atto della propria indipendenza e del senso di solitudine che si apre di fronte ad un mondo nuovo, insidioso, in cui non si è più protetti. Jovanotti scrive un testo interamente ispirato dal romanzo in questione. Il protagonista è lui stesso, un marinaio che salpa verso una rotta ignota con un incarico di responsabilità: condurre la nave che gli viene affidata verso un porto sicuro. Conrad dedica l’opera a suo figlio Borys e a tutti quelli che, come lui, hanno attraversato nella prima giovinezza la linea d’ombra della loro generazione.
Max Gazzè – Elemosina (Brano ispirato da Elemosina di S. Mallarmé)
Il terzo disco omonimo di Max Gazzè (2000) contiene numerosi pezzi degni di nota tra cui "Elemosina", ispirato da una poesia di Mallarmé. Il cantautore romano mostra di amare molto le sue liriche, citando Mallarmé anche nel testo di un’altra canzone dell’album, "Su un ciliegio esterno", in cui il protagonista che osserva il mondo da un albero porta sempre con sé le opere del poeta francese, le uniche a renderlo contento. Il testo di "Elemosina" inizia proprio con lo stesso verso della poesia, ripercorrendola tutta in musica. Ci si rivolge ad un mendicante e nella borsa che gli viene offerta sembra, per un attimo, di intravedere la vita e la morte, una fanfara, l’attesa del mattino, l’aurora come un lago infinito. In fondo l’accattone è un vecchio dio tremante, che ha nella gola cieli dorati sotto teli d’imballaggio. E i poeti e i cantanti lo descrivono in tutta la sua straziante verità.
Modena City Ramblers – Terra e Libertà (Album tratto da Cent’anni di solitudine di G.G. Marquez)
In questo disco lo stile della band cambia, influenzato dai viaggi compiuti in America Latina. Notoriamente ispirato al capolavoro di Marquez, l’album è anche frutto degli incontri con gli scrittori Luis Sepúlveda e Paco Taibo. Dal suono folk ai ritmi latini il passaggio è breve e si costruisce attorno ad un punto di riferimento indiscusso: la musicalità di Manu Chao. Le canzoni richiamano i personaggi del libro (“Macondo express”, “Il ballo di Aureliano”, “Remedios la bella”) e racchiudono l’anima di un capolavoro della letteratura del '900, un libro magico in cui i vivi e i morti convivono senza nuocersi, dove chiaroveggenti e zingari parlano di futuro legandolo al passato, dove ogni uomo è solo ma spera, sogna, e si illude. Fino alla conclusione, quando tutto è spazzato via da un vento potente che disperde cento anni di vita vissuta in solitudine. Resta la musica del disco a rimettere in circolo la gioia di uomini insonni e spesso soli, ma ancora carichi di ricordi e voglia di esistere. Sempre alla ricerca della libertà.
Roberto Vecchioni – Le lettere d’amore (Brano tratto da Tutte le lettere d’amore di F. Pessoa)
Contenuta nell’album "Il cielo capovolto", la canzone riprende interamente, già dal titolo, la poesia di Pessoa che deride l’amore con dolcezza e malinconica presa di coscienza. Vecchioni ne elabora una personale cornice narrativa, all’interno della quale il poeta portoghese rinuncia all’amore per scrivere dell’amore, preferendo la scrittura al posto della vita. Vivere nella poesia anziché nella realtà vuol dire compiere una scelta al contrario, ed in antitesi a lui si muove l’io-Vecchioni che, dentro alla vita non riesce più a scrivere lettere d’amore. Bellissimo il testo della poesia e della canzone; la musica conduce al centro del suo messaggio: non avere paura di scrivere pagine d’amore correndo il rischio di risultare ridicoli, perché l’amore, in ultima istanza, è un sentimento ridicolo.
Vinicio Capossela – Marinai, profeti, balene (Doppio album liberamente tratto da Moby Dick e Billy Budd di H. Melville; Lord Jim di J. Conrad; Odissea
Il disco si suddivide in due parti: la prima definita “oceanica e biblica”, la seconda “omerica e mediterranea”. L’opera è un sunto letterario e colto di opere per mare, dove lo spirito d’avventura traccia la rotta ai marinai. “Moby Dick” è una creatura mostruosa che incute spavento, vendetta, e di un bianco talmente accecante da demolire il coraggio. Ha un candore che sa di male abominevole, come una caccia feroce a cui non si sottrae nessun navigante. La natura assiste, rimanendo muta di fronte alle ingiustizie mentre i personaggi affrontano il loro destino. In questo disco “Billy Budd”, “Lord Jim”, “Odisseo” cantano dalle pagine di un libro come eroi mai perduti e dimenticati.

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La gallery Quando i libri finiscono dentro i dischi: 10 album italiani pieni di letteratura è apparsa su Rockit.it il 2017-05-17 12:48:33