C’è chi ogni giorno resta immobile a intristirsi a furia di osservare il mondo che va a rotoli telegiornale dopo telegiornale e chi si crea la propria buona notizia, magari scrivendo una canzone che esorcizzi il nostro terribile presente. MaLaVoglia è un artista che, fortunatamente, appartiene a quest’ultima categoria.
Un progetto musicale, dietro al cui moniker si cela Gianluca Giagnorio, cantautore originario di Voghera, in provincia di Pavia, ma con il cuore diviso tra la Lombardia e la Puglia, terra d’origine dei suoi genitori. "Mi sento molto pugliese — ci racconta — a metà tra la profondità del mare blu delle Isole Tremiti e la bellezza del verde delle colline del mio Oltrepò, così vicine alla luna".
Il suo amore per le sette note comincia presto, a soli sette anni, anche se la decisione di portare in giro la propria musica arriva più tardi, a ventidue. "Se penso alle tempistiche di oggi, ero già vecchio — sorride — ma essere arrivato a 39 anni con un album alle spalle e tanta musica live non mi fa sentire né in ritardo né fuori tempo. Sono perfettamente nel mio tempo".

Una carriera costruita con calma, autenticità e soprattutto altruismo: Gianluca, oltre a calcare palchi e studi di registrazione, è infatti animatore musicale presso case di riposo per anziani e nei doposcuola con i bambini, portando la musica come strumento di empatia, incontro e benessere.
Questa lunga serie di esperienze, susseguitesi in ben 17 anni, lo ha portato a sviluppare uno stile dichiaratamente cantautorale, ma con radici e ramificazioni che spaziano dal folk al rock. "Mi piace mischiare i generi e non fare assomigliare le mie canzoni l’una con l’altra. Ciò che deve farle riconoscere come mie deve essere la loro anima, il testo e il mio modo di raccontare le mie esperienze messe in musica".
Un approccio libero e intuitivo che lo porta a modellare il suono in base alla storia che vuole raccontare. "In Johnny Fa Il Miele — dice MaLaVoglia— volevo descrivere il desiderio di alienarmi dal grande mondo di cartone dell’hype a tutti i costi. Per questo motivo ho deciso di dirottare il pezzo verso sonorità ribelli, punk".
A pochi mesi da PUNTO, il suo disco d’esordio pubblicato nel marzo 2025, MaLaVoglia ha deciso di tornare con un nuovo singolo: Se Finirà, distribuito da Roba Da Matti Dischi, etichetta con cui ha da poco firmato. "Il mio primo album aveva lasciato un vuoto necessario — spiega — perché lo tenevo pronto da troppo tempo ma non avevo mai trovato la situazione giusta per farlo uscire. Una volta pubblicato, mi sono sentito più leggero e avevo bisogno di un brano che rappresentasse quel nuovo inizio".
Una ripartenza che coincide proprio con la pubblicazione, avvenuta lo scorso 15 ottobre, di Se Finirà. Un pezzo, ci racconta il musicista iriense "leggero, spensierato e scritto in una mattina d’ottobre mentre dalla televisione passavano filmati di guerre, bombe e tutto lo schifo di questi tempi. Io cercavo la bella notizia ma non arrivava, così me la sono scritta da solo".

Il risultato di questo incoraggiamento self-made è un inno al carpe diem emotivo, dedicato "all’amore non eterno, ma vero. Quello che sentiamo coi brividi sotto pelle". A livello musicale, il brano unisce l’intimità del pop acustico con le atmosfere glam rock anni ’80. "Volevo qualcosa a metà tra le ballatone dei Bad English, Poison, Extreme o Skid Row". Un mix sonoro ottenuto grazie al lavoro dell’arrangiatore Andrea Massaroni e del bassista Francesco Tripi, suo storico compagno di viaggio.
Ma non solo di dischi vivono i musicisti. Il cantautore lombardo alternerà al lavoro in studio anche un’intensa attività live, girando l’Italia per portare i suoi brani ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltarli. Una dimensione, quella dal vivo, che ha portato Giagnorio negli anni ad aprire i concerti di Roberto Vecchioni, Umberto Tozzi e i Nomadi. Momenti che ricorda con affetto, soprattutto per l’umanità di questi "mostri sacri della musica italiana, capaci di conservare una passione incredibile per quello che fanno, una passione che non sempre ho trovato nei più giovani".
Ma la magia più grande, dice, resta quella dei concerti più intimi: "È bellissimo creare connessioni tra persone sconosciute davanti a te grazie alle tue canzoni. È una sensazione potente e mi fa capire perché amo così tanto farlo".
Il prossimo futuro? Gianluca lo vede chiaro: "Sto completando il mio nuovo album negli studi di Andrea Massaroni e, oltre a Se Finirà, ho appena finito la seconda canzone. Uscirà entro il 2026, e poi live, tanti live" Un orizzonte in cui, canzone dopo canzone, concerto dopo concerto, MaLaVoglia continua a scrivere la sua buona notizia in un mondo sempre più avaro di belle notizie.
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L'articolo MaLaVoglia: la buona notizia che si scrive da sé di Luca Barenghi è apparso su Rockit.it il 2025-10-25 23:03:00

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