Chino Goia Sornisi: un artista talmente inventato da esistere davvero

Abbiamo intervistato Sebastiano De Gennaro per scoprire dove nasce l'idea di Chino Goia Sornisi, personaggio talmente inventato da esistere davvero.

19' 40" "Discovering the Electronic Music of Chino Goia Sornisi"
19' 40" "Discovering the Electronic Music of Chino Goia Sornisi"

Chi è Chino Goia Sornisi, ma soprattutto, è esistito davvero? L'altro giorno eravamo in Santeria a Milano per ascoltare uno strepitoso concerto di Musica Arcade per il festival ConTempoRarities (fate conto che Enrico Gabrielli e una superband hanno riproposto, fedelmente, la colonna sonora di Ghouls 'n Ghosts, per dire la figata) quando, nel programma, abbiamo letto che sarebbe stata riproposta anche l'opera omnia di questo Sornisi, artista di fine Ottocento e, stante a quanto si legge sull'internet, "inventore del primo strumento elettronico italiano", a cui è stata dedicata l'ultima uscita del progetto 19'40". Noi, curiosi, abbiamo voluto vederci più chiaro, o forse "più oscuro". Per questo abbiamo raggiunto a fine concerto Sebastiano De Gennaro, che si è definito "inventore dell'inventore", e abbiamo realizzato questa, surreale, intervista.

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Innanzi tutto chi è Chino Goia Sornisi e perché, stranamente, il suo anagramma è 'Gioachino Rossini' di cui, guarda caso, ricorre il 150esimo anniversario della scomparsa (avvenuta nel 1868)?
Ti confesso che non avevo mai notato questa strana coincidenza. Nemmeno il parallelismo sulla data (ma poi Sornisi è morto nel 1968! Che c’entra?). Ti posso assicurare che si tratta di una pura coincidenza, Sornisi non c’entra nulla con Rossini. Sornisi è un musicista realmente esistito. Siamo venuti fortuitamente a conoscenza della sua esistenza: lo scorso inverno Francesco Fusaro è arrivato con un vinile trovato in un mercato delle pulci a Londra, si intitolava "Experimental Sounds From The Pioneers Of Electronic Music vol 2", roba degli anni settanta. Tra i nomi più noti come Edgar Varese, Raymond Scott, Pierre Henry, Louis e Bebe Barron, ce ne era uno invece assolutamente sconosciuto: Chino Sornisi. Ci ha incuriosito e abbiamo scoperto che esiste anche una piccola fondazione a Parigi a lui dedicata (ha vissuto a Parigi dal 1927 fino alla morte). La fondazione Sornisi in vent’anni è riuscita a raccogliere quasi tutto il materiale in circolazione, foto, partiture, lettere, oggetti dello studio, alcuni reperti audio. Li abbiamo contattati e ci hanno messo a disposizione tutto il loro archivio, comprendente anche dei preziosi reperti audio risalenti al 1948, i ‘timbre’ dell’eterodiofono, lo strumento inventato da Sornisi. Ci siamo detti "Dannazione un musicista così speciale e per di più italiano sostanzialmente dimenticato, che peccato, bisogna rimediare!".

Quando è venuto in mente di fare un album come "un musicista che non esiste"?
Ti do la mia parola: Chino Goia Sornisi è realmente esistito (segue un sorriso mefistofelico, ndr).

Da quanto si legge nella sua biografia assolutamente fake, dai ammettilo è evidente, Chino Goia Sornisi ha, da sempre, avuto grande dimestichezza con gli strumenti elettronici. Anzi, pure con quelli più pionieristici e rari era un espertone!
…Insisti. Sornisi deve essere annoverato tra i pionieri della musica elettronica della metà del Novecento. Tieni presente che già a metà degli anni ’20 costruì la prima versione del suo eterodiofono, di fatto uno dei primi sintetizzatori della storia. Questo eterodiofono era in grado di sfruttare gli errori di sintonizzazione dei radiotrasmettitori (ne usava più di quaranta) per generare suoni con differenti altezze. E tieni anche presente che è stato sostanzialmente il primo a inventare un arpeggiatore (parliamo del 1926!), lo costruì utilizzando un rullo meccanico a calamite in grado di sollecitare in sequenze prestabilite il campo radio magnetico dell’eterodiofono. Direi che era un espertone... Se vogliamo metterla così.

