Max Gazzè - Napoli, 30-10-1998

Il 30 ottobre Max Gazzè si è esibito in concerto al JaSay di Napoli in una delle prime tappe del suo tour promozionale dopo l'uscita del suo ultimo album" La Favola Di Adamo ed Eva". Dopo un'interminabile attesa fuori dal locale e grazie soprattutto alla disponibilità dell'artista, siamo riusciti a registrare questa intervista.



Roberto: Max ,tu sei nato Roma ma sei cresciuto musicalmente in Belgio; quanto ha influito nella tua formazione musicale questa esperienza estera?

Max: Ha influito abbastanza; in Belgio infatti ho avuto la possibilità di lavorare con artisti "diversi" in un contesto musicalmente eterogeneo; ho passato due anni di seguito a suonare portando con me il basso dalle nove di sera fino alla mattina alle sette in numerosi locali di Bruxselles. Considerando che in questi luoghi c'è una grossa tradizione jazz ho avuto la fortuna di suonare con mosti sacri della musica come Steve Coleman, John Scotfield ed è stata per me un'esperienza fantastica ed irripetibile. In questo contesto poi ho avuto la possibilità di approfondire filosoficamente il concetto di strumento,anche a prescindere dalle note e dalla tecnica.

Roberto: Poi il ritorno a Roma l'approccio con un tipo di musica diverso e dopo il successo...

Max: Sono convinto che chi abbia determinazione sufficiente per portare avanti un progetto musicale valido prima o poi riesce, senza demotivarsi ai primi ostacoli, a raggiungere un obbiettivo importante. Ormai suono il basso da quasi diciotto anni e come musicista ho avuto diverse esperienze; tornato in Italia ho incominciato a scrivere canzoni ed ho avuto le prime difficoltà che sono soprattutto quelle di capire la geometria italiana dei brani.Ho dovuto adattare quindi quelle che sono le mie forme istintive di fare musica ad un sistema strutturale completamente diverso;nel momento in cui ho separato la canzone dalla musica ho scoperto che mi diverte comporre sintetizzando un concetto musicale in tre minuti e mezzo.

Roberto: Nel 1994 il tuo primo cd "Contro un'onda del mare" per la VirginItalia; che ricordo ti è rimasto di questo primo album.

Max: E' sicuramente un ricordo molto bello anche perché penso che sia un album con delle bellissime canzoni;a riascoltarlo dopo alcuni anni però mi sono accorto di aver esagerato un po' troppo in alcuni savraffollamenti di arrangiamenti. Successivamente infatti nella turnee che ho intrapreso con Franco Battiato ho riproposto questi brani in una versione acustica più semplicistica;non è escluso che un giono possa riproporre i brani di "Contro un'onda del mare" in una versione differente dall'attuale.

Roberto: Ci hai parlato di Battiato: come è nata la vostra collaborazione?

Max: Tornando dall'Italia ho avuto modo di ascoltare alcune canzoni di Battiato presenti nell'album "Cafè de la Paix"; su tutte fui colpito da Atlantide, mi piaceva moltissimo soprattutto quel modo di fare musica in cui si adattava un testo con delle melodie sospese a degli accordi, a degli andamenti, a dei "mosti" musicali differenti. Battiato ebbe modo di ascoltare il mio disco e da li poi nacque la possibilità per me seguirlo in tour aprendo le sue esibizioni come supporter.

Roberto: Nel 1997 esce il singolo "Cara Valentina" a cui fa seguito la tua prima partecipazione a SanRemoGiovani: che ricordo ti è rimasto di questa esperienza e come mai hai deciso di tornare anche quest'anno.

Max: Non riesco a distinguere l'esperienza di San Remo dalle altre; certamente non la ritengo più importante delle altre cose... fare SanRemoGiovani o "Cocco di mamma" per me è la stessa cosa.Si è trattata semplicemente di una richiesta della mia casa discografica; mi presenterò in quel contesto per proporre la mia canzone "La favola di Adamo ed Eva" che ha un contenuto ed un contesto dialettico particolare, senza pensare di essere a San Remo o a un'altra manifestazione ;non seguo le polemiche sanremesi,non mi interessano e non mi va di approfondirle.

