Flame tra gli scatoloni

Il rapper di Potenza ha costruito così il suo studio, un tempio del DIY. Scatoloni, microfono da 20 euro e un amico come produttore per le basi. Ecco la sua storia dalla sagra di paese all'apertura a Ketama 126

Flame – foto stampa
Flame – foto stampa

Flame, al secolo Mattia Sciaraffa, ha 21 anni, viene da Rionero in Vulture (Potenza) e ha un solo credo: fare tanto con poco. Cresciuto in uno studio impregnato di spirito DIY, microfono da 20 euro, cartoni raccattati qua e là per insonorizzare. Tutto nella location della casa dei nonni. Ma così è arrivato a pubblicare Coscienza, il suo secondo album, e una sagra di paese dopo l'altra, ad aprire il concerto di Ketama 126.

Quando hai cominciato a fare musica? 

Faccio musica nel pratico dal 2018, ma scrivo testi da quando avevo circa 12 anni. La passione è nata condividendo musica con Light, il mio producer storico. Nell’estate del 2018 ci siamo ritrovati nella vecchia casa dei miei nonni, dove abbiamo improvvisato uno studio: un pc, un microfono da 20 euro, cartoni sparsi ovunque — ancora non so da dove siano usciti. Light aveva scoperto FL Studio, e da lì è partito tutto.

Sono cresciuto da autodidatta, e ho avuto la fortuna di suonare in tanti posti. Nel 2022 ho fatto un mini tour in Basilicata con 6-7 date, e poi ho avuto altre occasioni altrove. Il live per me è fondamentale: presto annuncerò nuove date.

Con chi collabori?

Negli ultimi anni sto cercando di costruire un team solido, fatto di persone fidate con cui creare progetti belli e coerenti. Dal videomaker al beatmaker, passando per fonici e grafici, ognuno dà il massimo e c’è sempre stima reciproca.

Youngthew, è un ragazzo del 2008 di un paese vicino. Mi ha contattato per fare props e abbiamo finito per collaborare al disco. È uno che spinge forte, per me le cose nascono così. Con Light, invece, lavoro da sempre e continuiamo a farlo. Nel disco ci sono tanti beatmaker diversi e un unico feat: Rio Romeo, artista australiano giovanissimo con cui sono in contatto da 3-4 anni. Ha prodotto e scritto una strofa sul brano What Does It Matter.

Come definiresti la tua musica?

La mia musica è sincera. Racconto quello che penso e vivo. Vorrei iniziare a raccontare anche le storie degli altri, e ci sto lavorando. È sicuramente radicata nel rap – il genere che, insieme a Vasco, mi ha fatto innamorare della musica – ma non amo necessariamente catalogarmi. Ho sempre seguito l’istinto e la spontaneità. Oggi sento di avere una direzione più chiara, ma lascio che la musica parli per me.

Flame – foto stampa
Flame – foto stampa

Che musica ascolti e da chi trai ispirazione?

Ascolto davvero tanta roba. Gli artisti che più mi accompagnano sono MarracashClub DogoAchille LauroDrakeFabri FibraSalmo. Come ispirazione vera e propria, però, c’è Vasco: il suo status, il modo in cui rappresenta qualcosa che va oltre la musica. Vorrei arrivare lì, ho tanta ambizione. Vedremo dove mi porterà.

Il significato del tuo ultimo lavoro?

Coscienza è il mio secondo album, e ha preso forma in circa tre anni. In questo periodo ho scritto almeno altri due dischi, tra tracce scartate e idee che non hanno trovato spazio. È un progetto nato tra il mio home studio a Roma e quello a Rionero, registrato in autonomia, poi rifinito con mix e master successivi da Brucaliffo.

Il disco si muove su sonorità e temi conscious: ogni traccia è uno stato d’animo, uno spaccato reale. Mi sono liberato di pensieri che magari non avrei detto ad alta voce, ma la musica serve anche a questo. Ho deciso di non pormi più il problema del genere: rap, pop, non importa. Voglio solo raccontare qualcosa che abbia un significato.

Ci racconti qualche tuo live?

I live sono il vero motivo per cui faccio questo lavoro. Ho suonato ovunque: bar con 5 persone, sagre di paese, camping estivi, club, contest. E poi open act belli tosti.

Uno dei ricordi più forti è a Potenza, nel 2022. Suonavo prima di Ketama126, c’erano almeno mille persone. Lì per un problema sul master, non sentivo bene la base, e ho iniziato a rappare una strofa diversa su un altro beat, per fortuna ha funzionato. Ma al di là degli errori tecnici, la cosa più bella è quando vedi persone di età diverse appassionarsi alla stessa canzone. È lì ho capito quanto è incisiva la musica in generale.

Progetti futuri?

Rimarranno futuri… per ora! Posso dire che ci saranno nuove date e nuova musica in arrivo. Sempre al passo!

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L'articolo Flame tra gli scatoloni di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-07-17 11:05:00

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