Giorgio Gaber - L'uomo muore testo lyric

TESTO

[parlato] Ecco, gli animatori prendono posto, i riflettori si accendono,
tutto è pronto. L'azione sta per cominciare.
E' uno spettacolo senza precedenti, un lavoro colossale, una
rappresentazione drammatica e sconvolgente.

Gente silenziosa si prepara per un rito
senza precedenti nella storia.
Non si sa nemmeno se abbia un nome il condannato
un'immolazione senza gloria.


[parlato] Non è una finzione scenica, lo bruciano davvero, iperrealismo, nemmeno Iacopetti...

Alto come il cielo, un grande fuoco
sta per cominciare il sacrificio!...

Dài!... dài!... brucia!... brucia!...

Negli autobus del centro l'uomo muore
nei campi seminati l'uomo muore
ha ancora braccia e gambe e un corpo sano
nei cinema affollati l'uomo muore
eppure ci ha gli occhi aperti e un volto umano.

Brucia, brucia
si agita e si contorce
brucia, brucia
ma non c'è più pietà per lui

Da solo in una stanza l'uomo muore
nei gesti più generosi l'uomo muore
tra un whisky, un libro d'arte, una risata
nei giorni di riposo l'uomo muore
con tutta la sua famiglia abbarbicata.

Brucia, brucia
si agita e si contorce
brucia, brucia
ma non c'è più pietà per lui.

Bruciano i suoi sentimenti
le gioie, gli slanci, l'amore, gli affetti più teneri,
bruciano senza rimpianti
i suoi gesti, il pensiero, gli errori, i contrasti
la sua dignità.

Un grande fuoco nell'aria
alla memoria
no, non c'è alcuna pietà
è la fine di questa società.

[parlato] ...Ecco, basta... via... via piano, così... dissolvenza...adagio.
Ecco, così, piano... via le masse.
Via le masse, ho detto!... Vogliono fare tutti i protagonisti... Via,via!...
Il vecchio è pronto?... Avanti il vecchio. Ecco,così... ecco... bello,fatemelo vedere... di più, di più!... figura intera!...

Vaga tra la polvere del rogo il vecchio saggio
vive del ricordo di quei gesti
Vuole ricomporre il vecchio uomo e con coraggio
cerca tra la cenere i suoi resti.
Raccogliendo i pezzi in mezzo al fumo
ha rimesso insieme quasi un uomo.

[parlato] ...che fa?... Cerca i pezzi!... Li rimette insieme, li
incolla, col vinavil... è pazzo!... Un restauratore! Ma dove siamo?!...ohè! Che ci fai con quei pezzi lì? L'uomo?
E no, basta con i rimpianti. Lo sapevo che non eravamo d'accordo sul
finale. Chi l'ha detto che la morte non è allegra? Chi l'ha detto che
bisogna ricostruirlo? E poi con quei pezzi lì... viene come prima, no? E chi lo rivuole?... il pubblico?... Siete matti, non ci crede più
nessuno!
Avete una strana idea della gente. Certo, quando si parla a tutti si
hanno delle responsabilità "umane e sociali"... Bello! E allora si fanno le indagini di mercato e si trovano gli ingredienti: un po' di
ottimismo e dài con i contenuti umani.
E l'uomo, l'uomo, l'uomo... Quale uomo?... Ma non raccontiamoci
balle!... Contenuti umani. Non ci crede più neanche il papa.
Certo, quando si parla alle masse bisogna avere un linguaggio scadente,adatto a tutti. Ci avete una strana idea delle masse. Non piace più a
nessuno il vostro uomo!... È a voi che vi fa comodo, siete voi che lo
rivolete. Credete alla ricomposizione. Bella roba! Che vorrebbe dire
riprendersi tutti i pezzi di prima e rimetterli insieme. Un restauro, un puzzle, uno di quei giochino tremendi che ti spaccano il cervello, che
metti insieme tanti pezzettini e viene fuori... mio zio!
Ecco a chi assomigliate, vi ho visto in televisione, assomigliate all'ozio!... No, no. Mio zio è più simpatico, ma parla anche lui di contenuti umani. Non ci crede più nessuno...
Non ci crede più nessuno, O ci crediamo tutti?... Paurosi, resistenti,attaccati ai nostri pezzetti bruciati, vecchi, ammuffiti, putrefatti.
Chi l'ha detto che la morte non è allegra?

In cerca di un orgasmo l'uomo muore
nei grandi condomini l'uomo muore
davanti a una cucina apparecchiata
parlando coi suoi figli l'uomo muore
fa ancora una resistenza disperata.

Brucia, brucia
senza nessun rimorso
brucia, brucia
tanto oramai non serve più.

Nel pianto dei poeti l'uomo muore
nei cruscotti lucidati l'uomo muore
nel linoleum degli uffici riscaldati
tra un sorriso e un cappuccino l'uomo muore
nelle sfide tra gli scapoli e ammogliati.

Brucia, brucia
senza nessun rimorso
brucia, brucia
tanto oramai non serve più.

Brucia la sua resistenza
i suoi amori morbosi, gli sforzi
le angosce più inutili.
Brucia i congressi, la scienza
la grande nevrosi, la falsa coscienza
lavata col dash.

Un grande fuoco nell'aria
muore la storia
no, non avere pietà
è la fine di questa civiltà.

[parlato] ...Ecco, è così che dicevo io, ottimo... Macchina indietro,indietro piano... Chi l'ha detto che la morte non è commerciale?...Indietro... indietro... fondou...

Fine del primo tempo!

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ALBUM E INFORMAZIONI

La canzone L'uomo muore si trova nell'album Libertà obbligatoria uscito nel 1975 per Carosello Records.

Copertina dell'album Libertà obbligatoria, di Giorgio Gaber

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L'articolo Giorgio Gaber - L'uomo muore testo lyric di Giorgio Gaber è apparso su Rockit.it il 2020-05-19 19:09:46

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