Leanò tra il sogno e il “Reale”

Crescendo, nelle canzoni Eleonora Pisati trova il coraggio di ammettere a sé stessa cose che prima non voleva vedere. Dal bisogno di sentirsi viva (come nell’ultimo singolo) al futuro ep, passando da una scrittura onirica, due chiacchiere con l’artista milanese prima del Raster Festival il 16/09

Leanò - Foto di Agnese Carbone
Leanò - Foto di Agnese Carbone

L'incontro con le canzoni di Leanò è un momento spensierato, semplice. Fare ingresso con le orecchie in un mondo armonioso, dipinto a olio con tratti leggeri, ma decisi; come una timida poesia bucolica, scritta per celebrare le piccole cose, l'amore. E godere del presente per sentirsi vivi: a vent'anni, per fortuna, la musica è anche così.

Leanò è la fusione di Lea – il soprannome con cui la chiamano i suoi amici; e Liunò – come la chiamano i suoi nonni. Un ep, Tempio (2020), e tre singoli nel 2022, Tremo, Cicale e Reale, ad anticipare il prossimo lavoro: "Quasi tutte le nuove canzoni nascono in una stanza in un paesino del Cilento (dove risiedono le sue origini, ndr) e da un forte bisogno di (ri)conoscersi, di meravigliarsi e esplorarsi con una curiosità un po’ bambina, giocosa", dice Leanò.

video frame placeholder

Nome d'arte di Eleonora Pisati, milanese, di origini campane; la sua scrittura esplora sonorità indie-pop e urban che, a tratti, si fanno più sperimentali. Di fondo, fragilità, delicatezza, e la tecnica. Viene dal mondo della classica sia per la chitarra sia per la voce: "Alle superiori, però, i brani canonici mi annoiavano, allora ho iniziato a studiare chitarra percussiva/fingerpicking. Oggi studiare composizione mi aiuta a dare spazio e sfogo al mio lato più zarro e sperimentale", sorride. 

"Oltre a fare la cantautrice studio composizione di musica per immagini (in pratica colonne sonore) e Antropologia. Lavoro come musicista e mi occupo di comunicazione", parla di sé, per presentarsi. Comincia a portare in giro le sue canzoni nel 2017 nei locali di Milano e dell'hinterland, condividendo il palco con diversi cantautori della scena (Giovanni Truppi, Alessio Bondì, Gnut, Carmelo Pipitone).

Nel mentre, incontra la sua etichetta – Stazione Musica Records – e tante persone che l'aiutano a crescere: "Giordano Tricamo, Benedetta Baldelli, Morgana Grancia di Conza sono i miei compagni di strada, sempre in attento e premuroso scambio. Dall’anno scorso ho iniziato a collaborare con Studio Cemento e Scialla Studio che mi danno una mano (e più occhi) dal punto di vista visivo. Vincenzo De Fraia invece ha portato un po’ di freschezza londinese nei suoni delle produzioni dei miei brani".

Leanò - Foto di Agnese Carbone
Leanò - Foto di Agnese Carbone

Alberto Ricchi ha realizzato le cover art dei singoli: "Sono super contenta di come sia riuscito a tradurre le canzoni in immagini. L’idea generale è quella di unire un elemento naturale (legato al testo della canzone) a uno corporeo che trasmetta intimità", spiega.

E, in effetti, l'intimità è tratto caratterizzante della musica di Leanò: "Sia in Tempio (l'ep di debutto, ndr) che nel prossimo ep c'è il bisogno di conoscersi ed esplorarsi dall’esterno verso l’interno. Tempio, poi, parla di riconnettersi con la natura e le proprie radici per interrogarsi su di sé e sul mondo. Parla di albe estive passate con amici, di un volo in parapendio, di una notte passata da sola, di nuovi inizi e di ritorni", spiega.

"Nelle ultime canzoni, invece, credo ci sia più considerazione di sentimenti che prima non mi andava di provare; più coraggio nell’ammetterli a me stessa. Insieme ad essi, il mio lato cittadino non viene escluso o messo da parte rispetto al bisogno di entrare a contatto con la natura. La sua presenza c’è sempre, ma non è necessaria a interrogarsi e crescere", aggiunge.

Tra gli ultimi singoli, Cicale – brano dedicato a una generazione in bilico e soggiogata da tutta una serie di imperativi non applicabili – e Reale – un inno alla semplicità delle piccole cose, che al ritornello ripete, tra le altre: "Fammi sentire viva". Allora le chiedo, oltre all'amore, cos'è che la fa sentire viva, Reale? Lei risponde, simpatica: "Andare al mare; vendemmiare; i gechi (perché mi fanno paura); le melanzane fritte; e quei momenti in cui sei con qualcuno (o da solǝ) e ti dici: 'Ah, allora è questa la felicità'".

Leanò - Foto di Agnese Carbone
Leanò - Foto di Agnese Carbone

Poi, apriamo il suo Spotify. Ultimamente è in fissa con Alton Gün (scoperti da pochissimo) e Noga Erez. Horny Hippies di The Dodos, Hey You di Dope Lemon, Stella di mare di Dalla e T’aggia fa schiattà di Nancy Coppola: "Sono le canzoni che ho ascoltato di più quest’estate, senza filtri", dice.

A proposito di concerti, ricorda: "Quando ho aperto Irama al Civitavecchia Summer Festival e ho visto così tante persone applaudire a tempo e finire le frasi delle mie canzoni senza (probabilmente) conoscerle, è stato molto bello e gratificante. Al di là della performance, dei live mi piacciono molto le situazioni che si creano nel pre e post: le birrette nel backstage, le maschere idratanti, gli scambi con gli addetti ai lavori".

"Nel prossimo ep ci sarà più corpo e materialità", anticipa. Come se man mano Leanò si stesse aprendo, senza paura. Un piccolo fiore che sboccia. La vedremo sul palco del Raster Festival il 16 settembre, all'Ex Macello di Milano, in line up con altri artisti e artiste emergenti del panorama milanese (e non solo). 

---
L'articolo Leanò tra il sogno e il “Reale” di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-09-09 16:00:00

Tag: singolo

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia