Mezzosangue - Classe '91

Si è fatto notare nell'ambito del “Captain Futuro Rap Contest” indetto da Esa. Poi la Blue Nox Academy ha pubblicato “Musica Cicatrene". Di fatto è uno dei rapper under 25 più promettettenti. L'intervista di Enrico Piazza.

Mezzosangue
Mezzosangue - Mezzosangue

Qualche mese fa – nell'ambito del “Captain Futuro Rap Contest” indetto da Esa – è comparso il video di un tizio che faceva rap con un passamontagna che gli corpiva il volto. Allora era un perfetto sconosciuto, e con una sola strofa e un clip registrato dalla Webcam in cameretta è riuscito a imporsi e a guadagnarsi un bel po' di click. Ora Mezzosangue è uno dei rapper underground più promettenti e chiacchierati, e il mese scorso il collettivo Blue Nox Academy ha pubblicato sul proprio sito “Musica Cicatrene”, il primo mixtape del giovanissimo artista capitolino. Andiamo a vedere chi si nasconde dietro quel passamontagna.

Ma hai anche un nome registrato all'anagrafe? Di te si sa poco, e Mezzosangue è troppo lungo...
Puoi chiamarmi Mezzo per fare prima. Oppure Luca.

Ma veramente sei del 1991?
Yes!

Ma sai che sorge il dubbio ascoltando il mixtape? Sembri più maturo, sia come scrittura che come contenuti.
Age ain't nothing but a number”. È un po' come la storia di Dorian Gray: a invecchiare è l'anima.

Sì ma al contrario del suo caso, tu anagraficamente sei giovane, ma ascoltandoti sembri più maturo. Cos'è che ti ha fatto "invecchiare l'anima" e ti ha permesso di scrivere “Musica Cicatrene”?
Tante esperienze. Certe cose ti scavano dentro fino a trovare l'acqua, il fondo, l'essenza. Io ho preso un secchio fatto di parole e l'ho riempito di tutto ciò.

Quindi è “Musica Cicatrene” perché guarisce le ferite?
Esatto, soprattutto quelle che non si chiudono, e per alleviare il dolore ti ritrovi a dover scrivere continuamente, anche senza voglia. Ho sempre detto la passione nasce quando il bisogno supera la voglia.

Va beh ma a sentirti così sembra che hai avuto una vita tragica. Cosa può esserti mai capitato in soli 20 anni?
Dipende tutto da cosa vivi, non da in quanto tempo lo vivi. Comunque sia vivo da solo da quando ne ho 17 e immaginerai che non è facile.

Immagino di no. Comunque – a prescindere dall'età – nel disco ci sono una lucidità e una fotta che ultimamente è raro sentire. Le definirei "anni Novanta".
Eh, magari... In un certo senso sì, ma non posso negare che tecnologicamente sono “figlio” del 2000, quindi gran parte delle prese bene che succedevano in giro – quando ancora il Web non aveva il potere che ha ora – me le sono perse. Ma di sicuro, musicalmente, i '90 sono ciò da cui prendo maggiore ispirazione.

Direi di sì, sia come sonorità che come contenuti. Sai che a volte, più che altro nel modo di raccontarti e nell'esprimere una certa rabbia, mi ricordi Lou X?
Infatti hai nominato uno dei miei artisti italiani preferiti. Penso che quegli anni erano intrisi di vero e di senso, roba che ora è venuta meno. Il brutto è che anche col passare del tempo risento sempre gli stessi dischi, e questo ti fa capire quanto poco possa darmi il nuovo.

Sei uno di quelli che pensano che anche se il rap va alla grande l'hip hop è morto?
No, assolutamente. Penso però che per trovare l'hip hop si debba scavare più a fondo. Il rap va alla grande come fine, ma come mezzo ha perso un po' la sua utilità.

