Massimo Pericolo: "Indossare la divisa della polizia non è stato affatto bello"

Il rapper racconta che effetto fa "travestirsi" da agente per il video di "Beretta". Ripercorre il suo rapporto con l'arma, torna sulla morte di Giuseppe Uva – "protestiamo per George Floyd e non vediamo ciò che avviene dietro l'angolo – e sui mesi assurdi di lockdown

Massimo Pericolo in un frame del video di "Beretta"
Massimo Pericolo in un frame del video di "Beretta"

Qualche settimana fa, Massimo Pericolo ha defollowato su Instagram quei pochi amici/colleghi che aveva per followare un solo profilo: @poliziadistato_officialpage. Una mossa strana, che non poteva che tradire macchinazioni pericoliane. E infatti venerdì 17 è arrivato Beretta, singolo lento e inesorabile, super sculettabile perché a) dalle sfumature EBM e b) perché prodotto da quel volpone di Crookers.

Ora però è il turno del video, scritto e sceneggiato dallo stesso Alessandro Vanetti  – il vero nome di Massimo Pericolo –, in cui l’artista interpreta i panni di uno sbirro corrotto che gira per le strade della provincia di Varese con una volante con su scritto "Pericolo" al posto di "Polizia". Ora bisogna vedere quanto durerà quel follow alla Polizia e soprattutto se quest’ultima ricambierà il gesto.

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Che effetto fa andare in giro vestito da poliziotto?

Bruttissimo. Poi parlo per me, non so gli altri. Sapevo anche che era tutta finzione, quindi ero tranquillo. Però non è bello. Pensa che, quando siamo andati a girare una scena sotto il condominio dove vive un mio amico, è uscita una signora tutta spaventata perché ha un figlio che è da un anno ai domiciliari. Ha visto me e la volante e mi ha chiesto: "Oddio, cos’è successo?!" Quando le ho spiegato che stavamo girando un video e non ero un vero sbirro, allora si è rilassata. Mi ha detto: "Allora voglio levarmi la soddisfazione di mandarti a fanculo!".

Non ha notato che sulla volante c'era scritto "Pericolo" e non "Polizia"?

No, ma quell’adesivo l’abbiamo cambiato dopo, mi sa. Si è subito tranquillizzata, comunque. L'intero video vuole essere molto metaforico, è come se ribaltassi completamente l’estetica del gangsta rap: io interpreto uno sbirro corrotto che ha fatto i soldi ed è al di sopra della legge e anziché flexare le collane, flexo le medagliette, cioè i gradi che sono sulla divisa.

Massimo Pericolo nel videoclip di Beretta
Massimo Pericolo nel videoclip di Beretta

Sei tornato minaccioso: i tuoi ultimi lavori avevano addolcito un po' la tua immagine?

Mah, no, perché non ero ancora famoso. Sono sicuramente partito da pezzi più soft come Totoro o X3. Quando è uscito 7 Miliardi la gente questi vecchi pezzi se li ricordava ancora e mi scriveva di metterli su Spotify, per cui ho sempre alternato un lato più soft a uno più street.

E il lato LOL?

Non manca mai, perché in questo caso non voglio che la gente mi prenda sul serio e che pensi che sparo alle persone, ecco. È più per giocare con il video, per ricordare che il mio rap viene da quelle situazioni, da quell’ambiente. La Beretta è solo una metafora, ma non voglio neanche che sia gangsta rap preso male.

Quando è nata l'avversione per gli "uomini in blu"?

È una mentalità con cui si cresce, inevitabilmente amplificata dai guai con la legge che hai durante la vita. Se ci fai caso, però, nel testo non c’è nessun riferimento alla Polizia. Non fosse per il video diresti che parlo di altro.

Massimo Pericolo nel videoclip di Beretta.
Massimo Pericolo nel videoclip di Beretta.

Sì, dopodiché la Beretta è la classica arma in dotazione alla Polizia.

Sì, tra l'altro l’esperto che ci ha fornito la macchina per il video ci ha raccontato che, sopra un certo grado che non ricordo, un poliziotto può scegliersi la pistola che vuole. Quindi, uno può andare in giro anche con una Desert Eagle o un revolver. Fino a un certo grado di ufficiale hai una Beretta, poi puoi prenderti quello che vuoi. O almeno, questo è quello che diceva il tipo. Io non ci ho mai fatto tanto caso.

