Miraspinosa - M.E.I. (Faenza), 26-11-2000

L'uscita di "Duel", secondo disco dei padovani Miraspinosa, è l'occasione propizia per conoscere più da vicino un gruppo che meriterebbe maggior attenzione ed approfondimento da parte della critica musicale. Del loro modo di proporre musica - abbastanza unico nel suo genere e che possiamo ascrivere ad una sintesi di suoni elettronici, atmosfere orientaleggianti e crepuscolari - se ne potrebbe discutere a vari livelli, ma di sicuro si può anche affermare che ascoltando i loro suoni non si ha mai a che fare con composizioni ovvie e scontate.

Ho incontrato Felipe e Mirka al MEI di Faenza e con l'occasione ho scambiato volentieri qualche opinione con loro dopo che sono venuti a trovarci allo stand di ROCKIT.



ROCKIT: Come è nata l'idea di assegnare questo nome alla vostra formazione?

MIRASPINOSA: L'abbiamo preso dal nome di una via. Ci colpì per il suo suono e poi una volta scoperto il suo significato nascosto, cioè meta difficile, ci è parso il nostro nome da subito, perché in linea col nostro modo di vedere e vivere l'avventura musicale.


ROCKIT: La vostra prima uscita discografica risale al 1996 con la compilation "Matrilineare", quando con altri artisti italiani al loro esordio discografico interpretaste "Aghàr Piàr Milegha". L'allora C.P.I. aveva avuto una buona intuizione nel dar voce al fermento musicale italiano...

MIRASPINOSA: Sicuramente "Matrilineare" è un bell'album, soprattutto grazie a quel filo che unisce la voce della musica giovane con quella tradizionale, rappresentata dalle Mondine. E' una sorta di ponte tra generazioni che dimostra quanto certi sentimenti restino, perché non soggetti alle mode e al logorio del tempo. Da parte dei musicisti coinvolti il lavoro è stato affrontato con notevole entusiasmo; per molti di noi era "la prima volta" e quindi doppiamente stimolante. Per quanto riguarda gli ideatori ed organizzatori del progetto, alla luce di quanto accaduto poi, per noi resta un mistero se siano stati realmente spinti da buoni propositi.


ROCKIT: "Aghàr Piàr Milegha", l'anno dopo, nei vostri progetti, diventerà molto di più che una semplice canzone...

MIRASPINOSA: Quando è partito Matrilineare il nostro album d'esordio era già pronto, stavamo ultimando le registrazioni ed i missaggi. "Aghàr P.M." è diventata la title track perché nel suo testo è racchiuso il nostro approccio alla musica e rappresentava i nostri primi passi...


ROCKIT: La vostra ultima fatica discografica si è materializzata con un album decisamente della maturità... come si guarda al proprio passato musicale?

MIRASPINOSA: DUEL rappresenta il nostro grado di maturità artistico/personale raggiunto fino al momento delle registrazioni. Sono passati alcuni mesi ed abbiamo già in testa nuovi spunti; forse perché siamo ancora in evoluzione... Questo secondo album è stato accolto benissimo dalla critica e questo ci ha dato maggior sicurezza e coraggio. Rispetto ad Aghàr P.M. che comunque non rinneghiamo nonostante racchiuda in sé molti errori nostri e di altre persone, DUEL sicuramente è un notevole passo avanti. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che è stato concepito e realizzato in tempi lunghi in cui l'apporto emozionale delle esperienze vissute ha avuto un peso fondamentale. E' al cento per cento nostro, ogni singola scelta è stata fatta da noi e anche se è stato ed è molto faticoso, ci ripaga con grandi soddisfazioni... la stima di chi ti ascolta ha un grande valore...


ROCKIT: Fa un po' strano identificarvi come una band - siccome in realtà siete solo in due nella produzione artistica dei vostri pezzi. Eppure c'è molta padronanza nell'uso dei suoni nelle vostre composizioni...

MIRASPINOSA: Si, siamo un duo, testi e musiche li componiamo noi ma non abbiamo mai disdegnato collaborazioni con altre persone; però ci deve essere sintonia, perché le cose combinate, come è stato per noi ad esempio il caso del tributo a Wyatt, ci mettono a disagio e non riusciamo a tirare fuori il meglio... Man mano che il tempo passa ci accorgiamo di avere le idee più chiare, meno pregiudizi e tanta voglia di provare cose nuove mettendoci a confronto con altre realtà.


ROCKIT: Il numero perfetto per voi sembra essere il due... due interpreti... "Duel" anche per il vostro titolo... ma forse "Duel" vuole essere anche un gioco di contrasti... un duello, quasi... chi si avvicina di più?

MIRASPINOSA: Più che due interpreti siamo due autori con le loro idee che a volte non concordano, allora, essendo poco inclini al compromesso, cominciamo estenuanti duelli che sfociano in brani giocati molto sui contrasti. Succede anche certi brani nascono in poche ore se ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda... ogni pezzo ha la sua storia... sarebbe poco stimolante per noi, fare musica su cliché stabiliti o studiati a tavolino. Il momento della composizione deve essere libero... i ragionamenti si fanno in un secondo momento.


ROCKIT: Un "duello" che si ripropone nell'album quindi... Infatti nei testi delle prime cinque canzoni tra cui "Overflow", "Peregrinare", "Insane" prevale una componente pessimistica mentre le rimanenti tracce appaiono decisamente più solari... dov'è il punto di rottura del contrasto?

MIRASPINOSA: Ci troviamo spesso al centro di un duello tutto privato, che è tra la nostra ragione e il nostro cuore; ma crediamo che nella vita di ogni persona ci siano momenti bui e momenti solari. Molto dipende dalla sensibilità dell'individuo. Noi siamo prima di tutto persone e poi musicisti e tutto quello che facciamo è tradurre in musica le nostre emozioni. Era giusto che nel disco ci fossero entrambi gli aspetti, più che per coerenza, per un fatto di sincerità. Non ci sono veri e propri punti di rottura perché sono due facce della stessa medaglia.


ROCKIT: "Peregrinare" trova dei termini di paragone molto evidenti con la difficoltà nel vivere in questo mondo a volte...

MIRASPINOSA: E' stata scritta tra il 1996 e il 1997, un periodo in cui (Mirka, ndr) cominciavo a pormi molte domande sul senso della vita, sul senso di alcuni miei atteggiamenti, sul mio modo doloroso e forse sbagliato di vivere certe situazioni... in parte ho trovato delle risposte, "Mantras" è uno spiraglio di luce che ho scritto poco tempo dopo...


ROCKIT: Come avete intenzione di concretizzare la vostra vita artistica di qui a breve?

MIRASPINOSA: Di sicuro è nostra intenzione continuare a suonare e, perché no, incidere album finché ci sentiremo ispirati. Ci stiamo occupando anche del nostro sito ufficiale www.miraspinosa.it, che per ora, è il mezzo che ci tiene più a contatto col nostro pubblico. In primavera probabilmente uscirà un CD single con qualche brano nuovo e dei remix... appena ci sarà qualcosa di più certo metteremo la notizia on-line.

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L'articolo Miraspinosa - M.E.I. (Faenza), 26-11-2000 di Alessandro Fabbri è apparso su Rockit.it il 2000-12-29 00:00:00

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