(Olly meets) The Good Fellas - Milano, 30-04-2005

Quando la cover sconvolge anche il più intangibile dei pezzi. Olly degli Shandon incontra i Good fellas, due estrazioni musicali completamente differenti che riescono a costruire un album intenso assorbito dalla più totale sperimentazione di suoni, tecniche e fusioni. Il prodotto risulta decisamente swing e molto elegante. Gli esperimenti non fanno male!



La prima domanda è tutt' altro che casuale e svela subito tutta la mia estesa curiosità : che cosa unisce lo swing pregiato dei Good Fellas al punk- rock potente e deciso di Olly degli Shandon?
Olly: Niente, solo che io sono un appassionato di tutta la musica a parte qualche cosa che come tutti non mi va giù. Il jazz, lo swing e il rock n' roll anni 50 sono una delle mie passioni ed essendo io fan dei Good Fellas ho accettato senza neanche pensarci. Amo in particolar modo Brian Setzer degli Stray Cats e anche con la sua orchestra, tra i jazzisti sbavo per Miles Davis e per molte cantanti tipo la Fitzgerald. Con il punk e l'Hard Core, il metal ci sono nato, ma già da piccolo ascoltavo di tutto, e infatti ho avuto delle difficolta' nella crescita, perchè come ben sai anni fa dovevi essere qualcosa per forza: metallaro, paninaro, dark, punk etc...

Tutto si trasforma e fortunatamente qualcosa si crea anche!Come nel vostro caso. Ma chi ha avuto la coraggiosa e insolita intuizione di mettere su disco questa singolare idea?
Olly: L'idea è stata in principio di Lucky luciano dei Good fellas che mi aveva proposto di fare un pezzo con loro, ma non siamo mai riusciti ad incastrare i tempi. Poi in un secondo momento Max Cantu' della Bagana Records, amico e collaboratore di entrambi ci ha proposto un album
intero, ed eccoci qua.

Chi ha cercato chi?
Olly: Come ti dicevo la cosa parte da Max Cantu', che anni fa organizzava le date degli Shandon e dei Good fellas in un’agenzia che si chiama Bloom Agency. Ora lui ha deciso di cambiare mestiere e si è aperto la sua etichetta. Una volta fatto ci ha proposto la cosa…

Ho ascoltato il disco e apprezzato molto le svariate combinazioni tra malinconia e lieve aggressività, testi in italiano e swing suonato elegantemente. Quali sono state le maggiori difficoltà nell' unire e combinare due angoli estremi e distanti della musica?
Olly: Devo dire che il merito del sound è di Lucky che ha prodotto in studio il tutto e sicuramente degli arrangiamenti che Enrico (il trombettista dei Good Fellas) ha tirato fuori dai pezzi piu' lontani dal genere, ovvero la trasformazione swing di “Beautiful people” di Marylin Manson o di “No one knows” dei Queens of the stone age. Incredibile il lavoro che ha fatto!

Infatti..
Olly: Riguardo a me ho dovuto mettermi un freno per interpretare al meglio questi pezzi in questa chiave di lettura... Sono abituato a essere versatile ma qui la cosa è stata parecchio impegnativa.

Dai Queen of stone Ages ad Adriano Celentano,passando per Ramones e Tenco, ma chi è il genio che ha selezionato la tracklist?
Olly: I pezzi arrivano da proposte mie e di Lucky luciano. Per assurdo i pezzi piu' soft li ho proposti io, essendo amante di Tenco, e quindi non è stato difficile trovarsi in sintonia. Lucky poi è un vecchio punk e infatti i Ramones li ha proposti lui. Incredibile come le cose spesso vadano a braccetto!

Olly meets the Goodfellas, un disco destinato a...?
Olly: Non ci abbiamo pensato, ma credo che potrebbe stupire anche le casalinghe!

Apprezzo tantissimo le collaborazioni che scontrano diversi generi musicali, ma anche differenti attitudini alla musica, linguaggi e generazioni diverse che si uniscono su un album. Com' è stato costruire un disco così?
Olly: Immediato, perchè c’era molto entusiasmo ed essendo anche noi amanti degli esperimenti direi a tratti esaltante!

Quanto tempo ci avete impiegato a sperimentare il "minestrone" per poi essere decisi ed entrare in studio?
Olly: Pochissimo perchè i Good fellas sono abituati a lavorare in tempi ristretti ed essendo molto preparati tecnicamente, non hanno avuto difficolta' ad approcciarsi a questo esperimento. Figurati che non abbiamo mai fatto nemmeno una prova… Tutto è stato arrangiato da Enrico e suonato direttamente in studio. Le prime e uniche prove sono state fatte subito prima di iniziare il tour. Quindi speriamo di vedervi ad un concerto.