Nel video c’è una citazione all’omicidio di George Floyd?

Sì, ma non sono nuovo a questo tipo di denunce: se ricordi bene anche nel video di 7 Miliardi mostro il volto di Giuseppe Uva, il familiare di un mio amico che ha fatto la stessa fine di George Floyd, che tuttora non ha avuto giustizia. Veniva inquadrata una macchina con la sua foto: era la macchina della madre. Quella donna ha speso anni e soldi per un processo che tuttora non ha trovato colpevoli. Molto spesso in Italia è più facile protestare per cose lontanissime come George Floyd che per cose che abbiamo dietro l’angolo.

Chi è il volto di cui indossi la maschera?

Cazzo, ma non conosci Social Boom? Mi sono messo anche lo smalto nero. Avevo paura che non fosse chiaro.

Massimo Pericolo.
Massimo Pericolo.

Vivi sempre a Brebbia? Com'è crescere lì?

Non sono proprio a Brebbia, ma lì vicino. Non c’è niente da fare, quindi o ti cerchi qualcosa fuori dalla provincia o non te la servono. È la noia più totale, quindi molto spesso questa noia può sfociare in situazioni un po’ tragiche di droga e cose del genere. È abbastanza comune qua. Quegli anni dell’adolescenza, però, sono finiti. Un tempo magari andavo anche solo a Milano per comprare un cappellino, ma ora le mie passioni sono altre e non comportano grandi spostamenti. Ho le arti marziali, il rap. Mi è passata la ricerca inquieta di altri posti: il mio posto alla fine è questo e ci sto bene, è tranquillo. Una volta che cresci, ci sta. Ma quando sei adolescente è ovvio che vuoi scappare, ma ho superato quella fase lì. La vita di provincia peggiora, poi, se hai scarsità economica. Ora che sono abbastanza tranquillo sto bene anche qui: sono legato a questo posto, ci sono i miei nonni.

Diventerai mai un artista major?

Al massimo quello che può succedere è che Pluggers diventi una major. Le proposte per entrare in major ci sono state e ci sono tuttora, ma sto bene con Pluggers. C’è molta più libertà. Non so, ho come l’idea che se fossi major sarei sballottato fra mille scadenze, collaborazioni coi marchi, mille collaborazioni e featuring. Io voglio fare le cose passo passo, con i miei tempi.

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Cosa pensi dei featuring?

Se devo farne uno, lo faccio con Touchè. A me importa poco delle collaborazioni importanti e strategiche. Ho aperto YouTube e ho visto 'sto ragazzino bravissimo che aveva qualcosa di diverso. Non sapevo chi fosse questo Seba a cui è rivolto il dissing, né lo so tuttora. Non ho niente contro questo Seba, ma il pezzo in sé era troppo figo per non essere remixato. Quando l’ho scoperto, ho mandato il link sul nostro gruppo WhatsApp: il famoso gruppo Emodrill GANG, un gruppo per pochi.

Come hai conosciuto Phra Crookers?

Tramite Barracano e Speranza, perché aveva fatto il remix di Sparalo. Ci siamo incontrati a Milano, lo conoscevo solo di nome, dal punto di vista musicale non lo conoscevo molto perché non era un rapper, quindi non ho mai approfondito la cosa. Ovviamente sapevo che aveva fatto il feat. con Fabri Fibra e che lo conoscono tutti.

Quanto hai frequentato i club?

Pochissimo. Una delle uniche volte che sono andato a sentirmi un DJ in un club sarà stata Skrillex all’Amnesia a 17 anni. Per il resto andavo ai rave, a sentire la TEKNO con la k in quegli eventi in cui non sai neanche chi cazzo sta suonando e manco te ne frega. Però mi ha sempre gasato l’idea di rappare sulla cassa.

Come affronti le critiche?

