Jovanotti - Milano, 20-03-1998

Lorenzo Cherubini l'abbiamo scovato al Jungle Sound, a Milano e nonostante fosse di corsa c'ha concesso un quarto d'ora, eccovelo.



ROCKIT: per cominciare raccontaci cosa avete fatto qui al Jungle Sound, mi hanno detto che si tratta della colonna sonora di un film, è giusto?

LORENZO: abbiamo lavorato sulla colonna sonora di un film, non so se piacerà o no, stiamo un po' discutendo... oggi infatti mi becchi in una giornata un po' di merda, perchè ieri è venuto il regista e alla fine ha bocciato un po' quello che abbiamo fatto e resta da decidere se rifare tutto o mandare a cagare il regista... è una scelta che farò nelle prossime ore. Abbiamo fatto questa colonna sonora: un lavoro abbastanza complicato, perchè ha un approccio opposto al mio tipico di quando scrivo le canzoni. Io parto sempre dalle parole e da una ritmica, qui non ci sono parole e non c'è ritmica, è una colonna sonora tutta giocata sulle vocalità etniche, sugli strumenti medio-orientali, per cui è stato un lavoro abbastanza difficile.

ROCKIT: ma che avete fatto esattamente, di che film si tratta?

LORENZO: il film narra la vita di Cristo dai 10 ai 30 anni, è ambientato 2000 anni fa, noi abbian scritto i pezzi, abbiamo convocato dei musicisti, li abbiamo realizzati... oggi c'è Andrea Griminelli, il più bravo flautista del mondo.

ROCKIT: ho visto sul tuo sito (ndPons il sito di lorenzo è www.soleluna.it) che hai da poco fatto un viaggio in Patagonia, in bicicletta per un mese?

LORENZO: in bicicletta per un mese! Ho fatto 1500 chilometri ed è stata un' esperienza strepitosa, spero di ripeterla, non lì, magari in un altro posto, però è un'esperienza meravigliosa di immersione totale nella natura, poi se uno è interessato a saperne di più c'è proprio tutto sul sito e poi uscirà a settembre un libro dedicato a questo viaggio, ma non solo, a tutti i miei viaggi. E' un libro di diari di viaggio. A me piacciono molto i diari di viaggio... leggo molti libri di viaggio, percui ho fatto il mio (ride).

ROCKIT: come mai proprio da solo? senti tanto il bisogno di fare l'eremita?

LORENZO: è necessario per me, riesco forse a comunicare alla gente, sul palco, proprio grazie al fatto che sono un solitario fondamentalemnte. Mi piace stare dei lunghi periodi da solo, mi serve. In particolare in un posto dove nesuno mi conosce, dove non ci sono neanche le persone, in fondo cerco proprio il contatto con la natura e con se stessi... in bicicletta. Penso di cercare quello che ricercano un po' tutti i viaggiatori, da Kerouac a Chatwin... insomma, il mito del viaggio lo puoi trovare solamente così, non con l'industria del turismo. Lo trovi anche scontrandoti con le difficoltà dello star da solo, con la pesantezza... però il mito del viaggio è troppo forte, per me è necessario confrontarmi con questo mito.

ROCKIT: è la libertà.

LORENZO: eccerto! il mito del viaggio poi è anche il mito della crescita, comunque uno pensa sempre che un viaggio ti cambi, che dopo il viaggio sei migliore. Il viaggio per eccellenza credo sia quello nell'aldilà, il mito del viaggio negli inferi, tipo Dante... comunque il mito del viaggio è necessario all'uomo, esiste da sempre, da Ulisse, fino a Sepulveda... che ne so', a tutti i viaggiatori di ora. Secondo me oggi la nuova frontiera del viaggio è addirittura una frontiera telematica, non è più solo fisica. Grazie alle reti probabilmente esiste un elemento del mito del viaggio in tutto ciò che è internet, per questo mi interessa internet. Però un viaggio in Patagonia da solo, fatto in bicicletta, non è sostituibile con niente.

ROCKIT: e come mai proprio in Sudamerica?

