Cesare Veronico: “A Medimex cerchiamo artisti che condividano i nostri valori”
Si avvicina l’appuntamento con il festival e conferenza musicale promosso da Puglia Culture, che si terrà a Taranto dal 17 al 21 giugno. Suoneranno tre band pazzesche come Massive Attack, Primal Scream e St. Vincent, e molto di più. L’intervista al coordinatore della rassegna
Un calendario ricchissimo, che mette assieme i nomi più importanti del rock internazionale e giovani che hanno da poco iniziato a costruire il proprio percorso. Show dal vivo e formazione, mostre, talk e divulgazione musicale. Tutto questo – e molto di più – è Medimex, l’International Festival & Music Conference promosso da Puglia Culture nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds, il progetto per lo sviluppo del sistema musicale regionale realizzato in collaborazione con Regione Puglia. Un appuntamento che diventa ogni anno più importante per il territorio e il sistema musicale tutto.
Si svolgerà dal 17 al 21 giugno a Taranto, che ormai è diventata la città d’elezione della rassegna. Con la città, e la sua comunità, Medimex ha stretto un legame fortissimo, destinato a rafforzarsi ancora di più. Grazie all’evento ci sarà la possibilità di assistere sul lungomare tarantino a show che di solito sono sui palchi main dei principali festival europei o mondiali, come nel caso di Massive Attack, Primal Scream e St. Vincent.
Taranto durante il Medimex
Inoltre con il progetto “Le strade del Mediterraneo”, curato da Antonio Diodato, il mare (anzi I mari!) di Taranto sarà ancora più al centro, e verrà cantato dalle straordinarie voci de La Niña, Bab L’Bluz e Magalí Datzira. E poi i talk, la mostra dedicata a Amy Winehouse, la presentazione di libri e film. E tutti gli altri appuntamenti che saranno annunciati nelle prossime ore.
Per fare un punto su Medimex 2025 e della direzione che sta prendendo la musica in Italia, abbiamo raggiunto Cesare Veronico, Coordinatore artistico di Puglia Sounds e di Medimex.
Un anno fa iniziavamo la nostra conversazione parlando dell’uso dell’intelligenza artificiale nella musica. A un anno di distanza, a che punto siamo?
È un dibattito ancora in evoluzione. Non posso che ripetere quanto dissi l’anno scorso: la preoccupazione è quella di preservare la creatività umana, che non venga contaminata in maniera irrimediabile dall’uso dell’IA. Senza demonizzare, anzi cercando di capire e usare al meglio questo nuovo strumento di cui disponiamo. Probabilmente in futuro giudicheremo gli artisti anche in base a come sanno utilizzare l’intelligenza artificiale.
Negli ultimi tempi abbiamo registrato qualche piccolo segnale in controtendenza nella discografia italiana, che almeno in parte appare in fuga dall’hype e dall’eterna riproposizione di cose che succedono. Sei ottimista?
Paradossalmente, la vera novità è il ritorno all’antico. Mi pare ci sia sempre più gente che vuole tornare a valutare gli autori per la loro qualità, e non per i numeri social. C’è una reazione, sì. Sanremo con il successo dei cantautori, alcuni progetti tutt’altro che scontati che si stanno affermando a un pubblico sempre più largo. Mi sembra ci sia un’inversione di rotta da parte dell’industria. E forse non è un caso che tutto ciò arrivi in questo momento: magari è un modo per “difendersi” dall’invadenza dell’intelligenza artificiale.
Quali cambiamenti vedi nella musica dal vivo?
Fortunatamente non vedo all’orizzonti scossoni dai risvolti potenzialmente drammatici. Temevo che il proliferare di concerti e festival cui abbiamo assistito negli ultimi anni potesse mettere in difficoltà il sistema, portare a una sorta di parossismo. Invece i numeri restano importanti. Lo spettacolo dal vivo è ancora il motore dell’industria musicale.
Quali urgenze e priorità vi siete dati per Medimex 2025?
Come sempre, cerchiamo di portare elementi di novità rispetto all’anno precedente e di essere più attuali possibili. Il tema quest’anno è “la strada”: luogo di nascita per eccellenza di generi musicali, arte, confronto, letteratura. Sono particolarmente orgoglioso di un progetto come quello dedicato a “Le Strade del Mediterraneo”, curato (a titolo gratuito) dal tarantino doc Antonio Diodato, che ha coinvolto tre grandi artiste donne, che non vedo l’ora di vedere dal vivo. Sono felice che le migliori menti del territorio collaborino con noi: Michele Riondino parteciperà alle attività in cui si parla di sincronizzazioni.
Sul fronte educational come vi siete mossi?
Creando partnership solide. Daremo vita a Medimex Music Business Management, la prima edizione del percorso educational realizzato con il Sole 24ORE Business School. Inoltre avremo un’altra collaborazione importante, che annunceremo a breve, come tutto il resto del programma. Vogliamo offrire delle basi da cui partire a chi vuole fare musica come professione.
Un altro scatto dal Medimex di Taranto
Lo hai già citato. Raccontaci qualcosa di più del progetto “Strade del Mediterraneo”, con tre importanti frontwoman che provengono dalle diverse sponde del Mediterraneo.
È un progetto che viene da Antonio, da quando me ne ha parlato per la prima volta ne sono entusiasta. Sono tre figure rilevanti del nostro panorama artistico. La Niña ha fatto uno dei migliori dischi italiani degli ultimi tempi, Bab L’Bluz e Magalí Datzira sono due artiste davvero molto affascinanti. Siamo felici di avere intercettato qualcosa di autentico, e di tornare alle nostre radici attraverso un focus sui suoni mediterranei.
Si esibiranno tre grandi band e artisti internazionali, come da tradizione. Come hai scelto i nomi di questa edizione?
Cerchiamo artisti coerenti con i valori del Medimex, non è solo una questione di suono. La scelta dei Massive Attack in questo periodo storico non è affatto casuale: è un modo per portare avanti il nostro grido di pace. Anche con Primal Scream e St. Vincent condividiamo valori sociali e artistici. Sono nomi centrali, fondamentali nel panorama musicale di ieri e in quello di oggi. St. Vincent ha vinto tre Grammy, tra cui uno come miglior album rock alternativo. Primal Scream e Massive Attack offrono sempre degli show pazzeschi, tra i migliori cui tu possa assistere se sei uno che segue la musica con attenzione.
Ci suggerisci un brano o un disco?
Come Ahead dei Primal Scream, All Born Screaming di St. Vincent, Mezzanine dei Massive Attack.
Come saranno gli showcase?
Di altissima qualità. Sono tra i migliori showcase mai fatti, per lo meno da quando sono a Medimex. Ci saranno moltissimi giovani, ventenni o giù di lì, che si esibiranno.
Cesare Veronico
Cosa si muove nella musica pugliese oggi?
Quando ho iniziato a lavorare su Medimex jazz, world music e pizzica erano egemoni, o quasi, sul territorio. Oggi vedo proposte contemporanee valide, tanti giovani che si confrontano con ogni tipo di sonorità. Il jazz pugliese resta il migliore d’Italia, e ne siamo felici, ma ora c’è più apertura e qualità anche nel “contemporaneo”.
Il rapporto con Taranto, intanto, sembra sempre più stretto.
Il rapporto con la città è fortissimo, lo dimostrano i sold out realizzati in pochissime ore per il progetto di Diodato, l’adesione agli showcase e ai “racconti” di musica. Questo per noi è un immenso motivo di orgoglio.
--- L'articolo Cesare Veronico: “A Medimex cerchiamo artisti che condividano i nostri valori” di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-05-27 16:42:00
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