Il cuore migrante di Elena Sanchi

Si definisce una sorta di Ulisse moderna, sempre alla ricerca di sé stessa attraverso le canzoni, al punto da aver mollato il lavoro da avvocata per seguire un sogno. La cantautrice riminese ci racconta il suo percorso, la sua musica e l’importanza dell’amore come unico approdo dell’essere umano.

Elena Sanchi
Elena Sanchi

Elena Sanchi, classe 1977, non ha sempre fatto la cantautrice. La musica nella sua vita è stata una compagna preziosa fin dalla più tenera età, certo, però si sa come va a volte. E inseguire un sogno come quello del musicista richiede un po' di sventatezza che a volte non ci si può permettere, o che spaventa, o che viene compromessa dall'ambiente circostante. Elena, che per anni ha svolto un lavoro impegnativo come quello dell'avvocata, dal 2013 ha deciso di dare ascolto al suo cuore, togliendosi la toga per buttarsi con tutto il corpo nelle canzoni.

Ora Elena è con i suoi brani che si muove fluida attraverso i generi, cerca sé stessa come una "Ulisse moderna", come si definisce, sperando di non attraccare mai a un porto in cui fermarsi, ma continuando il suo stimolante viaggio il più a lungo possibile. L'abbiamo raggiunta per farci raccontare il suo percorso.

Ciao Elena, quando hai iniziato a fare musica?

La musica fa parte della mia vita sin da bambina, ricordo che amavo tantissimo ascoltare l’eco
della mia voce mentre salivo le scale di casa della nonna Emma quando andavo a trovare mio
padre: quell’eco aveva una luce magica, sapeva farmi viaggiare lontano. All’età di 6 anni ho iniziato a studiare pianoforte, poi canto, interpretazione vocale, recitazione ed ora produzione musicale.

Da dove nasce la tua musica? Come la definiresti?

Non mi mai piaciuto dare una definizione alla mia musica, sono lontana da etichette e confini, mi piace muovermi in generi musicali anche molto diversi tra loro e i miei dischi (Cuore migrante del 2015, Risveglio del 2018 e La lingua del bacio del 2021) sono il frutto dell’incontro con le persone che ho trovato nel mio percorso durante il viaggio. Ho collaborato con bravissimi produttori e musicisti, a partire da Daniele Di Gregorio (arrangiatore e musicista di Paolo Conte da oltre trent’anni) ed ora, per l’ultimo disco, con Alberto Melloni (producer e musicista di Filippo Graziani). La mia musica nasce e cresce da un forte bisogno di sperimentare e di toccare altri spazi, di andare verso mondi sconosciuti: è un viaggio introspettivo che mi porta a toccare più da vicino la mia natura in continua crescita e trasformazione.

A chi ti ispiri ultimamente?

In questo periodo ascolto Hu, Motta, le nuove uscite di Meg, Ginevra, Emma Nolde, Andrea Laszlo De Simone, Black Lilys e Joah Thiele; ho creato anche una playlist su Spotify che vi invito ad andare ad ascoltare!

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Ci racconti la genesi e il significato complessivo di Sono viva, il tuo ultimo singolo?

Sono viva è l’ultimo atto di un bellissimo progetto che mi ha portata ad una svolta del mio percorso
artistico, La lingua del bacio, il terzo album. Ho voluto raccontare le emozioni e i sentimenti vissuti
durante la pandemia, la voglia di tornare alla vita e l’importanza dell’amore come unico approdo
dell’essere umano: “Oggi il mondo sembra spento, come un tempio ormai perduto (…) Guardami negli occhi, poi sfiorami le labbra e sussurrami non è giusto! Sciogliti i capelli e poi voltati su un fianco e muoviti senza regole, mi accendo nell’aria al bancone di un pianobar, sono viva!” Il brano afferma fin dal titolo la voglia di esserci, di scoprire e di immaginare un mondo più giusto e in armonia con l’universo intero. Sono viva è un inno alla vita in un periodo storico toccato e attraversato da esperienze molto dure per l’essere umano: guerre, pandemia, crisi ambientale, crisi energetica e povertà.

Ultimamente hai suonato un po' in giro? Cosa bolle in pentola per il futuro?

Da Milano a Contursi passando per le Marche, Roma e, ovviamente la Romagna, questa estate ho
girato l’Italia con il nuovo tour ed è stato bellissimo portare non solo le canzoni ma anche un
nuovo modo di fare live, più elettronico e sperimentale. Nei progetti futuri ci sono nuovi concerti per l’inverno e nuove canzoni a cui ho già iniziato a lavorare e, forse, anche nuove collaborazioni!

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L'articolo Il cuore migrante di Elena Sanchi di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-11-17 10:20:00

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