Soerba - Milano, telefonica, 12-07-2001

L'intervista coi Soerba è una telefonica, e dall'altra parte del filo c'è Luca Urbani, che con Gabriele D'Amora è uno dei membri della band. Pensavo di avere a che fare con una persona timida e di poche parole, ed invece la chiacchierata è stata davvero una rivelazione!



Rockit: Iniziamo subito a parlare del nuovo album dei Soerba, La vittoria del cattivi...

LUCA: Esatto!

Rockit: Ovviamente il titolo non poteva non incuriosirmi... Chi sono i cattivi che vincono?

LUCA: Questa è una domanda che ci fanno tutti... (ride - ndi) Guarda, telefona a Gabri, che ha scelto lui il titolo (ridiamo - ndi)...

Rockit: Vabbè... Passiamo alla seconda domanda...

LUCA: ...No, in realtà è un pò banale. Ci sono diversi motivi, alcuni non li diciamo... Diciamo che più che altro ci piaceva come suonava... Adesso sembra un pò ridicolo, ma ci dava quell'aria un pò del "cantautore", nel vero senso della parola, cioè che cantiamo quello che scriviamo. E poi nasce dal pezzo La vittoria del cattivi, che dice semplicemente che i buoni sono i miei preferiti, anche se nei film vorrei la vittoria dei cattivi.

Rockit: Un finale a sopresa quindi, basta con questi finali scontati dove sono sempre i buoni a vincere!

LUCA: Mamma mia, sai che il pezzo è nato perchè abbiamo fatto un'estate a continuare a vedere film, dove non c'era UN film - tra americani, italiani, anche Daitan III per dire...

Rockit: Bhè... Figurati poi d'estate... Se poi vince il cattivo uno ci resta male e gli rovini anche la vacanza... Ma stai scherzando?!?!

LUCA: E' vero, però un pò vorresti...

Rockit: Bhè, alla fine sì... Però qualcuno ce n'è, via...

LUCA: Sì, c'era un film, non mi ricordo più come si chiama e non mi ricordo neanche gli attori... Non mi ricordo niente, quindi non posso neanche citartelo... E' un film che veramente finiva male. Però, fa niente, non me lo ricordo...

Rockit: Sono passati 3 anni da quando è uscito Playback, il vostro esordio discografico. (singhiozza scherzosamente - ndi) Tre anni di attesa per scelta o per motivi contingenti?

LUCA: Praticamente un pò tutto. Per scelta no, di sicuro. A parte che con le pantofole stavamo bene, non è che stavamo a lamentarci... Basta che avevamo i soldi per l'affitto, più o meno ci siamo arrampicati sui vetri... Un pò perchè abbiamo avuto problemi discografici, perchè noi eravamo in Polygram, e poi la Universal se l'è 'mangiata', ha comprato tutto il catalogo, e noi siamo rimasti in Universal un certo periodo. Poi abbiamo deciso il budget, eccetera, noi non eravamo d'accordo e loro ci hanno mandati a casa. E poi la Mescal, che era già nostro management, ha cercato di trovare un altro contratto ed alla fine ha detto 'Va bene, vi prendiamo noi'...

Comunque in questi 3 anni abbiamo fatto un pò di robe, Gabriele si è occupato comunque di fare la produzione del nostro disco, ed io ho fatto un altro progetto insieme a dei miei amici praticamente cotemporaneamente, ho scritto cioè i pezzi per i Soerba ed intanto ho portato avanti questo progetto.

Rockit: Il famoso Zerouno... In cosa consisteva il progetto che, oltre che te, ha coinvolto numerosi amici muscisti (tra gli altri, Mao, Alice, Morgan - ndi)?

