Naska: "La mia testa va sempre a duemila, e la nuova musica è quasi pronta"

Qualcuno direbbe prolifico. Lui dice iperattivo. Negli ultimi anni Naska ha pubblicato un disco ogni 12 mesi circa, nel frattempo ha esordito al cinema. Una chiacchierata su questo momento della sua carriera, e su quella del suo bassotto

07/11/2025 - 09:41 Scritto da Redazione

Se c'è una cosa che Naska non sa fare è stare fermo. Il nord magnetico del punk rock italiano odierno non è un tipo da pause: macina dischi (tre in tre anni), riempie i palazzi e, quando gli capita, si lancia pure nel cinema. Non bastasse, per non farci mancare nulla è stato scelto da Dickies per rappresentare la campagna "247", dedicato a chi come lui vive con entusiasmo e soprattutto senza orari, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L'abbiamo beccato a Milano, la sua base da ormai un decennio, mentre si divideva tra mille impegni. Diego stesso non ne fa un mistero: è iperattivo e, se non lavora, si annoia. Per questo, dopo giga-traguardo del Forum di Assago nel dicembre 2024 e un tour unplugged che l’ha sballottato qua e là lungo il 2025, è subito tornato in studio. Perché sì, un nuovo album va fatto. Dopotutto, il 2025 è stato il primo anno su quattro in cui non è uscito un disco. Qualcuno direbbe prolifico. Lui dice iperattivo. 

Dalle date di Natale (che ci anticipa saranno una bomba punk rock con lui alla chitarra) alle divertenti avventure sul set con Elio e Lillo, Naska fa trasparire che questa vita lo sta divertendo e un po’ forse se lo merita, se guardiamo alla stragrande maggioranza delle Internet star italiane. Tra una confessione sulle sue letture preferite (solo biografie rock estreme) e la cronaca della sua battaglia quotidiana con il suo bassotto iperattivo, Dobby, scopriamo l'altra faccia di un artista che incarna alla perfezione lo spirito rock and roll: quello che rimane fedele alla provincia. 

Stai scrivendo in studio in questi giorni? Come gestisci questo ritmo, soprattutto dopo un anno dedicato ai tour?

Sì, sono sempre in sessione in studio. Sono sempre a fare qualcosa perché, come ti dicevo, se sto a casa non faccio niente, m'annoio, quindi piuttosto vado in studio. Tre dischi in tre anni sono tanti, però la mia testa comunque va a 2000. È proprio un problema mio: non riesco a rilassarmi o a "stoppare" il cervello. È per questo che devo impormi di lavorare, perché se rimango a Milano troppo tempo senza far nulla, non ci arrivo a farne altri 10 anni qui (ride). La musica nuova, comunque, è già vicina.

Ho visto che stai già facendo piani per Natale…

Sì, abbiamo già due date confermate a Roma e Milano che spero sempre siano di più, perché non c'è cosa più bella che suonare in giro le canzoni che scrivo. Queste date saranno un pochino più diverse rispetto a quelle che abbiamo fatto in questi anni. Saremo io e Paolo, una formazione un po' diversa, e io avrò in mano la chitarra. Sarà un po' più, ecco, punk rock, un po' più "in marcia".

Quindi: cappello da Babbo Natale, ma rigorosamente a torso nudo, anche se è dicembre?

(Ride) Magari! Comunque sì, si salta e si balla! Ogni volta è come... infatti salto sempre il cardio in palestra perché tanto lo faccio sul palco. È vero, fa un caldo tremendo con le luci, ma bruci calorie.

C'è stato un debutto al cinema con un ruolo importante. Hai in pentola altri progetti da attore? C'è il timore che la recitazione possa portare via tempo prezioso alla musica?

Allora, per ora non c'è niente in pentola, però mi piacerebbe molto perché è stata una bellissima esperienza. Io ho sempre sognato anche di provare a fare l'attore una volta. Quando è capitato abbiamo subito colto la palla al balzo e se mi richiamano, farò come la prima volta: non ci ho pensato un attimo, "sì, ci sono". Poi, il set è stato pazzesco, c'erano Elio, Lillo, Maurizio Lastrico... ridevamo e basta. Non temo che porti via tempo alla musica perché, anche mentre stavo sul set, la mia testa va comunque a 2000.

Riesci a incanalare l’iperattività solo nella musica, o trovi tempo per leggere?

Ogni tanto leggo, però leggo solo autobiografie. Mi piacciono i rockettari, le storie un po' "nate e finite male". Ultimamente ho letto quella di Anthony Kiedis, quella di Keith Richards, quella di Lemmy, e ora sto leggendo quella di Nikki Sixx (Mötley Crüe). A me piace sapere quelle cose lì. Ci vuole anche il fisico per fare quelle robe! (Ride) Quello lo tengo allenato io.

Ho visto che hai girato per Milano con il tuo bassotto Dobby per la campagna di Dickies. Com'è gestire un bassotto iperattivo in una città frenetica?

Un’impresa. E ti dico che scrivere un disco in un mese posso farlo, ma girare a Milano con Dobby è veramente troppo difficile! Lui è iperattivo come me, abbaia a tutti, tira come un Rottweiler, insomma è un vero "Balrog". È sempre bisognoso di attenzioni. Ho provato a informarmi, ma mi hanno detto che non si calma col tempo (ride).

Torni mai al tuo paese d'origine, Monte San Giusto?

Sì, spesso. Quando posso torno sempre perché voglio vedere le due nipotine. Sono molto legato alla famiglia. E in realtà, anche quando torno, mio papà si è fatto lo studio, quindi lavoro anche a casa. Mio padre ha sempre avuto una band, faceva il DJ, quindi abbiamo due armadi pieni di vinili. Mi fa scoprire anche musica nuova.

Avendo un padre DJ, ti verrebbe mai voglia di fare un DJ set?

No, da rockettaro non lo farei, a meno che non metta solo vinili rock. Potrei fare una selezione di musica, magari qualcosa di ibrido come il pezzo che ho fatto con Greg in Berlino, un po' più elettronico. Però, altri generi no. Rimango un rockettaro.

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L'articolo Naska: "La mia testa va sempre a duemila, e la nuova musica è quasi pronta" di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-11-07 09:41:00

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