Recensione CAPRI APOKALIPSE

Di loro in generale si potrebbe dire tanto, vista la lunga carriera artistica, sempre ai margini e ai confini di un mondo musicale parallelo, fra echi di Byrne, pastiche linguistici e ballate multietniche e multiculturali. Un genere che non è mai stato facile definire e di cui loro stessi sono fieri. Dal vivo sono stati un agghiacciante (e spesso trascinante) esempio di intrattenimento di alta scuola, legati alla capacità teatrale di K. Jurdant. Per molto di tutto ciò e tanto altro si rimanda a testi specializzati e riferimenti di cui ne resta una opaca traccia sul web. Questo è, forse insieme a 3 pequenos baubau, l'album a nostro avviso più rappresentativo. Registrato nel 2004 all'orbit studio di Napoli, "Capri Apokalipse" è un gran bel concept album, dotato di forte spessore emozionale, impressivo, sonoro (con grande ricchezza di strumenti a fiato e di collaborazioni importanti). Anche se farcito di diversi spot e riproduzioni audio tratti dalla filmografia americana sul tema horror a mio avviso talvolta forzati, con l'intento di raccordare i brani, la sostanza c'è! Diciamo pure che c'è ciccia, ed è ben consumabile. Si parte già col brano più trascinante, un giro di basso coinvolgente, quasi un'onda dal sottile profilo tecno (ma suonata con un bel basso elettrico), che dà il destro ai successivi, "Hollywood Monsters Party" forse il migliore in assoluto, "Ne Dormez Pas" e la scanzonata "Zoo Be Zoo Be Zoo", una specie di cinguettio a due fra Prota e Jurdant. Vi è anche una rivisitazione di "Mon petit balon" con cui avevano vinto anni prima l'accesso ale finali di Arezzo Wave. Non sono da meno le successive "Barbebleue et Genevieve" e "Bouquet De Sangre", con cui ancora il Prota e la sua musa si divertono a districarsi in linguaggi molteplici, assurdi e imprevedibili. Infine si chiude, senza mai essere sazi del sangue che sgorga dalle vene, e dal cuore, con "Le Lycanthrope", "The Mummy", la simpatica canzonetta dal forte sapore pop "Narcotizzami", "La Nuit De L'Orbit" e "Voladores!". Definiti dalla critica attenta ed indipendente come musicisti geniali, irriverenti e folli, sono sempre stati sfortunati nella loro intercettazione del pubblico cosiddetto di nicchia. Questo però è un lavoro imperdibile. Noi nel loro progetto ci vediamo tutto tranne che la follia a dire il vero, ma piuttosto una lucida e ben chiara programmazione, e questo concept li rappresenta alla grande. Non so se la loro attività potrà ancora durare a lungo, è molto probabile che siano ancora in giro per qualche improvvisato live in uno sconosciuto teatro, o in qualche residuo di centro sociale, ma è stato un peccato (almeno personalmente) averli visti solo in situazioni contenute. So che hanno tentao persino la scalata sanremese in tempi remoti o non sospetti, ma è naturale che non abbiano trovato spazio nella famosa banalissima kermesse canora che ha spesso portato alla rovina chi ne è stato attratto.
Capri Apokalipse (Le loup Garou)

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La gallery Recensione CAPRI APOKALIPSE è apparsa su Rockit.it il 2014-11-25 15:16:01