Beh, tutto sommato c'è da dire però che forse è proprio perché esiste il rap come fine e non come mezzo se anche l'hip hop sfiora la superficie e non rimane sul fondo. Gli artisti Blue Nox mi sembrano un buon esempio in questo senso...
Quello che volevo dire, è che spesso obiettivi come la fama o i soldi fanno passare in secondo piano il messaggio e il contenuto. Blue Nox è in effetti uno dei pochi buoni esempi che potrei citare, ed è proprio per questo che è nato il progetto “Supported by”.

Ma infatti, io questa cosa mica l'ho capita tanto bene: sei/sarai nella scuderia o no?
No, si tratta solamente di un progetto Blue Nox per supportare gli emergenti che ritengono validi.

Ecco, a proposito di emergenti: come dicevo prima, di te si sa poco o niente. Dove sei stato finora?
Diciamo che ho vissuto la cultura. Ho conosciuto il rap col breaking, ma da quando scrivo non è uscito praticamente nulla, soprattutto per via del mio carattere chiuso. Ti basti pensare che il primo progetto come Mezzosangue l'ho cancellato dal PC appena pronto.

Anche il passamontagna è per via del carattere chiuso?
No, è più una questione di ideali, perché in realtà certe volte un carattere chiuso si manifesta col suo opposto.

Cioè?
Quel che voglio dire è che ho sempre avuto poco interesse nel mostrare agli altri ciò che faccio. Nel caso del contest è stato l'opposto, l'intento era proprio quello di lanciare un messaggio e dare valore a ciò che avevo scritto.

Ma non hai paura di rimanere “incastrato” nel personaggio? Il rischio è che a lungo andare la gente finisca per associarti necessariamente al passamontagna.
In effetti è un po' quello che ho cercato di evitare ultimamente, anche cambiando il nome del disco da “Black Block” a “Musica Cicatrene”. E sto anche pensando di togliermelo, visto che ha “fallito” nell'intento di non creare un personaggio basato sull'apparenza.

Beh, non so se sia solamente merito del passamontagna, però di sicuro nell'ultimo mese e mezzo ti sei fatto notare parecchio. Parlavamo del supporto di Blue Nox, ma c'è anche quello di Machete Crew – dato che sarai presente anche in “Machete Mixtape II” – e di tutti quelli che stanno parlando bene di te.
Si, ciò che più mi ha entusiasmato è stato l'interesse da parte di molti rapper conosciuti della scena e di un pubblico “valido”, competente. Quello che invece non mi ha soddisfatto è stato il giudizio di alcuni proprio riguardo alla mia visibilità, tipo supporre che io abbia cambiato stile e approccio ora che comincio a farmi conoscere. Il tutto senza ancora aver sentito nulla di nuovo, ovviamente.

Cioè? Sostengono che tu ti sia “venduto" solo perché cominci a girare con i nomi noti?
Esattamente, ed è un comportamento qualunquista, considerando che il mio intento originale, quello di divulgare un messaggio, non viene mai meno.


Eh, ma succede così da sempre. Che ci vuoi fare?
Dirlo in un'intervista così, magari se uno di quelli lo legge comincia a farsi qualche domanda [Ride].

Oppure far uscire un primo album e dimostrare il contrario.
Anche, sì.

Quindi sta arrivando?
Ci sto lavorando con Squarta, e due o tre pezzi sono già in fase di chiusura. Il resto è ancora tutto in mente.

E nel frattempo? Che altro stai facendo?
Sto girando per promuovere il tape nelle principali città italiane e in radio. Per quanto riguarda le collaborazioni, invece, il discorso è molto più complesso, perché sto cercando di limitarle il più possibile.

Anche in "Musica Cicatrene" in effetti non ci sono featuring. Come mai?
Perché ho voluto fare un discorso a tu per tu con la musica e con chiunque lo volesse ascoltare. Una sorta di soliloquio.

Che altro c'è da sapere su Mezzosangue?
Niente! Lascio le parole al disco! [Ride]
 

---
L'articolo Mezzosangue - Classe '91 di Enrico Piazza è apparso su Rockit.it il 2012-12-17 15:05:28

Tag: hip hop rap

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • taglialatelav 8 anni fa Rispondi

    Le tue canzoni non sono musica sono poesia ...❤️