Modena City Ramblers - Perugia - Cantiere 21, 10-04-2002

Per tutti i Ramblers.. Per tutti coloro che vivono di ideali. Per tutti coloro che non scendono a compromessi per un misero "pugno di soldi". Per chi ha detto BASTA e scende in piazza a manifestarlo. Per chi soffre.. Per chi la vita non ha mai dato niente.. Per chi muore sotto le bombe.. Per chi lotta per un pezzo di terra. Per chi, come me, piange ancora quando sente Contessa. Per chi lotta per tutte le libertà. A loro vorrei dedicare questa intervista.



Rockit: Parliamo del tuo ritorno con i Modena City Ramblers e del nuovo album?

Cisco:Il mio non è stato un ritorno con i MCR, io ho sempre detto che l'avventura con la Casa del vento era una parentesi servita ai MCR per prendersi un po' di tempo, per ragionare sul nuovo album. Non c'era nessun distacco, né diverbio tra me e i MCR. E' stata solo una parentesi concordata. Star fermi un anno per riflettere sul nuovo disco e realizzarlo al meglio. Terminati i concerti, a settembre, tra l'altro a Perugia, è finita anche l'esperienza. E chiaro che se loro hanno bisogno, hanno voglia che io canti in qualche concerto ci vado volentieri, ma l'impegno ufficiale per me è finito. Adesso vanno avanti con le loro gambe. Questo era il nostro obiettivo, dopo di che ci siamo buttati a capofitto sul nuovo disco. Alcune decisioni da prendere, cambiamenti da fare. Da lì è nato Radio Rebelde.

Rockit: Approposito di Radio Rebelde il vostro titolo mi ricorda altre radio, Radio Zombie (Negrita) metafora di radio Londra per esempio. Ho l'impressione che sotto sotto ci sia un bisogno o una richiesta velata di LIBERA comunicazione. Mi sbaglio? La radio è rimasto forse l'unico mezzo lontano dagli schemi e capace di diffondere una informazione libera?

Cisco: Guarda io non sò cosa avessero in testa i Negrita ma posso dirti che oggi l'informazione per me, per la nostra vita, ha una importanza fondamentale, determinante. Ci siamo detti che era importante avere la nostra voce fuori dal coro, una voce, un titolo che si ribellasse in qualche modo alla omologazione dell'informazione e cercasse di andare a fondo su certi temi. Ci colpirono tantissimo i fatti di Genova, ciò che è stato detto durante gli scontri, la sera in cui fu ucciso Carlo Giuliani! Sono state dette un sacco di stupidaggini compreso che lui era uno sbandato, uno spagnolo, di tutto insomma! Poi hanno fatto vedere delle immagini in cui sembrava che ad ucciderlo fossero stati i manifestanti e allora ci siamo detti: "ma cazzo!!! Ma se non uscivano quelle immagini, la pistola, la camionetta, molto probabilmente ci avrebbero anche deformato QUELLA verità!" Che comunque è stata deformata ad arte lo stesso. Ci siamo resi conto che manovrare l'informazione è facile, che abbiamo un capo del governo che è il più grande editore d' Italia, che ha tre tv e adesso anche altre tre.. Pluralità di informazione, significa democrazia e noi quindi abbiamo voluto puntare molto il dito su questa questione. Radio Rebelde era un titolo che aiutava questo concetto. Riguardo agli altri gruppo non sò perché loro. adesso ne è uscito un altro che si chiama radio Station non so di chi sia. La radio è sempre una bella metafora perché non è molto impegnativa, non è sputtanata come la tv, è una roba che arriva a tutti ed è una cosa importante, è un mezzo per arrivare alle persone in maniera efficace quindi comunque rimarrà sempre una bellissima metafora al di là di tutto, al di là dei satelliti, delle tv e di tutto ciò che verrà in futuro e che magari toglierà spazio alla radio. Crediamo che sia una bella immagine.

Rockit: Genova, G8, le manifestazioni a Roma, lo sciopero generale, tu cosa ne pensi?

Cisco:Penso bene, penso ben venga!! Sono momenti carichi di avvenimenti e di cose positive, non succederà nulla per cui potremmo vergognarci in futuro. Credo che siano tutte cose necessarie. Quello che stà facendo adesso il governo è una cosa da condannare nella maniera più civile possibile e uno sciopero generale è la cosa più civile possibile per la gente, per i lavoratori, contro questo governo. La manifestazione di Roma è stata una cosa meravigliosa, non c'eravamo perché eravamo a suonare a Bergamo, ma abbiamo visto le immagini. E' stato veramente bello, mi è sembrato di tornare un po' indietro, quando esisteva veramente un movimento, un partito di sinistra in Italia. Questa è la mia più grossa speranza: che da tutti questi coinvolgimenti totali, questi grandi movimenti di piazza possa nascere di nuovo un grande partito di sinistra!! Sono sette anni, otto anni, che stiamo senza un partito di sinistra e tutte queste frammentazioni hanno fatto si che altre persone andassero a governare il paese, in malo modo. Abbiamo dato loro molte più possibilità di farlo e oggi lo fanno come gli pare a loro senza avere una grossa opposizione contro. Auspico che da queste manifestazioni, possa nascere un nuovo movimento, una nuova onda di protesta, una coscienza comune,un impegno civile, assolutamente civile, dove ci si interroghi sui tanti quesiti che ci circondano, su molte cose che ci stanno cambiando la vita senza che ci accorgiamo! Non c'è più il Fascismo, le camice nere che vanno a bastonare le persone, c'è una cosa che sta cambiando la nostra vita e noi non ce ne accorgiamo. Il Fascismo era una cosa terrificante e non voglio dire che il governo attuale è un governo fascista perché è stato democraticamente eletto dalla maggioranza del popolo italiano e quindi è quello che ci meritiamo!!! Però sta facendo delle cose inaudite. Ci vuole una civiltà di fondo, una coscienza sociale che possa essere in grado di contrastare civilmente queste operazioni con una buona opposizione!! Cosa che in Italia non c'è adesso.

Rockit: E quando sentiamo quel "nanerottolo" mettere sullo stesso piano "colpi di pistola" e "colpi di piazza" l'artista cosa può fare per contrastare questa bassezza?

Cisco: Ormai noi siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Nel senso che noi non possiamo neanche fare più di tanto! Voglio dire che se uno va in tv ed è il padrone di casa, può sparare su tutto quello che vuole, ascoltato da 6 milioni di telespettatori! Poi il giorno dopo può negare, può fare rettifiche, ma ormai quello che ha detto ha detto! E' anche una cosa che abbiamo sempre anche con questo disco, cioè quando tu vai, spari una cazzata enorme poi ne fai le rettifiche per correttezza, ormai alla gente la cazzata è arrivata. Il messaggio che volevi far passare è passato! Il problema è che nessuno gli ricorda che stanno dicendo una montagna di stronzate!! Civilmente, ribadisco. Non possiamo più dire che questo deve essere il ruolo dell'artista perché è così che abbiamo screditato la sinistra, facendo pensare che la politica la facessero gli artisti! Io sono un artista molto legato alla politica e alla società e non voglio fare il politico. Io sono uno che scrive canzoni, che suona canzoni con il suo gruppo, belle o brutte, classificatemi, giudicatemi da quello che scrivo, quello che suoniamo, come suoniamo e se ci divertiamo quando suoniamo, ma non fate sì, non lasciate ai gruppi, ai registi, agli attori, alle soubrette fare politica!!! Non può essere un Lorenzo Jovanotti che mi va a fare politica, non può essere Jovanotti che va in piazza, deve essere la gente come Cofferati che volente o dolente, ti piaccia o non ti piaccia va in piazza a dire le cose giuste!! Va a dire alle persone quello che pensano i lavoratori! In Italia negli ultimi anni non c'è stata questa figura, si è perso questo ruolo. Adesso l'uomo della sinistra è Cofferati, bene! A me va bene. Voglio dire, non è il mio politico preferito, però mi va bene piuttosto che il nulla, preferisco uno come Cofferati. Almeno ha la forza di andare in piazza, organizza una manifestazione di 2 milioni di persone, fa le cose nella civiltà più totale. Io odio le violenze, i soprusi, odio gli estremismi anche se in qualche modo possiamo sembrare molto estremisti nel nostro modo di fare canzoni, ma noi ripeto siamo solo un gruppo musicale, siamo gente che fa dei dischi e scrive canzoni e lo vogliamo fare non cantando d'amore o con le canzoni di San Remo ma facendo cose a cui teniamo, canti di lotta, della nostra vita, canti di soprusi, di gente che vive ai margini. Noi non siamo politici, noi siamo un gruppo musicale e trattateci da tale. Tanto che oggi i giornali non parlano neanche più di noi perché, per loro, noi abbiamo intrapreso la nostra carriera politica. Ma non è così, noi facciamo solo dischi, facciamo concerti dove ci divertiamo un casino e per fortuna ancora tanto.

