Canova: "Volevamo cambiare le cose ma i giovanissimi ci stanno insegnando una lezione"

"Lento Violento" è il loro nuovo singolo, Matteo Mobrici, frontman della band, lo ha suonato live per noi. Prima di raccontarci le tante novità in vista

Matteo Mobrici dei Canova è passato in redazione qualche tempo fa per suonarci dal vivo Lento Violento, il loro ultimo singolo uscito a fine novembre. Prodotto da MACE e Venerus questo brano cerca di ampliare lo sguardo della band verso produzioni diverse, fresche, che avvicinano mondi apparentemente lontani.

"Noi eravamo quelli che volevano cambiare le cose ma ora i giovanissimi ci stanno insegnando una lezione" ci ha detto Matteo, che in questa nuova collaborazione vede anche un passo in là per mettere la testa fuori dalla propria comfort zone, con tutta la fotta di chi si sente ad un secondo esordio. 

 

Copertina di Lento Violento dei Canova
Copertina di Lento Violento dei Canova

Lento violento arriva all'improvviso. Come mai?

In realtà non c'è un grande senso logico, nel senso che abbiamo pubblicato l'ultimo disco a marzo dell'anno scorso, però abbiamo molte canzoni nell'aria, alcune già scritte e alcune che verranno scritte. Questa qui nata a ottobre ha immediatamente fatto scattare la voglia a tutti di pubblicarla subito.

È un anticipo di qualcosa?

È il primo tassello di quello che sarà il terzo disco, ma non sappiamo ancora effettivamente le tempistiche. La stiamo vivendo per la prima volta un po' come all'esordio, nel senso che siamo distanti da tutte le logiche che ormai si sono create e in cui noi siamo totalmente dentro ormai, come puoi ben immaginare. Stiamo cercando di non farci influenzare dal come verrà distribuito un disco, la sua promozione, le interviste, cose così.

Un po' di anarchia, insomma.

Più che altro un po' più di semplicità. Per dirti, al secondo disco c'erano tutte le canzoni e quindi abbiamo detto: «Ok, ora facciamo un disco», e da lì abbiamo messo in moto tutta la macchina produttiva. In realtà dall'esterno viene percepito in maniera molto più naturale, quindi molte sono anche le pippe mentali che si creano all'interno di questo ambiente, di questa bolla degli addetti ai lavori.

La produzione con Venerus e Mace com'è andata?

Molto bene, da lontano sembriamo davvero distanti, specialmente dal punto di vista estetico (ndr ride), ma io sono molto innamorato di loro sia artisticamente che personalmente. Sono una medaglia sul come fare musica molto lontana dal nostro mondo. Anche come orari, per dire, sono veramente liberi, soprattutto Mace. E' andata benissimo. Di solito questo tipo di pop è accostato ai soliti nomi di produzione, quando invece non è detto che produca hip hop o altro non sia tranquillamente a suo agio su accordi e melodia. Questo connubio ha convinto tutti, non ci siamo posti troppe domande ma siamo andati direttamente al master e a fare il video. Eravamo tutti carichi perché non l'abbiamo tenuta nel cassetto per tanto tempo. Di solito quando esce una canzone hai già tutto un repertorio nuovo, perché magari passano sei mesi nel mentre, invece in questo caso qua ha il frizzante dell'esordio. Anche perché l'arrangiamento del brano è basso, batteria e chitarra, non è stato fatto chissà che lavoro elettronico, è molto semplice. Forse sta qua la loro forza.

È anche coerente con le contaminazioni di persone che arrivano da realtà diverse.

Se la penna è quella rischi di ripeterti in continuazione, secondo me questa cosa non va bene perché poi non è più interessante. Se hai già fatto una ballad alla Oasis basta, non ne puoi fare otto, per esempio. Pensa che mi ha scritto un ragazzo dicendo che non siamo più quelli che volevano fare gli Strokes. Io di solito non rispondo mai, ma in sto caso gli ho scritto: "pure gli Strokes si sono stufati di fare gli Strokes, io che non sono un cazzo devo voler fare gli Strokes?". Questo però è un gran bel segno perché vuol dire che è uscito qualcosa di nuovo nella nostra produzione. Poi ogni canzone è figlia di un suo momento, quindi non è detto che le altre canzoni debbano seguire questo filone. Anche per questo abbiamo presentato il brano da solo, perché se già fosse uscito come primo singolo del disco sarebbe stato già una confessione già avanzata e con una responsabilità diversa.

Lana Del Rey l'hai sognata davvero?

Sì. Io sono folgorato da Lana Del Rey. Mi ricordo che un Natale, c'era MTV che era ancora abbastanza forte e c'era un canale che mandava roba indie: continuava a far girare Video Games. C'era sta ragazza con gli occhioni che cantava sto pezzo struggente e mi ha conquistato. Non faceva la figa, era quello il suo bello, aveva questo sguardo che la rendeva una musa, era una poesia. Lei nonostante gli anni è una di quelle che continua a stupirmi, è molto moderna. 

Che stai ascoltando ultimamente? Cosa è cambiato? 

Sulla situazione musicale italiana sono passato da un grandissimo orgoglio da petto in fuori ad un po' di delusione: quando siamo usciti noi nel 2016 mentre c'erano Thegiornalisti, Calcutta, Motta, il nostro disco, Giorgio Poi, il primo di Gazzelle ho pensato: "cazzo sta cambiando qualcosa, abbiamo portato un cambiamento reale". Con il passare del tempo la situazione si è un po' persa ed ho avuto l'impressione sia andata a braccetto proprio con le cose che stavamo combattendo all'inizio. Noi abbiamo fatto un secondo disco molto radicale, senza fare l'occhiolino a nessuno. In generale quella generazione che diceva "siamo arrivati noi, ora vi spacchiamo il culo" credo sia stata poi massacrata da chi sta veramente cambiando le regole, cioè i giovanissimi, che stanno portano avanti un discorso trap davvero avanti, in maniera innovativa. Sto ascoltando ad esempio tha supreme, un ragazzo giovane che fa semplicemente quello che gli piace, e lo fa in maniera diversa. Il nuovo di Marracash anche l'ho sentito parecchio ultimamente. Sul filone della nostra musica sono ancora un po' perso. All'estero mi sono riscoperto un ragazzino mega fan di Post Malone, un grande, una vera rockstar e anche l'ultimo dei Coldplay mi è piaciuto molto.  

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L'articolo Canova: "Volevamo cambiare le cose ma i giovanissimi ci stanno insegnando una lezione" di Chiara Lauretani è apparso su Rockit.it il 2019-12-16 16:32:00

Tag: singolo

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