Un fantasma tra i fantasmi: Davide Toffolo racconta il suo Sanremo

Ghost in Sanremo è il podcast del cantante dei TARM, in gara al Festival con gli Extraliscio. Ci ha descritto l'atmosfera dell'Ariston blindato e un sacco di aneddoti, grazie ai messaggi e alle telefonate con Appino, Pelù, Jovanotti, Coma Cose, Baronciani e un sacco di altri personaggi incredibili

Un'illustrazione di Davide Toffolo per il suo podcast
Un'illustrazione di Davide Toffolo per il suo podcast

Sanremo 2021 è stato una bolla, in tutti i sensi. Un corpo estraneo che si è infilato nelle case degl'italiani murati in casa senza chiedere troppo il permesso, una maratona che durava dal tg della sera fino a notte fonda. Ne abbiamo già parlato approfonditamente, ma fino a ora non abbiamo mai annusato l'atmosfera che si respirava all'interno dei luoghi blindati del Festival

Poi è arrivato Davide Toffolo, che dello spettacolo è stato protagonista insieme agli Extraliscio col pezzone Bianca Luce Nera e col medley Rosamunda, e ci ha spiegato che significa stare sul palco più tamponato d'Italia, a modo suo. Col suo telefono nuovo ("non dico la marca se non mi pagano") e insieme alle ragazze di Oram, ha creato su Spreaker un podcast dal titolo Ghost in Sanremo. Un reportage intimo, divertente, allucinato, fatto di telefonate e messaggi, di parole con le (poche) persone che è riuscito a vedere, in cui parla di cos'è successo là dentro e da cui si fa raccontare che ne è del mondo rimasto fuori.

Un'opera pandemica tutta strana, che ha il grande merito di rendere interessante Sanremo anche due settimane dopo la sua fine. All'interno, sentiamo le voci degli Extraliscio ma anche di Alessandro Baronciani, Adriano Viterbini, Myss Keta, California (Coma_Cose), Piero Pelù, Appino, Jovanotti e ovviamente i TARM, tra gli altri. Dentro trovate una partita a scacchi con Gioacchino Turù e una bonus track del tutto psichedelica, una non storia insieme a Giacomo Laser. Arte e televisione, nazionalpopolarità ed introspezione, aneddotica mai gratuita e storie fuori dal comune che è un piacere poter vivere di riflesso. 

"Poco prima di partire, le ragazze di Oram mi hanno proposto l'ipotesi del podcast", ci rivela. "Io mi sono acceso subito e siamo partiti senza rete. Il test, che poi è diventata la prima puntata, ci ha esaltati e quindi è diventato il mio gioco preferito. Mio e dei miei amici".

Continua: "L'ho realizzato col telefono, e poi la magia l'hanno fatta le ragazze di Oram. Sai chi era Daphne Oram? Cerca che è una bella storia". Molto velocemente: è stata una delle prime compositrici britanniche a produrre suoni elettronici ed è stata una pioniera della musica concreta in UK. Una senza la quale la musica elettronica non sarebbe stata come la conosciamo. Una bella storia sul serio. 

Ma chi sono le ragazze di Oram, e come funziona il loro lavoro, ancora non lo so. Me lo faccio spiegare direttamente da loro: "Siamo un collettivo di persone con la passione per il suono e per la narrazione: due elementi che trovano la loro unione ideale nel podcast. Lavoriamo in diversi ambiti del settore culturale e abbiamo deciso di unirci per lavorare a progetti audio che hanno al loro centro la costruzione delle storie. Raccogliamo il materiale sonoro, ci chiudiamo in studio e cerchiamo la forma ideale per ogni contenuto che vogliamo raccontare: usando le parole, il ritmo, i rumori e anche i messaggi vocali, come nel caso di Ghost in Sanremo".

Davide Toffolo in versione Dale Cooper di Twin Peaks
Davide Toffolo in versione Dale Cooper di Twin Peaks

Una cosa che mi sono sempre chiesto: com'è che da un sacco di materiale più disparato, si crea una storia che sembra un romanzo? "Studiando bene tutto il materiale, catalogando ogni singolo audio, immaginando la sonorizzazione adatta a ogni scena. Arriviamo nello specifico dal mondo del cinema, della radio e dell'editoria: avevamo a disposizione delle voci, e dunque dei personaggi, come quelli di un racconto o di una serie e dei suoni per costruire il paesaggio sonoro intorno a ogni conversazione, come nei vecchi radiodrammi. Abbiamo montato, mixato, masterizzato e distribuito online. E in più scritto e composto le musiche originali".

Il risultato, che si ascolta su Spreaker ma anche su tutte le piattaforme di streaming, è un lungo flusso di coscienza di Davide Toffolo, scapolo avventuroso, dalla prova generale ai fantasmi dell'Ariston, dalle riflessioni immerso nella vasca alla spiegazione del Festival ad un'americana. Trovate una telefonata davanti al mare a un amico e collega illustratore/musicista, un sacco di voci per un racconto che sembra venir fuori dai frequentatori delle feste di Frank-n-Further, scoprite un sacco di segreti dietro le quinte, anche quelli che non si dovrebbero dire e, una volta finito, vi verrà la voglia di riascoltarlo da capo. "Dovreste ascoltarlo perché fa ridere, perché scoprirete personaggi meravigliosi, perché questo podcast alza l’asticella dei podcast italiani, perché è pieno di un amore nuovo. Però ocho che produce assuefazione", ci dice Toffolo, e sembra proprio aver ragione. 

E ancora: "Al Festival ho respirato l’atmosfera della gara. Un palio, dove i fantini sono i cantanti e le canzoni i cavalli. Si respirava aria che profuma di polvere da sparo e rum. E io annusavo tutto dalla vasca da bagno della mia camera da letto del Grand Hotel Des Anglais". Una meta performance che include sia la serietà con cui ha cantato in Eurovision, sia la curiosità un po' punk nel documentare quell'esperienza nuova, a tratti extrasensoriale che già sarebbe Sanremo senza pandemia, figuriamoci con.

Le ragazze di Oram mi spiegano che quando sono partite con il lavoro, non c'era un canovaccio ben preciso da seguire: "Come ha detto Davide, questo lavoro è pieno di un amore nuovo e con lo stesso entusiasmo dei nuovi amori ci siamo mossi. Non avevamo una sceneggiatura né una struttura e i tempi erano molto brevi: abbiamo ascoltato ogni giorno per due settimane tutto il materiale che Davide registrava e inviava grazie al suo nuovo mitico cellulare. Contestualmente montavamo le puntate, che poi sono state soggette a puntuali modifiche e revisioni, sia dal punto di vista narrativo che sonoro. È stato bello entrare nella bolla dello scapolo avventuroso e scoprirlo capotribù di una banda che ogni giorno diventava sempre più grande e più allegra, e che ha mantenuto lo stesso entusiasmo dal primo all'ultimo vocale".

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Durante l'ascolto viene fuori proprio l'entusiasmo e la voglia di condivisione, con una serie di storie che risolvono nostre le giornate tutte uguali e che fanno diventare il Festival un pretesto per parlare di tutto ciò che succede in una situazione irripetibile in tutti i sensi, com'è stata quella del Sanremo 2021, nel bel mezzo della pandemia.

 

 

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L'articolo Un fantasma tra i fantasmi: Davide Toffolo racconta il suo Sanremo di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-03-17 11:16:00

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