Piccola Bestia dal cuore antico

Ha 25 anni Eleonora, e spesso dimentica il suo nome perché tutti la chiamano Bestia (il copyright è di sua nonna). Viene da Latina e – tra Mac Miller, Enzo Carella e un flirt con il mondo analogico – con la sua musica ha una funzione vitale: prendere per il culo la tristezza

Eleonora Capodiferro aka Bestia - foto di Giuda Studio
Eleonora Capodiferro aka Bestia - foto di Giuda Studio

C’è qualcosa di speciale nella musica di Bestia: Eleonora Capodiferro, cantautrice di 25 anni da Latina, tre singoli all’attivo (l’ultimo, Pennarelli, è appena uscito, distribuito da Artist First). Voce malinconica; scrittura limpida in cui immergersi e ritrovarsi; basso persistente in ogni brano (scritto da Lorenzo Guarnacci e contornato da altri mille suoni, messi assieme dalla produzione ricca di Gian Marco Monti aka Gimonti). 

Nella marea dei progetti nuovi, le canzoni fresche (e al contempo ricoperte da una patina vintage) di Bestia hanno una luce interessante. La incontriamo per scoprire di più sul progetto appena nato.

Eleonora Capodiferro aka Bestia
Eleonora Capodiferro aka Bestia

Intanto, il nome d'arte. Sua nonna la chiama così da sempre: "Bestia" se non sparecchia la tavola, se non piega le lenzuola, se esce di casa con un paio di pantaloni stra larghi e un felpone: "È un nome che mi definisce da quando sono nata e a volte dimentico di chiamarmi Eleonora", dice, "ho 25 anni di tragicommedie alle spalle", sorride, vive a Latina, la sua città natale, ma anche un po’ a Roma. Studia e lavora come graphic designer. Le piace 'progettare', che sia un marchio, una pagina di giornale o un brano musicale.

Bestia cresce soprattutto durante la quarantena, con qualche idea che vagava già da mesi nella testa della giovane cantautrice. "Poi io e la musica l’abbiamo fatto senza protezioni e sono nati i pezzi: un cliché del lockdown. Prima di Bestia avevo un progetto in inglese, un altro mood, un’altra scena, ma non avevo ancora trovato la chiave per prendere in giro la tristezza. L’italiano ha aiutato", racconta.

Così, sono sbocciati Adesivi e Sabbie mobili, i primi due singoli. Le cui cover sono state disegnate da Eleonora, con l’idea di coordinarle, perché entrambi i pezzi nascono molto vicini tra loro, sia a livello di tempo che di storie raccontate. L’uno è un racconto di piccole cose stupide e quotidiane, e di compromessi: "Un parlarsi addosso come fanno i bambini quando si annoiano, ma allo stesso tempo un inno al gioco del silenzio, che guarisce tutte le ferite dopo la tempesta", spiega. L’altro è uno sguardo intimo alle abitudini fastidiose, un arrendersi guardando indietro.

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Di Sabbie mobili c’è anche un video, realizzato da Daria Giovannetti e Giulia Volino, aka Giuda Studio. Ce lo racconta: "Siamo partite da un’idea che riprende il ritornello: 'E scusa se siamo seduti su letti scomodi / Ma poggio le mie priorità sopra le sabbie mobili', e abbiamo pensato a come le frustrazioni del testo potessero essere rappresentate dalla scomodità dell’addormentarsi ovunque. Così nasce il protagonista: un narcolettico che si lascia giocare, fare di tutto, e che trova la sicurezza sempre e solo in qualcuno accanto a lui".

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Pennarelli è l’ultimo brano, appena pubblicato. Nasce dalla malinconia scaturita da allontanamenti inevitabili, quando i pensieri diventano più rumorosi degli abbracci. Il brano è frutto della terza collaborazione tra Bestia e il produttore Gimonti (che stavolta scrive anche il basso) e nasce da un beat hip-hop dirottato verso la forma canzone, in grado di fondere l’anima triste della scrittura di Bestia con l’idea originale del producer, profonda e intimista. Inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi Cicatrici, ma era un titolo troppo didascalico alle orecchie di Eleonora e Gimonti: "Ci sembrava una parola che pesava troppo nel testo. Pennarelli sottolinea un’azione precisa e ci piaceva di più", spiega.

Eleonora Capodiferro aka Bestia
Eleonora Capodiferro aka Bestia

Eleonora compone con la chitarra, l’unico strumento che sa suonare davvero: "Per il resto, la voglia di sperimentare mi ha sempre portato ad arrangiarmi sia in fase di produzione che in live, dove ho usato spesso loop station e piccoli synth", dice. E si riferisce ai live prima di Bestia, quando cantava in inglese e si esibiva in alcuni locali di Latina e dintorni (come il Sottoscala9, che supporta gli artisti emergenti, e il fu Circolo H). In una scena che ha cominciato a muoversi qualche anno fa: "Piccoli artisti con grandi pezzi, suoni bellissimi. Sono circondata principalmente da loro", dice, "Dull Company Myself, Orange Jewish, Plumbus e sicuramente Gimonti, che prima di accompagnarmi in questa avventura conoscevo soprattutto come artista".

Eleonora Capodiferro aka Bestia
Eleonora Capodiferro aka Bestia

"Dentro di me c’è ancora il mondo lo-fi di quando suonavo con i miei amici in cameretta due accordi e li caricavamo su SoundCloud", sorride. Quella è la realtà è da dove ha iniziato: Crywank, Bon Iver, Salvia Palth e tutto il microcosmo dell’indie alternativo. Poi, ha esplorato la stessa nicchia, ma nella scena hip hop: "Oggi ascolto molto Mac Miller, Vince Staples, King Krule, Lil Peep. Quanto agli autori italiani ho sempre fatto fatica a trovare ascolti che mi facessero emozionare. Mi piace molto Enzo Carella, però".

"Per me nasce prima la scrittura che lo strumento. Ho imparato a mettere un testo su una base, poi a suonare qualcosa", continua. Ora i pezzi nascono chitarra e voce, da un giro di accordi, una linea vocale su cui si muove il testo. Ma c’è molta composizione anche nella fase di produzione, in cui il brano viene riarrangiato da Gian Marco e la linea di basso viene scritta da Lorenzo Guarnacci.

Lorenzo Guarnacci, Gian Marco Monti, Eleonora Capodiferro dietro il progetto Bestia
Lorenzo Guarnacci, Gian Marco Monti, Eleonora Capodiferro dietro il progetto Bestia

"Gian Marco Monti fa davvero tanta ricerca e sperimentazione e spinge il progetto a cercare sempre qualcosa di nuovo, di particolare", dice Bestia. Insieme studiano i suoni in modo da ricevere indietro quelle vibes che sentono sin dall’inizio: "Con il progetto cerchiamo di sintetizzare il nostro cuore vintage con un sound più contemporaneo, e flirtiamo perennemente con il mondo analogico".

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L'articolo Piccola Bestia dal cuore antico di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2021-12-03 11:00:00

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