Exu Nathan: un “Mezzogiorno di fuoco” tra pop, urban e libertà di essere sé stessi

L'artista marchigiano racconta nei suoi brani la libertà di essere sé stessi, senza etichette né confini di genere.

Foto di Lara Baiocco
Foto di Lara Baiocco

Nel 2025, in un’industria musicale che sembra sempre più desiderosa di confezionare artisti in serie, incasellandoli dentro etichette predefinite e sound "riconoscibili", scegliere di non appartenere a nessun genere diventa quasi un atto di fede. Una presa di posizione che per Exu Nathan, all'anagrafe Jonathan Nicola Magini, si trasmuta in un (sacrosanto) credo per il quale la musica non deve essere intesa come un contenitore, ma come un’estensione del proprio stato d’animo

"Non voglio sentirmi obbligato a fare sempre lo stesso genere - ci racconta Magini - per me la musica è sentimento, e questo è il punto di partenza di tutto. In base a ciò che voglio raccontare e a come mi sento, decido in quale mood esprimerlo, che sia rap, pop o altro, senza legarmi a un’unica etichetta". 

Classe 1994, nato e cresciuto nella parte più popolare di Civitanova Marche, Exu Nathan ha voluto affiancare alla sua passione per le sette note la giusta dose di dedizione. Dopo gli studi di canto e musica presso la scuola Musicainsieme di Samuele Dutto, approda all’Accademia Artisti di Roma nel 2022. Ed è solo nel 2024, dopo aver concluso il proprio percorso nella Capitale, che Magini comincia a produrre brani originali, "mettendo in pratica ciò che avevo imparato e dando forma al mio percorso artistico".

E oggi, pur muovendosi come un artista indipendente nel senso più vero del termine, ha alle spalle un piccolo team di amici che condivide la stessa visione. "Ognuno ricopre un ruolo diverso: c’è chi si occupa della produzione, chi del suono e chi dei videoclip. Lavoriamo insieme e in modo molto libero, mettendo insieme le nostre competenze per dare vita a ogni progetto". Tra le collaborazioni spicca anche quella con Paolo Ojetti, fonico di artisti come Tiromancino, Mezzosangue e Samuele Bersani, a conferma della crescita di un percorso artistico che, pur restando indipendente, tiene un occhio fisso sul proprio futuro.

Exu Nathan - Foto di Lara Baiocco
Exu Nathan - Foto di Lara Baiocco

Il suo approccio alla musica è trasversale, aperto e sincero, proprio come i suoi ascolti. "Sono abbastanza incoerente quando si parla di ascolti, nel senso più buono del termine. Passo da un genere all’altro senza problemi: posso ascoltare gli 883 e subito dopo Eminem. Mi piace cambiare, seguire l’umore del momento e lasciarmi ispirare da ciò che sento".

Una vibratilità alle infinite possibilità offerte dalla musica di oggi e di ieri capace di tradursi in un sound che fonde pop e urban, ma che soprattutto si fonda su una sensibilità emotiva che non si lascia mai imprigionare. "Anche quando scrivo funziona così: non cerco mai di imitare qualcuno, ma di trasformare quello che provo in musica".

Quest'attitudine, sfoderata da Exu Nathan sin dagli esordi, trova una chiarissima espressione in Mezzogiorno di fuoco, il suo ultimo singolo. Un titolo che, nonostante omaggi ironicamente l'omonimo cult western del 1952, nasconde un topic ben più attuale e profondo. "Il pezzo - racconta Magini - tratta un tema purtroppo molto attuale: le relazioni tossiche e i litigi di coppia, che spesso avvengono tra le mura di casa. L'ho voluto affrontare in modo leggero e ironico, senza però sdrammatizzare l’argomento". Un concetto, quest'ultimo, in grado di condensarsi in un unico verso del brano, "A volte una cucina diventa più selvaggia pure del Far West", a dimostrazione del fatto che "è possibile parlare anche di temi forti con leggerezza, ma sempre con rispetto e verità".

Cover di Mezzogiorno di fuoco
Cover di Mezzogiorno di fuoco

Ed è proprio questo lo spirito che Exu Nathan cerca di portare ogni volta nei suoi live, dimensione in cui sta iniziando a muovere i suoi primi passi tra aperture e serate di locali. "Esperienze - sottolinea il musicista marchigiano - che mi hanno permesso di prendere confidenza con il palco e il pubblico. Come ben si sa, è una delle emozioni più forti e belle che si possano provare nella vita".

Guardando al futuro, il piano di Magini sembra essere quanto mai chiaro. "Il mio obiettivo è semplicemente continuare a fare musica. Senza essere ipocriti, voglio arrivare a chi può ritrovarsi nei miei testi, cercando di trasmettere qualcosa di vero e sincero a chi vive le stesse emozioni. Continuare a crescere restando autentico è la cosa più importante. La musica, per me, è un viaggio continuo, non una meta".

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L'articolo Exu Nathan: un “Mezzogiorno di fuoco” tra pop, urban e libertà di essere sé stessi di Luca Barenghi è apparso su Rockit.it il 2025-11-05 01:07:00

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