Emis Killa - L'idolo dello zanza rap

Un rapper atipico, che per la prima volta ha messo in vendita un suo disco, il suo primo disco "serio". Anche se, per fortuna, continua a piacere ai teenager, a gente che, se ci fosse stata negli anni '90, non avrebbe mai ascoltato rap

E' un rapper atipico Emis Killa, proprio che è apparentemente disinteressato al rap e invece nei pezzi, nelle rime e nei riferimenti dimostra, sopratutto in questo nuovo disco “L'erba cattiva”, di saperne abbastanza. Tanto da provare a produrre il suo primo disco a pagamento, con una certa maturità, anche se diciamocela tutta: piace (e menomale!) ancora soprattutto ai teenager che negli anni 90 non avrebbero proprio ascoltato il rap.

 

Il primo pezzo rap che ricordi di aver ascoltato?
Avevo si e no 8 anni, mia madre andava a lavoro e mi lasciava dai nonni, e mentre loro facevano le pulizie in casa io cazzeggiavo in camera di mia zia che ai tempi viveva li, e nel cassetto trovai la cassetta "Strade di città" degli Articolo 31, me ne andai in fissa. Però per un bel po' non mi interessai alla musica, il vero approccio al rap è arrivato a 13 anni e il primo pezzo che ascoltai era "S.A.I.C." di Fibra e Bassi.

Fibra ce l'hai nel disco nuovo come ospite, un featuring con J-Ax invece?
J-Ax per me è un mito anche se ci si conosce, però non sono il tipo che appena nasce un legame ti chiede una collaborazione, ti chiamo su un disco se ho un pezzo che ritengo adatto, allora contatto l'artista, in questo caso non avevo niente da proporre a J-Ax ma spero che in un futuro si possa collaborare. Mi farebbe molto piacere

Sei l'esempio di una generazione di rapper cresciuti con Fabri Fibra e non con quelli che c'erano prima. Come sarà secondo te chi oggi ha 13 anni e cresce con Emis Killa?
Mah, onestamente non mi piace definirmi un classico esempio, anche perché stilisticamente non mi sento per niente vicino a Fabri Fibra, nonostante l'abbia ascoltato per ovvi motivi da ragazzino. Diciamo che, se gli artisti che vengono prima sono capaci di influenzare quelli che arrivano, allora tra 10 anni rapperanno tutti, visto che oggi nella scena attuale ci sono molti esempi diversi di rapper.

Esatto, per il rap italiano questo è il più grande periodo dopo il big bang. Quali sono gli errori che chi pubblica dischi oggi, come te, non deve assolutamente fare?
Non saprei, più che altro non mi piace definire "errori" quelle che magari sono le scelte di altri, diciamo che dal mio punto di vista l'errore più grande che si possa fare è dare il brutto esempio a chi inizia ad ascoltare il genere, e per dare il brutto esempio intendo dire stuprare questa musica con un attitudine per nulla inerente al rap, che, preciso, non è quella di Emis Killa, che nonostante ha la faccia da “zanza” è piu' hip hop di cristo col new era. (ride, NdR)


Eh eh, però è in quella faccia da “zanza” che chi ha meno di 20 anni oggi si riconosce...
Si, sicuramente ho rigirato quella che era la croce a mio favore, ero un "alieno" nel rap per via del mio modo di pormi, di parlare e anche di vestire, ma è ciò che mi ha caratterizzato e ha fatto parlare di me.

Il tuo pubblico negli anni 90 non avrebbe ascoltato rap.
Ogni tanto il mio manager mi dice "se tu arrivavi così e uscivi come rapper 10 anni fa altro che hating, non ti avrebbero accettato”. Beh io penso che lui abbia ragione, ma fino a un certo punto, dopo tutto, quando mi sono imposto sulla scena non c'era ancora questa "accoglienza" verso un rapper come me, quindi ho un po' sdoganato lo stereotipo del rapper in pantaloni larghi, e, senza falsa modestia, quando oggi vedo 'sti piccoli tamarri di quartiere che rappano mi sento artefice della faccenda.

Secondo te "L'Erba Cattiva", nel 1996, nel pieno degli anni in cui si stra-vendevano i dischi, quanto avrebbe venduto?
Eh, chi può dirlo, i dischi si vendevano ancora ma il mio disco suona troppo futuristico per il 1996, non saprei dirtelo, magari funzionavo, magari non lo avrebbero capito.

È un disco adolescenziale?
No, assolutamente, a sto giro posso dirlo! E' un disco maturo, molto rispetto ai miei lavori precedenti, e sto vedendo che anche tra gli addetti ai lavori più grandicelli di me c'e' una grossa attesa, mi sono impegnato a non fare il disco per teenager, ma non perché volevo fare il figo eh, proprio perché mi sentivo di dover fare questo step e trasmettere delle emozioni vere anche a chi magari non è già fan di Emis Killa. Poi magari sto dicendo una marea di cazzate e dopo sto disco ai miei concerti ci saranno i ragazzini accompagnati dal papà, ma io non credo proprio.