Roberto: Parliamo de "La favola di Adamo ed Eva", il tuo ultimo album.

Max: La favola di Adamo ed Eva è un'album di canzoni con degli argomenti molto vari,particolari, anche diversi tra di loro;globalmente ogni canzone ha una sua forma di "anarchia sociale" o di disagio ,come ad esempio "la favola di Adamo ed Eva" in cui ho cercato di evidenziare le ipocrisie e le bugie della società in cui viviamo pilotata dai mass media .Molto spesso per sintetizzare il concetto contenuto in questo brano dico che esso è nato da un sogno che ho fatto in cui ho visto il "triangolo con l'occhio in mezzo": era notte ed io spaventato anziché capire cosa fosse quella figura che avevo di fronte ho afferrato un matita e l'ho accecato scambiandolo per Polifemo;il che non significa niente, se non l'alto senso blasfemo della frase stessa...(ride)

Roberto: L'album si segnala anche per la partecipazione di numerosi artisti come Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Mao mentre nei ringraziamenti sono presenti i nomi di Alex Britti, C.S.I., SubSonica...

Max: La loro collaborazione è stata fantastica ed è stata sicuramente molto importante per la riuscita dell'album... Daniele Silvestri ad esempio, è un mio carissimo amico e mi è stato di grande aiuto quando è riuscito a comporre l'ultima strofa di una canzone (L'amore pensato) alla quale stavo lavorando da tempo. Sono comunque tutti degli amici che gravitano nelle mie orbite e che comunque cerco casualmente di coinvolgere in certi miei progetti, ma non perché devo trovare per forza il vantaggio da queste collaborazioni; lo stesso duetto con Fabi fu una cosa imprevista,certo non si pensava che avrebbe ottenuto il successo che poi ha riscosso...

Roberto: "Vento d'estate" che infatti ti ha reso famoso un po' ovunque...

Max: E' una canzone che ho scritto sei anni fa ed era rimasta incompiuta... lavorando successivamente con Niccolo e con il suo produttore Riccardo Sinigaglia riascoltando questo pezzo abbiamo avuto l'idea di rielaborarlo; cantarla insieme con Niccolò è stata una bella idea perché il brano avrebbe acquistato un senso diverso rispetto ad una nostra eventuale interpretazione individuale. "Vento d'estate" insieme con Fabi penso rappresenti la comparsa sulla scena degli Stursky e Huctch del pop italiano.

Roberto: Con la favova di adamo ed eva hai raggiunto un successo notevole che e di conseguenza le tue apparizioni in video si sono moltiplicate.Come ti poni nei confronti dei mass-media in generale?

Max: I mass media servono per informare:se c'è da svolgere un'azione informativa come per questo disco penso che sia giusto comparire in televisione ,rilasciare interviste e cose del genere. Prima mi riferivo a San Remo perchè lì i mass media modificano il messaggio musicale trasformando questa manifestazione in una presa in giro del concetto di arte stessa:è eloquente già il fatto che si chiami SanRemoFamosi...

Roberto: Il futuro cosa ti riserva?

Max: Penso che sia abbastanza chiaro; il fatto di aver composto "Vento d'estate" o "La favola di adamo ed eva" non mi fa sentire "arrivato"; ancora oggi quando mi trovo a casa preferisco lavorare in studio piuttosto che guardare la tv. Il successo che sto riscuotendo certamente mi rende felice ma non mi fa perdere di vista il fatto che la mia vita è e sarà continuamente segnata dalla musica;pensa che a tutt'oggi ho già due album pronti e non vedo l'ora di pubblicarli...

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L'articolo Max Gazzè - Napoli, 30-10-1998 di Roberto Mastrangelo è apparso su Rockit.it il 1998-10-30 00:00:00

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