The Zen Circus - email, 13-01-2004



Rockit: Doctor Seduction: tutti in piedi in un tripudio di applausi. Ad essere sincero non mi aspettavo tanto. Come è nato questo disco?

Appino: Sai com'e', passa il tempo. Oramai festeggio i 10 anni di militanza in questa band, dai banchi di scuola al lavoro, dal lavoro alla sussistenza, dalla sussistenza attraverso vari tunnel fatti di facce, persone belle e meno belle, paure e deliri, entusiasmi, concerti e puzzo di piedi.

Doctor Seduction rappresenta la scommessa pop di una band cresciuta ad affitti arretrati, lavoretti del cazzo, polvere e mattoni da spostare e sbornie collettive in una cittadina Universitaria - LA cittadina Universitaria - che è Pisa, con tutta la sua storia HC e tutte le sue magagne. Niente pose per gli Zen Circus, giuro, niente s'e' calcolato davvero, morissi ora. Se ti ci spremi dentro al 200% - come abbiamo fatto io, Ufo, Teschio ed ora Karim, ti ritrovi con 3 anni della tua vita in un disco. Chiuso. Forse avevamo qualcosa da raccontare.

Rockit: Il nuovo album è molto più raffinato dei precedenti: naturale maturazione o semplicemente avevate più soldi?

Appino: Entrambe le cose, sinceramente. Il nostro editore ci ha dato la possibilità, rarissimo caso in Italia, di lavorare con delle reali possibilità economiche (che poi, per inteso sono, solo cose normali). Soprattutto la disponibilità di stare in studio fin quando lo reputavamo necessario. Ma già sapevamo che avremmo sforato, infatti...

Rockit: Beat Happening, Violent Femmes e Pixies, ma anche Beatles e Velvet Underground. Giusto?

Appino: Che dire, potremmo aggiungere 100 nomi alla lista, non avrebbe senso. Sono tutti gruppi che adoriamo quelli che citi; è meraviglioso che il Dottore riesca a ricordarli a tutti. Ufo aggiungerebbe i Talking Heads, Canned Heat, Captain Beefheart ma forse solo dal vivo.

Rockit: I vostri concerti erano un teatrino itinerante di folk minimale e fracasso punk, ma il nuovo album appare più complicato ed esigente: come verrà eseguito dal vivo?

Appino: Ci saranno tutte le facciate. Le canzoni del Dottore sono nate in sala (la prima che possedevamo da anni) ed in tre. Solo POI le abbiamo lavorate, ma è tutto fattibile dal vivo. Porteremo in giro circa 22 pezzi, 2 set di batteria, 2 Chitarre, 2 Bassi, 5 Voci, una danzatrice del ventre, un prete ed un gruppo di ex militari Serbi. E speriamo di riuscir a far provare al pubblico, nelle 2 ore di show, tutte le emozioni che un essere umano può provare: shifo e paura compresi, ma anche soddisfazione, pace, nervosismo, sconfitta, entusiasmo. Dopo il concerto vogliamo gente provata mentalmente e fisicamente, speriamo vada tutto bene.

Rockit: Zen Circus e Perturbazione suonano insieme e tirano fuori quel piccolo capolavoro che farebbe invidia ai REM chiamato Sweet Me. Come è nata questa collaborazione?

Appino: Amore per le cose fatte bene? Ah, ah... Non lo so davvero, è successo dal nulla: ci siam visti in giro per l'Italia, ci si piaceva, ci siam corteggiati, ci siamo invitati, e forse anche un po innamorati. Chi non lo è dei Perturba?

Rockit: Tre toscani che si trastullano in giro per l'Europa a vendere dischi e riempire locali: è uno scenario così assurdo?

