Statuto - Cantiere 21, 05-02-2002

Mods, politica, costume, società, letteratura, musica... ska. Tutto questo nella chiacchierata tra Simona Cortona e Oskar degli Statuto.



Un’illuminante chiacchierata con Oskar Giammarinaro prima della partecipazione degli Statuto al Festival Ska tenutosi a Perugia al Cantiere 21.

Un racconto che mi ha permesso di conoscere una realtà nuova, una filosofia di vita, principi e convinzioni di un movimento italiano che oggi compie 20 anni: i Mods e la loro storia. Storie di vita, storie di lotte, storie di chi ha deciso di combattere per il “rispetto del proprio individuo, per un’assoluta padronanza di ogni pensiero, parola, azione”.

Rockit Parliamo un po’ del tuo nuovo libro: “Il migliore dei mondi possibili”? Perché scrivere storie di Mods?

Oscar Perché la cultura Mods esiste da parecchi anni, 40 anni. Sono stato scritti parecchi libri sui Mods in tutto il mondo ma non da Mods. Sempre da persone come sociologici, psicologici che hanno stilato statistiche… Io volevo raccontare della vita vissuta e allora ho scritto “Il migliore dei mondi possibili”storie di Mods e degli Statuto. Non è la storia dei Mods, sono storie di Mods. Storie nostre, vissute, vari episodi che passano dagli anni 80 fino ad arrivare ai giorni nostri, varie esperienze, varie serate. Ho pensato che la cosa migliore per farsi capire, per far capire cosa fossero i Mods, era di raccontarne uno spaccato di vita.

Rockit… e se in breve mi illustrassi la filosofia Mods?

Oscar Per questo è molto importante leggere il libro. Leggendolo viene fuori proprio questo, non si usano le solite frasi slogan per spiegare. Sono limitative.

Frasi come: essere mods per quello che si è non per quello che si ha, essere contro la moda, gli schemi, essere assolutamente contro il consumismo, chiaramente contro il razzismo. Anche l’immagine estetica è legata ad un’eleganza molto semplice, non con abiti firmati che costano cari, ma con tutta roba smessa dai parenti, comprata al mercato dell’usato, semplice. Dover affrontare al meglio e con stile le situazioni avverse della vita quotidiana.

I Mods sono tutti di estrazione bassa, proletaria e quindi il fatto di avere una positività nel affrontare le difficoltà quotidiane è una grossa spinta e un grosso rispetto per se stesso e quindi per gli altri.

Rockit La città di Torino e i Mods vanno d’accordo?

Oscar Si, a Torino è dal 1980 che ci ritroviamo in Piazza Statuto.

Siamo parecchi, più di 50 e in certe serate raggiungiamo anche il centinaio insieme a ragazzini dai 15 anni e a padri di famiglia con più di 40 anni che si vengono in piazza vestiti da Mods.

E’ una cosa bella perché facciamo le stesse cose e ci divertiamo tutti allo stesso modo. Poi nella settimana c’è che studia, chi lavora però sicuramente come piazza, come ricambio, come costanza e coerenza, piazza Statuto credo che sia unica e non soltanto in Italia.

Rockit Come dici tu “filosofia” mods è: essere assolutamente contro il consumismo, contro un’immagine estetica e patinata. Come avete fatto a fondere questi principi con la partecipazione a Sanremo?

Oscar Io ho parlato male dell’immagine…. Ma una prerogativa fondamentale del modernista è quella di essere sempre se stessi, ovunque. Non combattere la società, non starne fuori, non ghettizzarsi ma cercando di migliorare le cose standoci dentro. Andare a Sanremo con la nostra musica, vestendoci come ci vestiamo abitualmente, nel modo in cui siamo! Sfruttare il sistema e non esserne sfruttati. Non abbiamo fatto altro che mantenere quella che è la filosofia Mod, assolutamente! Non siamo andati per moda, non eravamo un gruppo di moda allora, non era di moda lo ska quel periodo e noi ci siamo comportati sempre allo stesso modo sia all’Ariston che sia al Leoncavallo, o in discoteche abitualmente frequentate da cosiddetti regolari, o figli di papà. Noi siamo saliti suo qualsiasi tipo di palcoscenico con lo stesso spirito, con le stesse idee, con lo stesso stile. Cosa che facciamo regolarmente anche nel posto di lavoro, nella scuola, non ci chiudiamo nel nostro ghetto e disprezziamo gli altri, o rifiutiamo il confronto, anzi assolutamente.