Io ci sarò e sicuramente anche i lettori intenditori di Rockit. Ci sono molti pregiudizi sui progetti di band che risuonano pezzi noti, dal confronto inevitabile con l' originale alla critica di sconvolgimento totale della canzone, come pensate di deviarli?
Olly: Non li deviamo. La gente tanto pensa quello che vuole e a noi non interessa far cambiare idea a nessuno. La musica è passione, arte e intrattenimento, ma spesso diventa un pretesto per sentirsi partecipi di qualcosa e guai a chi tocca quel qualcosa. E’ stupido ma succede cosi e nessuno ci puo' fare niente. Un punk che critica il fatto che io stia in una swing band o il contrario ha sicuramente il preconcetto che uno deve rappresentare quello che suona per tutta la vita. Ma dove sta scritto?

Meglio non lasciarsi assorbire da questo tipo di (pre)giudizio. Al diavolo i preconcetti inutili e le menti chiuse!

Olly: Mi sento piu' libero di essere e fare quello che voglio, in questo modo non tradisco nessuno, e faccio quello che mi va… Piu' punk di cosi!

Ascolto il disco e penso agli anni 30- 40, al club con un piccolo palco annebbiato e sopra voi vestiti come nel retro del Cd vi siete chiesti come potrebbe reagire il mercato discografico attuale?
Olly: Quale mercato discografico? Non ne sento piu' parlare da un po'. Mi sembra che la lotta per il non scaricare i pezzi da internet sia vana e che il copiare i CD sia di uso comune. I gruppi fanno i dischi per vendere sempre pochissime copie rendendo ogni sforzo stupido e a volte inutile. Alla gente non importa e prende la scusa dei prezzi alti (che è sacrosanta) d’ altro canto le etichette grosse riducono il mercato a essere solo per i pezzi grossi che vendono a priori le loro quantita' spropositate lasciando le briciole a chi le cose le fa con passione! La gente questo non lo capisce e infatti continua a comprare i dischi di gente affermata a 20€ e passa e copia i dischi di poco conto come il nostro. Poi questo si riflette anche sui concerti dove i prezzi sono alti perchè i locali fanno fatica a stare a galla e dove i gruppi chiedono sempre di piu' perchè non riescono a sopravvivere di dischi venduti. Insomma, un circolo vizioso!

Esiste una minima soluzione non trascurabile?
Olly: Basterebbe solo che chi ascolta abbia un po' piu' di intelligenza per capire queste cose e non di
lamentarsi e basta! Questo è il vero sistema per andare contro alle grandi multinazionali che guadagnano dai dischi, dai live e anche dal fatto che la gente copia i dischi.. i masterizzatori li fanno sempre loro e i CD vergini pure: fate voi i calcoli!

Si ha l'idea, sicuramente errata della musica swing ferma ai primi anni del 900, ma un evoluzione c'è stata? "Olly meets the goodfellas" sono l'evoluzione?
Olly: Un’evoluzione direi di no, semplicemente per il fatto che è un genere che non ne ha bisogno. Lo swing c'è ancora in maniera massiccia in Italia e all'estero e viene suonato ancora con la stessa enfasi che lo caratterizzo' durante la sua nascita, solo che il periodo storico è cambiato e quindi anche il modo di farlo.Gruppi come la Royal Crown revue o Cherry poppin daddies, sono l'esempio; ma anche di personaggi come Ray Gelato o della recente trasmissione di Arbore in tarda
serata. O del fenomeno commerciale che è Michael Bublè..

Mi ero promesso di non citare quel nome, ma ne riconosco lineluttabilità. Tornando a voi. Il 9 aprile è uscito l'album, finisce una avventura sperimentale ma limitata a 12 tracce o si apre un vortice di nuove possibilità e rivoluzioni del suono firmato Olly meets the Goodfellas?
Olly: Non saprei, al momento non c'è nessun progetto futuro ma magari in futuro parleremo di continuare e che cosa proporre!

Immagino che porterete il disco in giro in un tour di concerti. Dove quando e come pensate di strutturare un live di salsa swing con ritmiche che saltano dal puro rock & roll a tristi ballate all'italiana?
Olly: Il tour è iniziato il 15 Aprile da una diretta a Radio popolare e abbiamo gia' qualche data in ballo: se volete potete aggiornarvi visitando il sito dei Good Fellas: www.goodfellasitaly.com.

Chiudo questintervista, che fino a questo punto ha già dato tanto, ma abbatto la mia professionalità sprofondando in un egoismo acuto, pungente, ma inevitabile, con una domanda fuori dalle righe:. ..e gli Shandon?
Olly: Gli Shandon si sono fermati per mancanza di stimoli e per la voglia di prendersi una pausa dopo 10 anni non stop e ora tutti noi abbiamo dei progetti. Se questi progetti avranno la meglio il futuro sara' senza Shandon, in caso contrario ci vedrete ancora su un palco. Tutto avviene con serenita', senza scazzi da fine rapporto etc… tutto qui!

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L'articolo (Olly meets) The Good Fellas - Milano, 30-04-2005 di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2005-06-09 00:00:00

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