Baustelle - Roma - Enzimi Festival, 16-09-2002

A due anni dalla pubblicazione del brillante disco d'esordio "Sussidiario Illustrato Della Giovinezza" (uscito nel 2000 su Baracca & Burattini), i toscani Baustelle sono pronti per dare alle stampe il loro nuovo album. Dopo il (mini)concerto baustelliano a Roma nell'àmbito del festival di "Enzimi", incontro Francesco Bianconi (voce - prevalentemente) e Fabrizio Massara (tastiere - prevalentemente) per un'interessante e divertente chiacchierata volta soprattutto a fare il punto della situazione riguardo questi ultimi mesi di attività della band e i futuri sviluppi del "mondo-Baustelle"...



Rockit: Ormai non siete più dei veri e propri esordienti. I lettori di Rockit, in particolar modo, vi conoscono già abbastanza bene. Tante persone hanno provato ad etichettare la musica dei Baustelle. Ma a voi come piace auto-definire il vostro suono? Cosa direste per presentarvi a chi ancora non vi ha mai sentiti?

Francesco: Innanzitutto io direi che facciamo canzoni, musica leggera. Con influenze che spaziano un po' a trecentosessanta gradi, dalle colonne sonore alla canzone d'autore che parte dagli anni '60 e arriva fino ai nostri giorni, con un occhio di riguardo alla canzone d'autore italiana e soprattutto francese, senza tralasciare influenze angloamericane.

Fabrizio: Non è semplice... In generale Baustelle ha così tanti riferimenti che, chiaramente, non tutti potranno cogliere, però ci sono, quindi è molto difficile... Noi, tempo fa, scherzavamo con le storie dello "spaghetti-pop" e altre cose, ma era più che altro un modo per divertirci deviando ulteriormente i giornalisti... Comunque, le cose che mi piace che passino del sound-Baustelle sono una certa "sensualità" di fondo, che mi rendo conto essere una categoria poco musicale... Se uno ti chiede "che musica fai?" e tu gli rispondi "musicale sensuale" quello penserà che fai musica per le colonne sonore degli strip-tease... vabbè, volendo, magari..! (ride, NdI). Dunque una sensualità di fondo e un divertimento, cioè una ricerca dell'ironia, il trovare quella sottile linea di confine che sta nel fare la cosa leggera senza però renderla stupida o frivola. Secondo me, le nostre, sono canzoni che poi potranno essere cantate da qualche altro gruppo, da qualche altro cantautore fra venti o trent'anni, ecco quello mi piacerebbe: sì, magari essere "l'artista di nessuno" adesso e poi fra vent'anni...

Rockit: ...essere riscoperti e rivalutati?

Fabrizio: perchè no? Alla fine i parenti ne guadagneranno in diritti d'autore... Insomma, se non altro ci benediranno!

Rockit: In questi mesi avete registrato il vostro nuovo, secondo album presso gli studi "Officine Meccaniche" di Milano. Come vi siete trovati a incidere in uno degli studi più prestigiosi per quanto riguarda le produzioni italiane?

Francesco: Ci siamo trovati benissimo perchè le Officine Meccaniche è un posto che dovrebbero provare tutti, anche chi non suona. Ci siamo trovati benissimo con Mauro Pagani, con i ragazzi dello studio, era una specie di grande casa. Appena ci entri dentro ti incute terrore perchè ha questa gigantesca sala dove incidono le orchestre - noi abbiamo registrato la batteria lì - però poi la gente che ci sta dentro è fantastica, io ci metterei la tenda anche per non registrare i dischi, anche solo per vivere “normalmente”...

Rockit: A proposito, ma come suona questo nuovo disco? Siamo sempre nelle atmosfere e nei territori del "Sussidiario" oppure ci sono stati cambiamenti e novità?

Francesco: No, siamo comunque negli stessi territori, nello stesso campo, però ci sono delle novità relative soprattutto all'uso di maggiore tecnologia. Ci sono più programmazioni e un uso un po' più mirato e consapevole dell'elettronica. Il primo disco suonava volutamente, ma anche inconsciamente, un po' naif perchè eravamo molto inesperti e avevamo le nostre belle carenze tecniche... Stavolta si tratta invece di un disco molto più pensato, con molte più macchine e mezzi a disposizione.

Rockit: Il vostro nuovo album è dunque pronto, ma c'è una situazione complicata riguardo la sua uscita, per via del vostro rapporto con la Baracca & Burattini, rapporto ormai cessato. Com'è la situazione al momento?

Francesco: Allora, qui subentra la censura (ride, NdI).. No, nel senso che siamo in rottura...

Rockit: Ma è vero che avevate un contratto per un solo disco oppure no?

Francesco: No, avevamo un contratto per tre dischi, e qui sta il problema. La rottura c'è stata per.. "divergenze artistiche", come si suol dire nelle interviste (ride, NdI). Secondo noi non è stato fatto un lavoro adeguato a quelle che erano le aspettative. Non è che abbiamo rotto perchè abbiamo promesse da chissà chi, o promesse major... E' stata una cosa decisa anche per voler gestire, al limite, le cose un po' più in proprio...

Rockit: Quindi immagino che siate alla ricerca di un'altra etichetta indipendente...

Francesco: Siamo alla ricerca di un'etichetta. Anche sulle major io non ci sputo sopra; se mi fanno fare le mie cose sporche allora ben vengano le major, non me ne frega niente. Però devono comunque rispettarmi come artista e permettermi di fare la cosa che so fare. Poi, indipendente o meno... Comunque io credo che sarà un'indipendente, perchè visto come vanno le cose in Italia, non è per fare polemica, ma non vedo molti spirargli.. Però, al limite, meglio una buona indipendente che altro...

Rockit: Perciò mi confermi che quando componete musica non vi ponete alcun problema riguardo l'eventuale gradimento di un potenziale pubblico ma date invece spazio totale alla vostra creatività senza imporvi alcun limite e senza voler sottostare a nessun clichè?

Francesco: Assolutamente, no no.. Non me ne frega niente. Il fatto è che io, le cose che scrivo, vengono così, non mi sforzo. So fare questo e basta. Poi, se c'è gente che apprezza, mi fa molto molto piacere. Però non voglio cercare di andare a catturare quello o quell'altro, anche perchè mi servirebbe un cervello troppo grande.

Rockit: Nel frattempo è anche successo che due componenti della formazione originale (Mirko, bassista, e Michele, batterista) hanno lasciato il gruppo. Come mai questa "dipartita artistica"?

Francesco: Quella è stata quasi una tragedia umana, una cosa dolorosissima, anche perchè erano amici nostri, persone con cui avevo cominciato a suonare, persone che conoscevo anche prima di cominciare a suonare. Però proprio delle questioni di... "difficoltà a vedere nello stesso modo la cosa che stai facendo" hanno portato a questa rottura, dolorosa, ma comunque senza astio... Anche se a loro ovviamente è dispiaciuto. Sono cose che succedono. Come nelle cose di coppia, è meglio lasciarsi subito piuttosto che trascinare questi "matrimoni forzati" dove lui tradisce e lei va con gli altri...

Rockit: Voi, oltre a suonare nei Baustelle, svolgete altri lavori e per giunta non vivete tutti nella stessa città... Come riuscite a conciliare questi impegni con quello della band? Tanto per dirne una, quando trovate il tempo per provare?

Francesco: Facciamo delle "acrobazie" alla fine... Io vivo e lavoro a Milano e nel fine settimana prendo il treno e torno a Montepulciano per fare le prove e suoniamo nel weekend. Gli altri che sono di base a Montepulciano si ritrovano magari più spesso anche senza di me. Le prove "ufficiali", con la voce e tutto al completo, le facciamo nel weekend. Io spendo un sacco di soldi di Eurostar, conosco tutti quelli che prendono l'Eurostar di venerdì...

Rockit: E il fatto che i vostri concerti dal vivo sono piuttosto rari è legato a queste "difficoltà logistiche" o ad altro?

Francesco: E' dovuto a questo, ma anche ad altro, come ad esempio al fatto che attualmente siamo senza agenzia di booking. Una somma di varie cose, tra cui, appunto, le situazioni personali... Siamo un gruppo che suonerà con assai maggiore probabilità nei fine settimana (ride, NdI). Io ho preso due giorni di ferie per venire qua.

Rockit: A proposito, del concerto di stasera che te ne è parso? Siete soddisfatti della vostra esibizione?

Francesco: Bello, m'è sembrato bello... Io però mi sono divertito poco, ero un po' rigido, perchè questi concerti corti... poi stasera dovevamo aprire noi il concerto... In queste situazioni non mi riesce di entrare bene "in partita"...

Fabrizio: Comunque, poi, le cose, per quanto riguarda le attività della band, sono un po' cambiate. Ad esempio, il primo disco è nato in gran parte sfruttando l'esperienza universitaria e quindi il fatto che io e Francesco stessimo in casa assieme, e la permanenza in casa ha fatto sì che ci fosse un'unità, uno sviluppo di cose in comune. Adesso invece ci sono proprio le grandi distanze: chi sta a Milano, chi a Firenze, altri a Montepulciano. Il nuovo disco è nato più che altro in maniera separata, c'è stato un lavoro diverso.. Riusciamo a conciliare tutti questi impegni ovviamente sacrificando i rapporti interpersonali... Le ragazze magari si incazzano, perchè chiaramente i fine settimana sono dedicati alla musica. E' inevitabile che sia così. Però, almeno in questi mesi, c'è stato un gran lavoro casalingo, soprattutto per quanto mi riguarda, specialmente programmazioni, create a casa e poi assemblate. E' diventato più un lavoro di email. Internet in questo è stata proprio una santa cosa!