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Se dovessi scegliere uno strumento elettronico del cuore quale sarebbe? 
Sceglierei il trautonium, un bellissimo strumento inventato da Friedrich Trautwein nel 1929 e poi sviluppato da Oskar Sala, grande virtuoso di questo fantastico attrezzo. Per trautonium hanno scritto musica anche dei grandissimi compositori come Paul Hindemith. Questo strumento aveva un suono incantevole e inquietante. Certo non ne ho visto mai uno dal vero, ma ne esistono, sono molto preziosi e conservati nei musei di strumenti musicali. In alternativa scelgo la Casio SK1…Più alla mia portata e più portatile.

Per inventare la figura di Sornisi a quali artisti, questa volta veri, ti sei ispirato?
Fai apposta?! (segue altro sorriso mefistofelico, questa volta ancora più compiaciuto, ndr).

A proposito, magari ci sbagliamo, ma devi essere una grande appassionato di film o libri di ucronie varie ed eventuali...
Vi devo dare ragione, mi piace l’argomento ucronia, fantastoria, allostoria, sopratutto negli ultimi periodi. Tutto è nato con la lettura del romanzo "La Svastica Sul Sole" di Philip K. Dick. Immaginare delle realtà alternative, magari deviate da eventi mancati è un bellissimo esercizio di astrazione dal quotidiano.

Ma, nonostante sia, diciamo così, morto e sepolto potremo seguire Chino Goia Sornisi in qualche concerto in giro per l'Italia?
Anche Beethoven è morto e sepolto, eppure la sua Nona Sinfonia la eseguono ininterrottamente, quasi a farcela detestare. Certo che potrete ascoltare dal vivo questo repertorio, con Gli Esecutori di Metallo su Carta abbiamo già in programma dei concerti, oltre a quello di questo mese a ConTempoRarities al Santeria di Milano, abbiamo per esempio in programma un'esecuzione a Firenze a metà gennaio. Seguiteci sulla nostra pagina 19’40” per aggiornamenti.

A proposito, come è morto?
Una tragedia… Durante una gita con picnic in barca sulla Senna il povero Chino cadde nel fiume, a quanto pare nel tentativo di salvare un tacchino ripieno di tartufo scivolatogli in acqua. Non sapeva nuotare, sprofondò assieme al pennuto farcito. La Senna non ne restituì mai la salma (né la sua né quella del tacchino).

Leggiamo dalla sua biografia: "Dalla metà degli anni cinquanta (ormai sessantenne) sperimentò l’uso dell’LSD di cui farà frequente utilizzo": quindi fare uso di sostanze psicotrope si può solo se si hanno ancora pochi anni da passare in vita? Ci volevi dire questo?
Negli anni '50 e '60 l’LSD è stata la droga della psichedelia, del movimento hippie, degli artisti e intellettuali dell’epoca. Molti musicisti non esitavano a citare l’acido lisergico tra le proprie influenze e Chino, anche se ormai sessantenne, era a pieno titolo uno di quelli. Quando Sornisi aveva vent'anni Albert Hofmann non aveva ancora scoperto le proprietà dell’acido.
Detto ciò ricordo di aver letto un libro di Aldous Huxley, "The Doors of Perception", e mi colpì lo scoprire che secondo lui al soggetto sotto l’effetto dell’acido non interessa minimamente alcun tipo di processo artistico-creativo: la percezione della realtà circostante è così forte e interessante che l’io scompare nel tutto. Forse vale anche per Sornisi, forse quando era sotto l’effetto degli allucinogeni più che comporre musica veniva colto da una gran fame.

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L'articolo Chino Goia Sornisi: un artista talmente inventato da esistere davvero di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2018-12-11 10:00:00

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