Rockit La Rettore negli anni ‘80 suonava ska. Nonostante tutti questi anni però non riesce ad emergere come genere musicale… A parte il grande successo dei Meganoidi legato ad MTV.

Oscar E’ un po’ legato ai Mods e al fatto che non è un fenomeno di massa. Nel periodo degli anni ‘70 si è avuto un grosso un successo anche commerciale. Se tu guardi le vecchie classiche inglesi trovi Madness, Bad Manners, tra i primi dieci. Tra gli anni 80-82 in Italia lo ska ha avuto il massimo della popolarità grazie al tour dei Madness, grazie alla partecipazione a Sanremo dei Bad Manners. Comunque non sarei così negativo sulla popolarità dello ska, devo dire che per esempio i Bad Manners hanno più gente adesso che quanti ne facessero nel 81. Lo ska va e viene, è un fenomeno musicale che va a ondate, va e torna, non si estingue mai completamente. Noi siamo rimasti coerenti, siamo stati i primi in Italia a fare ska in italiano, esclusi Camerini e Rettore che avevano fatto delle cose con notevole successo sicuramente.

Rockit Qual è il messaggio che volevate dare con RiSKAtto, un disco di sole cover?

Oscar Proprio perché in questo momento c’è un riavvicinamento allo ska da parte di ragazzini, adolescenti. Le band che li hanno avvicinati sono per lo più americane che con lo ska originale hanno poco a che fare, le loro sonorità sono più hardcore che non ska. Noi allora abbiamo deciso di far conoscere in Italia i pezzi di band storiche, cantandoli in italiano ovviamente. Un bel ritorno allo ska.

Rockit Suonate ormai da tanti anni, avete raggiunto obiettivi importanti, se dovessi fare una riflessione sul passato?

Oscar Noi siamo nati per diffondere la cultura mods, sfruttando la musica che è il mezzo più importante. Siamo nati come gruppo di strada e il fatto adesso di riuscire a vivere suonando è sicuramente un obiettivo che non c’eravamo preposti. L’abbiamo raggiunto per caso, incidiamo per le multinazionali, siamo andati al di là delle nostre più rosee aspettative. Ci dispiace solo che parecchia gente si è fatta parecchi sodi alle nostre spalle! Nel libro queste cose sono tutte raccontate…. Sai truffe legali organizzate da produttori, tanti soldi alla faccia nostra e noi siamo stati degli allocchi…. essendo troppo idealisti ci siamo fatti prendere in giro parecchie volte, avremmo potuto guadagnare di più ma non è quello il problema…

Rockit Siamo vicini all’uscita del vostro nuovo lavoro?

Oscar Il video uscirà tra pochissimo e si chiamerà Giulia. Il 29 marzo in occasione del raduno mods, uscirà l’album che si chiamerà “Il migliore dei mondi possibili”, pezzi composti con l’idea del concept album. Storie prese dal libro che ho scritto.

Nel disco nuovo ci sono tutte storie vere, ci sono dei riferimenti a periodi passati che però sono tranquillamente trasportabili in questo periodo, si raccontano dei casini con i paninari fascisti di Milano, il paninaro era uno molto politicizzato dal consumismo. Si racconta dell’attenzione per i quartiere periferici e metropolitani, la vita dello stadio che è un punto di aggregazione importante che non deve essere lasciato in mano alle destre. Credo che il tono più che politico dei testi sia comunque sempre molto sociale, io personalmente sono comunista ma noi non siamo un gruppo militante, siamo un gruppo mod, non facciamo politica.

Rockit Mod quindi non deve essere per forza di sinistra, non è un movimento politico?

Oscar Il movimento mod è assolutamente apolitico, è il primo movimento giovanile della storia che è creato su varie etnie. Negli anni 50 in Inghilterra c’erano dei giovani giamaicani immigrati che insieme a giovani inglesi hanno scoperto degli stili musicali afro-americani, come il soul o il modern jazz e per ballarlo, suonarlo, si vestivano all’italiana perché costava molto meno.Viaggiavano su lambrette e vespe italiane e quindi la multirazzialità del movimento mods è storica. Chiaramente un mods di strada razzista non ha senso di esistere, poi uno la può pensare come vuole. Mods razzista è un errore storico, un mods che è razzista e va a ballare musica suonata da neri…. mi fa proprio ridere.

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L'articolo Statuto - Cantiere 21, 05-02-2002 di Simona Cortona è apparso su Rockit.it il 2002-02-14 00:00:00

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