TESTO
Vicino a un sasso di dolomite
Ci prosperava una colonia di formiche
Che lavorava ogni giorno notte e mattina
Sotto il comando attento della sua Regina
Che aveva un trono su una radice
Ed il suo regno rigoglioso in superficie
Campi di foglie e grattacieli di piccioli
Luoghi di culto di mimose e girasoli
Ma un giorno il cielo si fece nero
E minacciava la potenza dell’impero
Soffiava il vento forte come fosse un treno
Spazzando via quel che incontrava sul terreno
C’erano tuoni forti come dinamiti
E poi cadeva la grandine a meteoriti
Fu radunata ogni operaia e ogni gendarme
E dalla Regina partì l’ordine e l’allarme
Scavate un tunnel mia colonia di formiche
Le vostre zampe non conoscono fatiche
Come artigiani della calce e della creta
Come architetti del profondo del pianeta
Scavate un tunnel dove non ci batte il sole
Dove c’è buio e non spaventano le suole
Con le pareti resistenti come acciaio
Scavate un tunnel scavate un formicaio
E poi passata quella tempesta
Nel sottosuolo profondo della foresta
Fu ritirato il protocollo d’emergenza
E organizzato un comizio di Sua Eccellenza
“O mie formiche, o mie sorelle,
Dai cuori audaci, fedeli mie gemelle,
Per garantire al nostro impero una riscossa
Voglio che la colonia resti in questa fossa
Per la difesa ci saranno le soldate
Lungo i confini ad antenne sempre sguainate
Le sentinelle sul perimetro dell’area
E c’è bisogno di ogni singola operaia
Per ogni scavo di cui siete le maestre
Giù nel profondo fino in fondo nella crosta terrestre
Al sicuro da tempeste e da stranieri
Qui costruiremo il più potente degli imperi
Infondo al tunnel mia colonia di formiche
Abbiamo le dispense piene di molliche
Abbiamo muri resistenti come acciaio
Per prosperare dentro al nostro formicaio
Infondo al tunnel dove non ci batte il sole
Infondo al tunnel non calpestano le suole
E ci proteggono le tenebre e lo scuro
E la colonia sarà sempre al sicuro
Ma come tutto dopo poco quell’impero
Si fece stretto, si fece austero
E giorno dopo giorno crebbe il malcontento
Chi aveva dieci, voleva cento
I pasti al giorno non erano mai abbastanza
“Per tutti quanti allora il doppio del menù”
A chi di spazio lamentava la mancanza
“Senza fermarvi scavate sempre di più”
“O mie formiche, mie sorelle, mie seguaci
Voi che di tutto potreste esser capaci
Per garantire il perdurare della specie
Servon le vostre zampe forti come delle mietitrici
E renderemo invincibile il nostro regno
Divoreremo tutte le radici in legno
A conquistare i sottosuoli di foreste e di radure
Attraversando pozzanghere come navi petroliere
E scaleremo le cortecce di ogni bosco
Qualunque sia la fatica per ogni giorno e ad ogni costo
Ogni altro regno verrà reso una rovina
Son questi gli ordini della Regina”
Infondo al tunnel noi siamo le formiche
Le nostre zampe non conoscono fatiche
Ci espanderemo in lungo e in largo senza fine
Oltre ogni limite e attraverso ogni confine
Infondo al tunnel scaveremo nel profondo
Conquisteremo tutti gli angoli del mondo
Ogni cespuglio, tronco d’albero e caverna segreta
Governeremo incontrastati la pineta
DESCRIZIONE
Dopo una tempesta, una colonia di formiche, comandate dalla propria regina, è costretta a stabilirsi nel sottosuolo per difendersi dalle intemperie climatiche. Lo stabilizzarsi della colonia, però, non placa il desiderio di espandere il proprio impero.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Le formiche si trova nell'album Animali (in prima e terza persona) uscito nel 2025.

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L'articolo i fatti di cronaca - Le formiche testo lyric di i fatti di cronaca è apparso su Rockit.it il 2025-03-04 16:32:35
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