Ho sempre un po’ di paranoie che la gente non capisca i pezzi. Lavoro continuamente su questa roba e cerco di migliorare sempre questi aspetti di me. Cerco di essere superiore a certe dinamiche, come ai commenti sui social. Sembra banale, ma non è automatico, perché comunque vuoi vedere le cose che fai, vuoi sapere come stanno andando. Quando inizi a vedere gente che ti insulta e tu ti triggeri, diventa un’ossessione. Sono uscito anche da tutti i gruppi Facebook. Quello è il passo più grande che sto facendo: abbandonare Facebook e ignorare i commenti YouTube. Anche perché io analizzo le cose, ma non giudico.

Massimo Pericolo
Massimo Pericolo

E i live?

Quelli li cerco disperatamente. Mi diverto ed è forse la cosa che personalmente mi ha arricchito di più. Nel team del tour ci sono solo amici, perciò è bello proprio umanamente e mi diverto. Mi prendo male solo quando sono stanco e non suono come vorrei.

Prossimi live?

Tornerò sul palco al Viva Festival. Non sarà propriamente un mio live, ma un’ospitata: farò quattro pezzi insieme alla band di un mio amico, i 72 Hours Post Fight. Il concerto sarà loro e la gente sarà seduta, ma per ora è meglio che stare a casa. Indubbiamente.

Nel quotidiano cosa fai a casa?

Ho un po’ mollato il discorso delle arti marziali perché la musica sta andando bene, quindi richiede più tempo. Mi alleno comunque, faccio palestra coi pesi a casa. Ho questa doppia vita in cui faccio il rapper e il salutista a casa.

Nel tempo libero ti vestirai ancora da poliziotto?

Non credo succederà ancora. La cosa divertente, però, è che anche dopo che ho detto alla signora che non ero un vero sbirro, ha continuato sempre a darmi del "lei".

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L'articolo Massimo Pericolo: "Indossare la divisa della polizia non è stato affatto bello" di ClaudioBiazzetti è apparso su Rockit.it il 2020-07-22 10:40:00

COMMENTI (4)

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  • facchin.alberto60 4 anni fa Rispondi

    Finalmente, qualche cosa di nuovo e originale anche qui da noi...appena ho visto e ascoltato il video mi è subito arrivata una somiglianza, tutta positiva con Childish Gambino " This is America"...Complimenti davvero

  • jacopoboe 4 anni fa Rispondi

    @max10 poi che cazzo c'entra il comunismo,quando non sapete cosa dire la mettete sulla politica,io sono apolitico,mentre tu è evidente che sei un fascista ignorante del cazzo,sparati babbo di minchia e vergognati x lei cose che pensi e hai il coraggio di scrivere ..tutti nullafacenti che non hanno voglia di fare un cazzo hai detto ,quando il black live martedì è un movimento dove ci sta chiunque ogni colore e ogni ceto sociale..ma e inutile che perdo del tempo a parlare con dei buffoni come te.

  • jacopoboe 4 anni fa Rispondi

    @max10 si sei un razzista ignorante e una persona di merda che vive in una relata tutta sua e distorta,dal momento che non sai nemmeno analizzare i fatti,tu e la gente come te sono i veri criminali..mi fai ribrezzo..strano che tu non ti possa schifarti da solo..ma ti rendi conto delle minchiate che hai scritto,,scrivi per luoghi comuni e qualunquismo,il classico tipo che si alimenta si fake news e parla senza sapere un cazzo...sei il male!!!,..ammazzati ,non mancheresti a nessuno,un fascio razzista in meno.

  • max10 4 anni fa Rispondi

    Ma fatemi il piacere! Tutti questi cialtroni che pensano che il male dei giorni nostri sia la polizia! Anche in America tutto sto casino per George Floyd, un criminale che e' stato ucciso da un poliziotto che ha sbagliato e ne paghera' le conseguenze, punto, finita li. Invece no, si e' creato un casino globale in tempi di pandemia con nullafacenti che vanno in giro a piangere che loro sono le vittime, se le carceri Americane sono pieni di uomini di colore ci sara' un motivo! E non vi scordate che sono tutti con il "public aid", vivono gratis tutta la vita, prendono assegni settimanali, non devono lavorare, vanno in giro a drogarsi e a commettere atti criminali e voi vi alleate alle loro buffonate come black lives matter, informatevi prima di salire sul carrozzone delle "povere" vittime di colore....
    E adesso dai, da buoni comunisti datemi del razzista, e' una vita che ci campate di frasi fatte e vittimismo...