LUCA: Famoso "Zerouno"... Sì, sono poi le persone che ho incontrato durante la promozione di Playback. Con Alice avevo scritto un pezzo insieme a Marco (Castoldi, ovvero Morgan - ndi), con Mao uscivamo la sera... In realtà ero con due miei amici, uno è Pedro Fiamingo, che ha suonato anche le chitarre nel disco, e l'altro è un mio amico dalle elementari, che è Simone Cattaneo. Scherzando abbiam detto "Vabbè, dai, non abbiamo niente da fare: scriviamo dei pezzi". Perchè io ho avuto sempe il sogno di fare altre canzoni e di darle ad altri musicisti, e poi è un pò accaduto in questi anni. Poi ho detto "Proviamo a farli cantare un pò ad Alice, un pò a Marco". Mi han detto tutti di sì, han detto "Certo che te lo canto un pezzo". Lo sentivano e dicevano "Va bene". Alice se l'è scelto (ride - ndi)... Scherzo... Io gli dicevo "Ti piace questo pezzo?" - "Non ce n'è un altro?"... No, sono stati veramente free, nel senso che sono stati proprio tranquilli, io ero anche un pò intimidito a chiedere, perchè dopo ti dà un senso di responsabilità...

Rockit: Dopo aver scritto un pezzo per Alice, ne hai scritto un altro a 4 mani con Morgan, ovvero L'Assenzio, che è andato al Festival di Sanremo. Tu ormai sei un abituée del Festival...

LUCA: Come autore però è mooolto più emozionante... Praticamente tu stai a casa, seduto, fai crescere la panza, ti cadono i capelli... Però non hai responsabilità... Da una parte sì...

Rockit: Invece come si sono rotrovati i Soerba come interpreti nel gran baraccone di Sanremo?

LUCA: Guarda... In quel contesto in realtà ci siamo trovati abbastanza bene, nel senso che ci ha un pò svezzato. Noi siamo stati sempre un pò timidoni, parlavamo poco e poi sembravamo anche un pò snob. In realtà non avevamo proprio niente da dire! E lì è successo, visto che ti intervistano ogni due secondi anche delle radio che non esistono, che ci siamo abituati e siamo riusciti a comunicare meglio, più velocemente, un pò più al naturale, questo è servito molto. Dal lato musicale è un pò un pasticcio, perchè noi eravamo fra le nuove proposte e responsabilità non ne avevamo molte, però si sentiva che i big avevano paura, e poi alla fine il risultato è che hai tanta paura ma... E' un pò complicato!

Rockit: Bene, sono riuscita a metterti in difficoltà!

LUCA: Ma scrivi tu quello che pensi, poi me lo leggi ed io ti dico "Va bene". (ridiamo - ndi).

Rockit: Ma torniamo a parlare del vostro disco... Voi avete delle alchimie musicali abbastanza complesse. Molta elettronica, molti campionamenti su cui si appoggiano dei bei testi. Come nasce il vostro disco? Come funziona?

LUCA: Esattamente funziona che io scrivo dei provini, mi chiudo in casa. Mentre non faccio niente scrivo delle frasi, poi decido di fare dei provini e scrivo in genere una trentina di pezzi, di cui poi 20 vanno a casa, si addormentano. Faccio dei provini più o meno arrangiati, con 4 suoni. Poi Gabriele li prende, dice cosa gli piace, e poi iniziamo a produrli, a mettere dei suoni, decide lui praticamente.

Rockit: Ma componi con la tastiera o con la chitarra? Non ti ci vedo chitarra e voce.

LUCA: Dipende, è successo anche con chitarra e voce. Ci sono delle volte che scrivo i pezzi così a caso, parto da una linea di basso, ed altri per i quali ho in mente una melodia di cui devo cercarmi gli accordi, che può essere con la chitarra, anche se non la so suonare bene, o sennò cerco quello che più mi piace con la tastiera o col suono del pianoforte. Ci sono diversi modi per scrivere i pezzi. Anzi, le "canzoni", sennò poi dicono "I pezzi? Che è i pezzi?".

Rockit: Quindi i tuoi testi sono frasi che raccogli quà e la col tempo, a cui poi dai una forma?