Rockit: Mi ricordo ancora la volta scorsa a Perugia quando sei sceso dal palco e hai pogato con noi.

Cisco:Esatto! Vorrei che ci fossero persone, politici cresciuti avendo fatto un percorso da politici e dicessero tutto quello che dicono gli artisti in giro per l'Italia! I Jovanotti, ben vengano i Jovanotti che cantano Salvami, ma se mi vai a cantarla di fianco alla "letterina" a Passa parola, secondo me il messaggio di Salvami, non arriverà mai! La gente guarderà solo la "letterina".

Rockit: E solo un fenomeno mediatico.

Cisco: E' si è.Esatto! Per quanto voglio bene a Lorenzo e non ho nulla contro di lui, ma questo non è il compito degli artisti. Gli artisti hanno un compito di denuncia ma l'azione va fatta fare ai politici che sono i rappresentanti delle persone.

Rockit: Parliamo di musica? Come è nato il connubio tra l'Emilia e l'Irlanda?

Cisco:E' nato per gioco. Oggi del vecchio gruppo siamo rimasti solo in quattro. Eravamo pazzi della musica irlandese e della cultura irlandese. Non ci conoscevamo e tutti vivevamo con questa doppio amore. Vivevamo nella Modena di provincia, ma sapevamo che c'era un mondo non molto lontano che ci piaceva tantissimo. Ognuno di noi pensava: "però che bello se avessimo un paese così da noi!" E ed è successo che questi ragazzi si sono incontrati per caso, hanno deciso di fare un gruppo di musica irlandese, un gruppo che andasse in giro a suonarla. Ognuno si è organizzato, chi la fisarmonica, chi sapeva suonare la chitarra elettrica ma ha imparato a suonare la chitarra acustica, chi si offriva di suonare: "anche quello che mi date." e così è nata questa esperienza. Non era un gruppo, per due anni ci siamo trovati e ogni sera c'era una figura nuova. Eravamo partiti in 4-5 e nel giro di un anno e mezzo eravamo arrivati in dodici nel gruppo, tutti tra gente fissa e non fissa, due chitarristi, due cantanti.

Rockit: Una grande famiglia?