Però quando i fan sono teenager è buono, dicono così i discografici...
È buono fino a un certo punto, voglio dire, il 90% dei ragazzini che ti dicono "spacchi" su Facebook non comprano il cd, che è il vero modo di supportare chi fa musica. I dischi li comprano i "grandi" di solito.

È che forse ormai non si sa più chi li compra.
Voglio raccontarti questa: un giorno stavo andando a suonare in Sicilia, e partendo da Milano un taxi mi avrebbe dovuto portare all'aeroporto, ecco sul cruscotto di 'sto tassista 50 enne c'era il disco dei Club Dogo, allora gli dico "ti piacciono i Club Dogo?" e lui mi risponde "mah..si sono bravi, li ho visti una volta a un programma tv, poi ho visto il loro disco qualche tempo dopo, non costava neanche tantissimo e l'ho comprato". Cioè hai capito? Questo non sapeva manco chi cazzo erano i Dogo, li ha visti una volta gli sono piaciuti e ha comprato il loro disco, io ho dei fan che mi seguono dal giorno 1 e non hanno mai comprato un mio disco, capisci cosa intendo? (ride, NdR)

Non sarà che tra chi ha meno di 17 anni diventa difficile muoversi con le groupie?
Che dire, che abbiano 15 o 35 anni sempre groupie sono..


La cosa bella di essere una rapstar sono le groupie e i soldi, lo dice Ice Cube, Lil Wayne, Guè, e un po' tutti quanti...
Però devo dirti la verità, queste ragazzine che si spacciano per bad girl si pigliano male non appena vengono a contatto con uno che vuole andare a fondo, per citare Marracash "fanno quelle che la danno ma poi non la danno", e non è un discorso inerente solo al rap, ma a tutte le giovani ragazze italiane.

Arriveremo anche in Italia a chiamarle bitches, schiaffi sul culo nei video, come nel rap americano?
Non penso, ma perché al di là del rap, gli americani sono dei folli esibizionisti e gli italiani molto meno. In Italia c'è la filosofia del "se sono veramente ricco, ho le tipe che vengono con me quando voglio e via dicendo me lo tengo per me, non devo dimostrare nulla" o meglio non fino a quel punto, è lo stesso motivo per cui in molti casi chi ha il macchinone mangia pane e cipolle e chi ha i soldi veri gira con una macchina meno appariscente.

Non sono più di 15, massimo 20, le persone in Italia che vivono col rap.
Mi sento realizzato e orgoglioso di me stesso, perché ho deciso di non lavorare sotto nessuno e di non avere "capi" e cosi è, mi sveglio la mattina a che cazzo di ora voglio e faccio quello che mi piace, poi il volermi dare una regolata e essere professionale è una mia scelta, perché ho tutto da guadagnarci, però al di là degli stress e degli sbattimenti che subentrano in ogni professione, sono felicissimo e spero che duri il più possibile.

Basta fare un contratto a tempo indeterminato con la musica e con il rap...
Sono consapevole che chi fa il musicista, prima o dopo chiude, non hai il contratto a tempo indeterminato.

Devi far arrapare la gente per tanto tempo, non è semplice. "L'Erba Cattiva" secondo te che bombe c'ha all'interno?
Ha delle bombe emotive, trasmissive. Non è un disco caratterizzato dalle punchline da cazzone come quelle che ho sempre fatto, è un disco che trasmette delle sensazioni a livello di musicalità e di scrittura, ci sono delle riflessioni e dei sentimenti veri e propri, per lo più negativi o nostalgici, però era il momento di fare questo passo, il disco “serio”. (ride, NdR)

Una delle prime cose rap che hai fatto è vincere Tecniche Perfette in Lombardia. Visto che qualcuno dice in giro, anche se immagino non sia vero, che tra te e Fedez c'è una sottile sfida: la organizziamo ufficialmente? La gente su Youtube impazzirebbe. Potremmo farla a San Siro, visto che Cecchetto dice che Fedez riempirà gli stadi...
Ahahaha si! Beh io e Fedez abbiamo fatto 3 anni a sfidarci tutti i giorni in freestyle ai tempi in cui uscivamo al muretto, e ce ne siam dette di ogni, ma ovviamente in toni giocosi. Comunque sì, la faida Emis vs Fedez è una cazzata colossale, io e lui spingiamo da due lati completamente opposti e quindi facciamo due tipi di musica diversissimi e la gente automaticamente dice che ci stiamo sul cazzo, in realtà non è cosi.

Gli haters inventano sempre...
Si, in passato ci sono stati dei malintesi e delle tensioni, ma non sono mai subentrate nella musica, anche perché a quei tempi Fedez non era ancora uscito musicalmente come personaggio, erano cose tra persone e non tra rapper.

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L'articolo Emis Killa - L'idolo dello zanza rap di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2012-01-30 00:00:00

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