My Girl Is Retro, una chitarra tesa verso chi è perduto

Nato a Perugia ma residente a Bologna, Carlo Cianetti racconta storie di disagio sociale con uno sguardo intimo e profondo. Abbiamo chiacchierato con lui sui suoi ultimi brani, in cui emergono la passione per Borges, l'empatia verso i più emarginati e un'incrollabile fede in un mondo migliore

My Girl Is Retro è il progetto cantautorale di Carlo Cianetti, ragazzo di poco più di vent’anni della provincia di Perugia, ma che attualmente vive a Bologna. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo EP Bordopiscina, dove in cinque brani vengono raccontate le sue paure, le sue amicizie e i suoi primi amori. Sono canzoni nostalgiche e malinconiche che ci confortano, non ci fanno sentire soli nella nostra ricerca di libertà, di uno spazio in un mondo dominato da falsi ideali e ipocrisie.

Dopo una serie di concerti in giro per l’Italia, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, My Girl Is Retro è tornato con tre singoli: Tango!, atto I e Corallo sono entrambe canzoni di denuncia sociale, mentre La strada verso casa è un brano dove l’amore viene contestualizzato nei tempi che stiamo vivendo: “Nelle canzoni non posso scindere il contenuto da quello che sono io, da quello che penso. Cerco sempre di condividere la mia intimità nei brani, ciò che provo o su cui rifletto in quel momento, sperando che chi ascolta ci si possa ritrovare”, ci ha spiegato.

“Mi piace pensare a My Girl Is Retro come a un modo di fare e di intendere la musica: l’approccio sincero, intimo, di chi ha la necessità di veicolare un messaggio, e guarda anche attento al mondo che ha attorno”, continua Carlo. “Ci sono diverse persone, amici, che mi aiutano e collaborano per portare avanti il progetto, e tutti lavoriamo con questo spirito. Ognuno ha il suo ruolo e, autoproducendoci, a volte mi sembra per organizzazione quasi un’etichetta o un collettivo”.

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Abbiamo fatto un viaggio all’interno della sua musica partendo proprio dall’ultimo, Corallo, pubblicato il 21 maggio scorso e grazie al quale è entrato a far parte dei finalisti del 1MNEXT2021, il contest del Concerto del 1° maggio. Il titolo rappresenta la trasformazione lenta del personaggio protagonista del brano in corallo sul fondo del mare. Carlo ce la racconta così: “È una piccola nota di speranza rinchiusa in due versi, con una vita che finisce ma che allo stesso tempo rinasce, contribuisce al ciclo della natura e, in modo un po’ fiabesco, si trasforma in qualcos’altro. Un finale visto in maniera più dolce rispetto a quello che, purtroppo, è stato nella realtà”.

In Corallo viene raccontata la storia di un ragazzo che ha perso la vita in mare, scappando dalla sua terra per cercare la libertà: “Qualche anno fa uscì la notizia di un ragazzo di quattordici anni che, ritrovato senza vita sul fondo del Mediterraneo, si era cucito nella giacca la sua pagella. Come tanti, stava migrando verso l’Europa, in cerca di una nuova vita. E come tanti, anche lui si era cucito addosso qualcosa di importante, perché non si perdesse durante il viaggio: una pratica comune tra i migranti. Da questa storia nasce Corallo”.

È una presa di posizione chiara, che si concretizza con la denuncia ad alta voce di avvenimenti terrificanti che accadono ogni giorno e che, per i quali, spesso non viene data una risposta da parte delle istituzioni e della società. La scelta di parlare di questi temi rappresenta un punto di svolta nel suo percorso e getta le basi per il suo nuovo album, in cui la componente politica avrà un peso non indifferente, come sostiene lui stesso: “In tutto il lavoro ho voluto riflettere cosa significa avere rapporti con gli altri, sviluppare connessioni, riuscire a provare empatia per l’altro. Credo che in un periodo in cui molti fanno il tifo per rimanere isolati, divisi, lontani, diversi, sia un discorso molto importante da fare”.

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Discorso simile vale per Tango!, atto I, singolo pubblicato lo scorso dicembre che racconta, dal punto di vista del protagonista, di un ragazzo che si prepara a fare una strage in una scuola. Il titolo è un gioco di parole tra il duplice significato della parola Tango: da un lato si riferisce alla danza, dall’altra all’utilizzo del termine in gergo militare con il significato di obiettivo. La parte atto I, invece, implica che ci sarà un atto secondo. Carlo: "Sentivo che quella storia avesse un altro punto di vista importante da raccontare, che non fosse conclusa, e mi ha dato modo di parlare di un altro tema a me caro come l'istruzione”.

Tango!, atto I parla di quello che succede quando non si punta sulla formazione, sulla cultura, quando questa viene vista come qualcosa di elitario o superficiale. “Sono convinto che il saper rapportarsi con i propri sentimenti abbia un impatto reale. Pensiamo a quanto la violenza di genere sia correlata all’incapacità dell’uomo di vedere la donna non come un possesso, di convivere con un rifiuto o un abbandono, insomma, a non saper affrontare le proprie emozioni", racconta Carlo. "Questo è solo un esempio, ma l’arte, quando dà consapevolezza e ti mette davanti ad uno specchio e può fare anche questo: può renderci disposti ad ascoltare gli altri”.

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La strada verso casa è un brano nato invece lo scorso anno, durante il primo lockdown. Si è trattato di un regalo di compleanno virtuale per Agnese, la fidanzata di Carlo, ed è una canzone intima e di speranza, dove la casa assume un valore centrale, come luogo fisico ma anche figurativo, in un momento in cui rappresentava l'unico luogo in cui ci era permesso di stare. Per Carlo, casa è ancora Perugia, la sua città: "Nonostante studi a Bologna, ci torno spesso. Perugia mi dà sempre un senso di tranquillità e pace, è una familiarità a cui sono molto affezionato. Bologna è l’altro posto che considero casa. Ci vivo ormai da tre anni ed è una città che mi ha permesso di crescere molto, sia personalmente ma anche artisticamente".

Ne La Strada verso casa viene anche citato Funes, il protagonista dell'omonimo racconto di Borges contenuto in Finzioni. Si tratta di un personaggio condannato ad avere una memoria formidabile, al punto da ricordarsi tutto quello che gli accade nella vita. "Visto che La strada verso casa è un brano che parla anche di memoria, ho pensato che sarebbe stato interessante evocare Funes, come una sorta di divinità, a cui affidare i ricordi mentre attendiamo giorni migliori”.

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L'articolo My Girl Is Retro, una chitarra tesa verso chi è perduto di Enrica Barbieri è apparso su Rockit.it il 2021-06-11 12:33:00

Tag: singolo

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