Appino: Succederà se non verremo sommersi dai debiti. Questo disco uscirà in Scandinavia durante l'anno e da lì cercheremo di diffonderci a macchia d'olio. Noi ci lavoriamo con priorità assoluta. Un disco da 3000 copie in Italia vende anche 10000 copie lassù. Sai cosa cambia? Sopravvivere di stenti o Vivere decentemente e poter continuare. Cio non toglie che in Italia cercheremo di varcare quante più soglie potremo, questo paese cambia abitudini spesso d'altronde.

Rockit: Qualcuno narra di uno strano episodio. Un gioviale battibecco con certi personaggi no-qualcosa. Un curioso e simpatico incontro di mani. Qualcosa del genere. Ne parliamo?

Appino: Dai, non ne parliamo più invece, almeno non a livello di "cosa è accaduto", per quello basta cercare su internet. Non c'e altro da dire se non tutto quello che stato gia detto per spiegare la cosa, ed ognuno porta acqua al suo mulino. Il nostro è un mulino poiticamente ateo in cui Casarini Luca altro non è che una pedina poco furba e forse troppo nervosa e sottopressione. Ai concerti mi chiamano "imbecille" e/o "stronzo" molto spesso... a volte "frocio" ma non ho dato testate a nessuno. Mai. Mai prese botte dalla polizia anche in situazioni del cazzo, per fortuna. I Leader Maximi non mi piacciono, agli Italiani piacciono da morire invece. Ciò non toglie che esiste il diritto da strada: tu mi dai del "coglione" ed io ti riempio di botte in tre. Mai praticato personalmente, anche se sono cresciuto per strada; alcuni si invece, e si dice che cambieranno il mondo. C'e' una rivoluzione importante di cui non si parla mai e si chiama "rivoluzione personale" dove il primo e più cattivo aguzzino è dentro di noi. Non è impossibile lavorarci su, ma si entra in campi profondi, fatti non solo di pugni alzati o saluti romani. Senza sminuire il culo che certe figure si sono fatte negli anni per una causa più che nobile, ma qui manca la tenerezza, la capacità di leggersi fra le righe ed il coraggio di togliersi la bombola ad ossigeno e scoprire che su questa terra si respira ancora. Muovere il culo insomma da se stessi e ritrovarsi negli altri. E cristo non c¡¯entra proprio niente.

Rockit: Inglese impeccabile, ma... mai pensato di comporre in Italiano?

Appino: Si, accadrà prima o poi, magari non come Zen Circus. Ma vogliamo prima che l'Italia del rock capisca che non è una vergogna cantare in Inglese, che non è Americanesimo (tanto per tornare alla domand precedente "lassù" dove si cacciano le streghe per hobby) anzi voglio che Emanuele Agnelli ne vada addirittura fiero, eheh. Vedremo come gliene fregherà agli Svedesi, Tedeschi o ai Norvegesi. L'ho già detto al Mucchio: abitavo in Olanda, con Inglesi, Americani, Nigeriani, Polacchi e chi più ne ha più ne metta - e si parlava, fra Inglese e Francese di tutto e di tutti. C'era un altro Italiano che non sapeva nessuna delle due lingue, che se ne stava rintanato a fumarsi le canne con altri Italiani. Se gli chiedevi perchè non ci provava a chiaccherare un po lui ti cantava: "AmericanoAmericanoMerdaa!!". La curiosità non è più nel DNA Italiano temo, smentiteci vi prego.

Rockit: Anni 2000. Italia. Musica indipendente. Che succede? Che succederà? E' lecito sorridere?

Appino: Non ne ho la più pallida idea Acty; noi si va dritti verso l'orizzonte e si cerca di far sorridere, di far pensare, di scuotere il numero più alto di esseri umani, sperando di non schiantarsi contro un muro, se capita pazienza, si piange e si invecchia. E continuiamo a trascinarci nel furgone il cadavere del Rock, tanto non puzza mai.

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L'articolo The Zen Circus - email, 13-01-2004 di Stefano "Acty" Rocco è apparso su Rockit.it il 2004-01-13 00:00:00

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