Cisco:Una grande famiglia! E' nata così. Dopo di che ci siamo detti che questa cosa era molto bella ma dovevamo cominciare a fare le cose più seriamente. Abbiamo fatto la conta e ci siamo trovati in nove. Questi sono i Modena City Ramblers! Abbiamo cominciato a scrivere, abbiamo cominciato a fare le nostre canzoni, abbiamo cominciato a improntare il nostro concetto di musica popolare. Abbiamo pensato a riscoprire i nostri canti, Bella Ciao, Fischia il vento, Contessa, la Locomotiva, tutto riproposto in maniera più aggiornata, musicalmente parlando. E la cosa è funzionata tanto bene che ci siamo trovati a fare sei dischi e avere un contratto discografico! Ma veramente non avremmo mai immaginato di arrivare a vivere di musica. E' stato un caso, un bellissimo caso e ci siamo trovati felicemente a lavorare. Poi c'è chi è andato, chi è arrivato, la nostra è un'esperienza molto aperta. C'è chi ha sentito che era arrivato il momento di chiudere e chi invece magari lo incontri te ne innamori e dici: "cazzo sarebbe bello averlo nel gruppo" e lo tiri dentro. I MCR sono questo, sono stati questo. Tanto che, come ti dicevo nella prima domanda, la stessa cosa vale per la Casa del vento, noi la sentiamo come un secondo braccio dei MCR, li sentiamo come dei fratelli tanto che due di noi vengono da loro. Io ho fatto il disco con loro e se c'è bisogno faremo cose assieme perché è bello avere gente che la pensa come te, che ha i tuoi stessi gusti, che ha voglia di fare le cose come te. Se sei in più è più facile far arrivare il messaggio.

Rockit: Però nell'ultimo lavoro le sonorità sono cambiate..

Cisco: Si sono cambiate perché avevamo voglia di staccarci un po' dall'Irlanda. Il disco è nato con il presupposto di cambiare. Due anni fa Giovanni il chitarrista e Alberto il fisarmonicista ci hanno lasciato e abbiamo deciso di non sostituirli con persone che comunque farebbero sempre dei paragoni con loro, saremmo sempre rimasti lì. Ci siamo reinventati un suono con quelli che siamo, abbiamo spostato il suono ad un livello molto più percussivo che acustico irlandese, abbiamo mantenuto il ramo folk ma non con la stessa predominanza e poi abbiamo ridiscusso la nostra posizione all'interno del gruppo. Io ho cominciato a suonare la chitarra, quella acustica. Tutti ci siamo messi in discussione a livello musicale. Da questi stravolgimenti di suoni è nato il nuovo suono dei MCR che è quello di Radio Rebelde, un suono più patchankato, più internazionale, molto meno folk irlandese ma che, secondo me, rappresenta molto meglio quello che sono i MCR oggi. Un gruppo che ha dentro il mondo folk, irlandese, ma anche quello balcanico, mediterraneo, africano. Le sonorità punk, rock, i miscugli, i cambi di tempo, il dub, il reggae.. Tutte queste cose sono state mescolate molto meglio che in passato come in Terra e libertà e Fuori campo. Oggi ci siamo riusciti molto meglio.

Rockit: Quindi stasera quante canzoni farai del passato?

Cisco:Molto del passato anche perchè è il nostro passato e ci siamo molto legati. Ma faremo anche molto del presente. Il concerto è abbastanza lungo.

Rockit: Ma farai Canzone dalla fine del mondo?

Cisco:No, non la facciamo perché è uscita dalla scaletta e non siamo riusciti a rimetterla dentro. Agli altri non va molto a genio..

Rockit: Ti prego!! Fammela solo tu. cantamela solo tu.

Cisco:Solo con la mia voce. No, mi spiace.. Purtroppo è un pezzo che non facciamo più. Però facciamo tanti pezzi belli e la scaletta è una bella amalgama tra nuovo e vecchio, tra presente e passato. Noi siamo molto contenti di come sta andando il tour, sta facendo esaurito dappertutto, il disco è andato benissimo e noi siamo in un bellissimo momento..

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L'articolo Modena City Ramblers - Perugia - Cantiere 21, 10-04-2002 di Simona Cortona è apparso su Rockit.it il 2002-05-12 00:00:00

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