LORENZO: a me piace il Sudamerica intanto perchè non conosco molto di altro, magari se vado da un'altra parte mi piace lo stesso... mi piace anche l'Africa. In Africa viaggiare, però è troppo duro, e forse più che troppo duro, è più pericoloso e difficile. Il Sudamerica comunque mi permetteva di fare un viaggio in bici con la possibilità di trovare acqua tutti i giorni, la Patagonia è anche una zona di poca delinquenza, poi lo spagnolo è una lingua che parlo bene, l'italiano e lo spagnolo poi son due lingue gemelle, se uno ti parla in spagnolo lo capisci. Il Sudamerica mi piace per mille motivi. Perchè è caldo, è accogliente, perchè è violento, è allegro, è festaiolo, c'è una bellissima musica, c'è della bella gente, perchè è un paese d'immigrati, perchè è una frontiera di conquista, perchè ci sono mille culture che si sono fuse... ci sono tantissimi elementi per cui mi piace il Sudamerica... e sono gli stessi per cui non mi piace! Come con una donna, se non c'è un po' d'odio non ci può essere anche un amore che ti porta ad un amore fisico... (sorride)

ROCKIT: ho visto che hai partecipato anche agli MTV Awards, raccontaci qualche cosa di particolare...

LORENZO: MTV è una delle strutture meglio organizzate del mondo. Praticamente non ho visto nessuno dei cantanti che c'erano. E' un dietro le quinte blindato, è bello, ci siamo divertiti e abbian suonato bene. E poi è servito un sacco perchè dopo abbiamo fatto un piccolo tour in Europa di una ventina di date ed è venuta un sacco di gente a vederci, quindi bisogna ringraziare MTV... poi MTV è anche quello che è: è bella, è una figata, però è anche un po' finta, ha dei difetti... è un po' plastificata, però non c'è molta alternativa. E' il meglio che c'è visto che non c'è altro... comunque è fatta con una grande professionalità e con una scelta precisa: loro vogliono far questo, non lo fanno a caso, loro vogliono un'immagine che possa andar bene a tutta Europa... e non è possibile fino in fondo...

ROCKIT: ascolti qualcosa di particolare in questo periodo?

LORENZO: sì sì, il disco nuovo di Bill Laswell quello che ha remixato i vecchi pezzi anni 70 di Miles Davis. E' un disco meraviglioso perchè è moderno e antico... è una figata. Mi piaciono i Subsonica, i Prozac, gli Almamegretta, quello degli Ustmamò mi sembra un bellissimo disco... anche di cose straniere... devo andare a comprare i dischi, spero di riuscire domani. C'è questo Cherry il fratello di Neneh Cherry credo, e poi volevo comprare la colonna sonora del film di Ferrario, "Figli d'Annibale", ne ho sentito un pezzo verso l'una a radio popolare e m'è piaciuto un casino.

ROCKIT: quello dei Nidi d'Arac?

LORENZO: sì, quello dei Nidi d'Arac, mi piace quel pezzo.

ROCKIT: e quel cane? (ndPons c'era un cane che gironzolava con Lorenzo negli studi)

LORENZO: Pinocchio? (ride) l'abbiam preso al canile io e la mia ragazza, adesso è con noi, è un mito. E' bello avere un cane, io non ce l'ho mai avuto... siccome adesso abbiamo preso una casa, insieme alla casa abbiamo preso il cane (ride)

ROCKIT: ci vuole il giardino...

LORENZO: sì, c'è perchè l'abbiam presa al paese mio, a Cortona, in provincia di Arezzo... lì ci passo un casino di tempo, perchè c'è la mia famiglia, mi piace, vado in bicicletta... fra un viaggio e l'altro sto lì. C'avevo un po' di soldi guadagnati con l'ultimo disco ed è meglio investirli bene, se no poi li sputtano... poi io tendo a comprar delle cazzate (ridiamo), se uno ce li ha, meglio fermarli in una casa.

ROCKIT: se vuoi dire qualcosa ai lettori di Rockit, a te il microfono.

LORENZO: ragazzi, io ho letto Rockit e mi sembra molto bello, è il primo numero che leggo e mi leggerò anche i prossimi. Noi ci si sente nel 1999 col mio disco nuovo, ma intanto esce un libro, per Feltrinelli, forse si chiama "andare andare", ma non lo so... è un libro di diari di viaggio. Grazie e buon... buon tutto!


a cura di giulio pons e camillo ferraris

---
L'articolo Jovanotti - Milano, 20-03-1998 di Giulio Pons è apparso su Rockit.it il 1998-03-20 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia