Vi siete mai chiesti quale sia il lavoro "visivo" dietro a un grande show musicale? Chi produce le grafiche, le animazioni, chi coordina tutti questi aspetti sempre più decisivi durante il live? Ci sono professionisti e aziende che negli anni si sono specializzati nei visual, contribuendo e mica poco al successo di tour e concerti che sono entrati nell'immaginario collettivo.
Uno dei live di cui si è parlato molto nell'ultima stagione indoor è quello di Night Skinny, producer con all’attivo collaborazioni con tutti i maggiori nomi della scena rap italiana, che lo scorso 14 aprile ha celebrato la sua prima data all’Unipol Forum di Assago. Un'occasione per festeggiare il suo ultimo disco, Containers – quarto capitolo della saga dei suoi producer album, dopo Pezzi, Mattoni e Botox – e la propria carriera. Con Skinny tanti rapper, Bresh, Ketama, Ele A, Franco 126 e tanti altri nomi, tra cui più o meno tutti i nomi emergenti del rap italiano.
A realizzare i visual uno studio di Milano, FIRM, non uno di quelli enormi o super specializzati in questo campo. Abbiamo chiesto ai ragazzi di FIRM di raccontarci come hanno lavorato a un simile appuntamento, quali sono state le cose più difficili da realizzare e cosa, nel caso, farebbero diversamente.
Cos'è FIRM?
FIRM è uno studio creativo fondato nel 2014. Una caratteristica decisiva di FIRM — rivelatasi essenziale anche per il progetto di Night Skinny — è l’attitudine a lavorare esclusivamente con professionisti indipendenti, formando di volta in volta team su misura. Nella galassia FIRM gravitano circa un centinaio di freelance e piccole realtà, un network che cresce di anno in anno. Per lo show di Skinny il team, assemblato su indicazioni precise dell’artista, era composto da: Luca Limone, Armando Aiello, Nobel, Nic Paranoia, 700x100.
Che lavori avevate fatto in ambito musicale prima?
Abbiamo tutti un background fortemente legato alla musica, sia sul piano formativo sia su quello professionale. Come FIRM abbiamo già collaborato a diversi progetti musicali: il più recente è la serie di video per il lancio di Antenne con Gato Tomato e Crookers. Armando, in particolare, ha lavorato a lungo con VICE, curando la creatività di numerosi eventi musicali. Nobel proviene dal club: per anni è stato producer e DJ e, fra il 2016 e il 2017, ha iniziato a sperimentare da autodidatta con il motion design. Il suo primo incarico in questo ambito è arrivato proprio da Night Skinny per l’album Mattoni (visual, canvas e animazioni). Nic Paranoia ha trasformato la passione per i dischi in ricerca visiva: da ragazzo ridisegnava le copertine dei suoi album preferiti, poi è passato ai live visuals affiancando il suo suo collettivo teamcro e successivamente iniziando a collaborare con DJ e o band musicali come Stenny, Aurora Halal o 72-Hour Post Fight.
Avevate mai lavorato su una produzione di questo tipo?
Nic Paranoia aveva già firmato visual per festival come Club to Club e per i palchi del Coachella, ma mai per un artista italiano in una venue da palazzetto: una sfida inedita per dimensioni e complessità. Per il resto del team era un vero battesimo del fuoco: il Forum di Assago era territorio del tutto nuovo.
Come nasce la collaborazione con Skinny?
Eravamo tutti già in contatto con Skinny: c’era un rispetto reciproco e stimavamo i rispettivi lavori. Nobel aveva collaborato con lui per Mattoni, curandone la parte motion, mentre Nic Paranoia aveva realizzato la cover del singolo Giga. Il Forum è stata l’occasione perfetta per fare qualcosa di epico insieme.
Quanto tempo prima del live siete stati contattati: qual era la richiesta, il concept e il lavoro sulle reference?
Siamo stati contattati circa un mese prima del live. Tutto è nato in modo spontaneo: uno di noi aveva pubblicato su Instagram un video di test; Skinny lo ha visto e ci ha scritto subito: «Dobbiamo fare questa cosa, è enorme, faccio il palazzetto, dammi una mano». Da lì abbiamo iniziato a lavorare a tempo record. La sua unica richiesta era «qualcosa di leggendario». A parte i vincoli di scaletta e gli aspetti tecnici, non c’erano limiti creativi. Sapevamo di essere sulla stessa lunghezza d’onda: noi conosciamo bene la sua musica e lui conosce il nostro gusto.
Come si è svolto il primo brainstorming?
La gestione del progetto è stata affidata a Luca Limone. Tutti i disegni originali sono di Armando. Nic Paranoia e Vittorio Maria Dal Maso (700x100) hanno curato la parte di intelligenza artificiale, mentre Nobel ha seguito motion design, montaggio e finalizzazione tecnica; Nic ha inoltre affiancato Nobel nell’editing e nel trattamento visivo. La prima ricerca visiva ha puntato su uno stile grafico potente e iconico, fra propaganda, cultura underground e pop radicale. Parallelamente abbiamo sperimentato software di generazione video basati su AI, coding e utilizzi non convenzionali di programmi di motion design. L’idea chiave era fondere AI e motion in modo che l’origine delle immagini risultasse indistinguibile, offrendo un’esperienza visiva coerente e immersiva. La fiducia totale di Skinny ci ha permesso di esprimerci al meglio.
Quali sono state le varie fasi successive?
La prima settimana è stata frammentata: ognuno lavorava da solo fra test AI, prove tipografiche. Siamo partiti da un font che TYPE FIRM sta realizzando e che non possiamo ancora spoilerare per ovvi motivi e abbiamo creato una tipografia custom utilizzata per tutti i testi presenti all’interno dei visual, e sviluppo delle illustrazioni. Dalla seconda settimana abbiamo iniziato a mettere insieme il materiale, confrontarci, integrarlo e adattarlo in una struttura coerente. Il processo, caotico ma estremamente creativo, generava di continuo nuove idee: non tutto è stato realizzabile per motivi di tempo, ma il flusso è stato costante e stimolante.
Quante notti in bianco avete fatto a ridosso dell’evento?
Molte. Non solo per le scadenze, ma anche perché i flussi creativi spesso partivano di sera e finivano all’alba: a volte produttivi, a volte estenuanti, ma sempre necessari. Monster e Red Bull ci hanno tenuti in piedi nelle ore più improbabili.
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Quali sono stati i passaggi più lunghi o complessi, o quelli su cui avevate meno esperienza?
La sfida maggiore è stata gestire un led wall imponente come quello del Forum: 10 m d’altezza per 30 m di larghezza, suddiviso in tre sezioni. Ogni visual doveva essere calibrato alla perfezione: margine d’errore zero. Inoltre i pannelli laterali proiettavano la regia live e dovevano sincronizzarsi con le animazioni del pannello centrale. Abbiamo creato maschere dinamiche che si espandevano dal centro verso i lati, un lavoro minuzioso che ci ha permesso di personalizzare al massimo il contenuto.
Durante la lavorazione c’è stato confronto con l’artista o con il suo staff, o avete consegnato il pacchetto finito?
Il nostro interlocutore diretto è sempre stato Night Skinny, insieme ad Alessandra Amenta. Non abbiamo avuto contatti con gli oltre quaranta artisti coinvolti, ma sapevamo che Skinny si stava occupando anche di loro. Il consenso finale è la prova che abbiamo centrato il linguaggio visivo giusto. Lavorare con la sua totale fiducia, senza pressioni, è stato raro e prezioso.
Quante e quali prove avete fatto?
Le prove si sono tenute a MOYSA in parallelo a quelle degli artisti. Ognuno di loro vedeva il proprio visual su uno schermo a terra, in scala ridotta. Non abbiamo potuto testare i contenuti al Forum prima del live, perciò la prima proiezione completa è avvenuta direttamente durante lo show. Le conversioni sono andate a buon fine e tutto ha funzionato come previsto. Durante il concerto il nostro compito è stato… goderci lo spettacolo: dopo un mese di lavoro intenso, eravamo in prima fila a registrare e a vivere per la prima volta i nostri visual alla loro scala reale.
Cose che fareste diverse e che avete imparato?
Dal punto di vista creativo non cambieremmo nulla. Se rivedessimo qualcosa, sarebbe l’organizzazione tecnica: ora sappiamo meglio cosa anticipare e cosa rimandare. Questa prima collaborazione ci è servita per rodare il processo, che ora gira a regime. Da qui nasce anche una nuova partnership tra noi che proseguirà su altri progetti — visual e non solo. Ci sono altri grandi schermi da conquistare, ma non spoileriamo nulla… per ora.
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L'articolo "Qualcosa di leggendario": come si realizza tutta la parte visual di un grande show dal vivo di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-06-30 16:19:00
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