LUCA: Raccolgo quà e la col tempo, molto spesso accade che ho anche in mente quello che voglio dire, quindi tento di svilupparlo nella maniera più ironica possibile, che poi mi viene più naturale... Per question di carattere, per dire che sto male non dico "Sto male e il mondo mi fa schifo", ci scherzo sopra, che almeno una persona si fa 4 risate...

Rockit: Voi siete stati etichettati come coponenti della cosiddetta "scena brianzola", insieme a Bluvertigo e La Sintesi...

LUCA: Evviva la Brianza!

Rockit: Tra gli altri, sia Morgan che Lele Battista hanno collaborato alla realizzazione de "La vittoria dei cattivi"...

LUCA: Certo! "Hai qualcosa da fare?" "Dai, vengo su a mettere un synth" "Ma una chitarra me la fai?" "Ma sì, vengo, dai... Devo portare la mia?" "No, no, è già qua...!".

Rockit: Morgan firma con te anche Balla, un pezzo dell'album.

LUCA: Per quel pezzo lui è arrivato, ha detto "Faccio il basso", poi ha iniziato a cambiare degli accordi ed allora l'ha firmato... (ride - ndi) In realtà ha fatto un ottimo lavoro, perchè... E' una storia lunga! Armonicamente lui è molto preparato, tante volte noi usciamo dalla tonalità e lui ci raddrizza un pò. Infatti il disco a me piace molto, però c'è proprio la mancanza della parte armonica, della preparazione musicale di Marco. Come i Depeche Mode hanno perso Alan Wilder, hanno perso "il musicista", ma fanno comunque dei begli album.

Rockit: I tuoi testi sono in italiano, ma non mancano i riferimenti all'inglese. E' una scelta o ti vengono così?

LUCA: No, guarda, ti viene naturale... Ad esempio Don't think, "non pensare", era più bello in inglese... Vuol dire di più. Se io dico "don't think" è anche più funzionale. A parte che "Dont' think, love" vuol dire "Peace and love"... In realtà viene in maniera naturale, anche perchè io l'inglese non lo conosco, e quindi conosco quelle frasi standard che capiscono tutti, come "I'm very happy"... Magari il prossimo pezzo sarà "My pen is on the table"... E' un pò come Manu Chao: alla fine anche lui usa quelle paroline in francese o in inglese che conoscono tutti. Anche con lo spagnolo, con 4 robe è uno che riesce ad essere un genio... Trova quelli spot, fa capire quello che pensa lui, ed è di una semplicità ed allo stesso tempo complicato.

Rockit: I Soerba ed il live... Avete in programma un tour?

LUCA: Ma certamenDe! Noi andremo in tour a fine settembre, ed all'inizio porteremo solo i pezzi de "La vittoria dei cattivi" e "Playback". Poi quando uscirà lo Zerouno, verso novembre credo, continueremo il tour aggiungendo anche alcuni pezzi da lì. Così facciamo tre ore di concerto e la gente se ne va via...

Rockit: Come sarà la band live oltre te e Gabriele?

LUCA: Ci sarà Piero Massaro, il tastierista, poi Pedro Fiamingo alle chitarre e Stefano Floriello alla batteria. Sia Pedro che Stefano avevano fatto anche il tour precedente ed hanno poi suonato anche nell'album, invece Piero è un ragazzo che ho conociuto durante il tour precedente, era venuto a vederci "Sai, mi piacete tanto..." "Suoni le tastiere?" "Ok!"...

Rockit: Cosa preferite, essere sul palco con tanti occhi puntati addosso, o lavrare nel vostro studiolo, nella vostra cameretta?

LUCA: In realtà andare in giro, se il tou te lo prepari bene, è molto bello e divertente, anche quando c'è poca gente. Per gli occhi puntati addosso io intendo anche la televisione e quelle cose, e lì ho dei problemi, nel senso che sto veramente meglio a casa.

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L'articolo Soerba - Milano, telefonica, 12-07-2001 di Roberta Accettulli è apparso su Rockit.it il 2001-07-13 00:00:00

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