Nato a Milano, cresciuto tra strumenti e scenari suburbani. La biografia di Marco Crupi è una timeline sonora: batteria, chitarra, basso, voce, palco, elettronica. Una mutazione continua sempre a bagno nel mondo liquido dell'elettronica. Da NON CI RESTA CHE FINGERE a MILLENNIUM BUG, il suo ultimo ep, Crupi sembra comporre con lo stesso spirito con cui uno hacker scrive codice: anarchico, curioso, un po’ sovversivo.
Oggi, tra un synth granuloso e un basso che pulsa sotto pelle, Crupi continua a muoversi nell’ombra del glitch e nella luce stroboscopica di un dancefloor immaginario. L’abbiamo incontrato per parlare di passato, presente e Millennium Bug.
Come definiresti la tua musica?
La mia musica non è altro che l'insieme di tante immagini che hanno accompagnato il mio percorso esperienziale. Ho cambiato moltissime volte pelle a livello di sonorità che non sarei in grado di definire in modo puntuale la mia musica. Avendo vissuto un momento fortunato e proficuo della scena alternativa e della controcultura in generale, sicuramente un caratteristica che posso attribuirmi è quella di non risultare scontato e legato a uno schema preciso quando compongo. Navigo nell'elettronica in modo anarchico e sovversivo.
Quali sono i tuoi ascolti?
Ascolto tonnellate di musica e cerco sempre qualcosa di nuovo e diverso. Qunando morirà la mia curiosità verso il "nuovo" avrò terminato il mio percorso. Avendo "consumato" letteralmente gli anni d'oro della musica elettronica nella mia valigia dei sogni sicuramente metterei Chemical Brothers, Daft Punk, Massive Attack e Bonobo.
Significato complessivo di Millennium Bug?
Tutti i miei lavori racchiudono un concept. Ogni brano fa parte di una trama precisa che nasce dal mio immaginario ma che non può prescindere dalla realtà terrestre. I cinque brani dell'ep riportano indietro le lancette del tempo quando nel lontano 1999 si era manifestata una paura collettiva verso l'ipotesi che al passaggio di millennio (quindi al 2000) i nostri programmi e sistemi operativi si sarebbero bloccati.
Questa storia applicata ai giorni d'oggi ha fatto scattare in me una riflessione di questo tipo:
la tecnologia può dare ma soprattutto togliere e nella sua straordinaria natura innovativa e avanguardista può arricchire, ma è altrettanto vero che nella sua smodata applicazione può creare casini e danni.
Qual è stato il live che ti ha emozionato di più?
Ho fatto così tante esperienze dal vivo che sarebbe quasi ingeneroso scegliere un aneddoto preciso. Diciamo che se dovesi scegliere un momento davvero emozionante è quando ho avuto la possibilità di aprire un live di alcuni ex-CCCP. Avendo iniziato a suonare con i loro dischi è chiaro che quel momento rappresentava per me una magia. Anche le date fatte all'estero mi hanno emozionato molto ma ho anche capito quanto in Italia siamo ancora indietro rispetto al concetto di musica dal vivo.
Progetti futuri ?
Vorrei scrivere una nuova colonna sonora (avendo già alle spalle THE FAKE) e magari collaborare più a stretto contatto con l'ambiente cinematografico. Inoltre vorrei concretizzare alcune collaborazioni con artisti con cui ho già iniziato a comporre e arrangiare del materiale.
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L'articolo Il "Millenium bug" di Marco Crupi di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-05-28 11:37:00
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