Rockit: A proposito di internet, il vostro sito baustelle.it è ricco di materiale di ogni genere, è graficamente molto curato e aggiornato di frequente. Mi pare di capire che crediate molto in internet come mezzo di diffusione per la musica, vostra e non solo. Cosa ne pensate del cosidetto "file-sharing" gratuito di mp3 sul web?

Francesco: io sono totalmente favorevole...

Rockit: Se qualcuno si scarica il "Sussidiario" dalla rete...?

Francesco: ma assolutamente.. Ma anche se qualcuno vende le cassette pirata! Non dovrei dirlo che poi il mio editore è BMG Ricordi, quindi... Ma alla fine è una cosa un po' provocatoria... Tutti ci rendiamo conto benissimo che il prezzo dei dischi è troppo alto. C'è un mercato di possibili compratori che è un mercato basso, come fascia d'età. Io a mio figlio, se lo avessi, non potrei dargli, non lo so, 500 euro al mese per comprare dei dischi! Ma a me servono 500 euro al mese per comprare tutti i dischi i dischi che vorrei comprare.

Rockit: Riesci a comprarli?

Francesco: No no.. magari li pirato, mi aiuto con la tecnologia... faccio una scelta, i dischi con le copertine più belle li compro...

Fabrizio: Per ciò che riguarda il discorso del sito, che comunque è stato fatto nei ritagli di tempo, ci è servito per un progetto di nicchia... Ci serve per avere un'identità stabile, visto che non puoi averla nei giornali, in televisione, nei network radiofonici. In questo modo però puoi far sì che tu ci sia, che il tuo stile e che il tuo progetto abbiano una visibilità, un'immagine, un messaggio che in qualche modo passa. Serve anche per creare quella rete di persone e di contatti che altrimenti per un gruppo piccolo è difficile da mantenere, tanto più se non fai moltissimi concerti... Diciamo che è un po' la nostra "alcova virtuale". Riguardo poi la domanda del file-sharing, è un bell'argomento... Io su queste cose in realtà ci ho fatto anche la tesi di laurea qualche anno fa... Ho vissuto in prima persona sin da metà anni '90 tutti i vari periodi: dall'esaltazione alle previsioni riguardo ogni possibile sviluppo, sembrava IL miracolo.. Mi ricordo le analisi euforiche... In realtà poi sono passato alla fase disincantata perchè ho visto crollare via via tutto quanto... E' una questione molto interessante. Come altre cose della cosiddetta new economy, ha pagato un grosso scotto, sia per difficoltà "progettuali" che per difficoltà "tecniche". Per esempio c'era troppa differenza tra i vari Paesi: un conto era quello che potevano fare nei college gli studenti americani, un conto quello che potevano fare i ragazzi in Italia col modem analogico... Poi la posizione delle case discografiche che, colme della loro ignoranza, hanno sempre cercato di bloccarlo, neanche cercando di sfruttarlo... Tanto più per cose piccole poteva essere utile, però qui c'è stato l'ostracismo totale che alla fine gli è tornato contro anche alle case discografiche - vista la crisi - perchè si sono private di un mezzo e non è facile riconquistarlo, vedi la BMG che ha comprato Napster con la fine che sta facendo. E' interessante perchè ha creato una mentalità, quella della musica gratis, a tutti i costi.. Pericolosa da un certo punto di vista perchè forse poi l'utente-internet si è un po' fissato su questa cosa, soprattutto l'utente giovanissimo, cioè chi non è abituato a comprare i dischi, chi non viene da un certo tipo di cultura... Quindi quello può essere casomai il rischio, e cioè che uno poi senta musica di merda, nel senso di codificata male, con bitrate bassissimi, e magari il musicista si fa il culo ad andare nello studio, a mixare per bene, eppoi uno se lo sente a 128K e così si perde il 30% delle frequenze.. Quella è la cosa che in prospettiva, da musicista, mi dispiace... Spero però che in qualche modo l'esperienza serva. E comunque ribadisco che io, essendo un grande "internettaro", sono stato uno dei primi che ha scaricato l'ira di Dio, non mi vergogno a dirlo...

Rockit: Cosa state ascoltando in questo periodo? Anche gruppi nuovi, sia italiani che stranieri...

Francesco: Fammi pensare... gruppi nuovi... le ultime cose che ho comprato, il disco originale proprio... Quello dei Flaming Lips, l'ultimo dei Primal Scream... Comunque ascolto un sacco di musica vecchia alla fine. Per esempio è da un paio di mesi a questa parte che sto ascoltando Lee Hazlewood, che è un cantante country...

Rockit: i Primal Scream hanno fatto la cover di Some Velvet Morning di Lee Hazlewood...

Francesco: Eh ma non lo sapevo tra l'altro, perchè io prima mi sono comprato su internet i dischi di Lee Hazlewood, perchè i suoi dischi non si trovano, si trovano solo i duetti con Nancy Sinatra, queste cose qua... Poi ho comprato il disco dei Primal Scream e ho visto con sorpresa che c'è la cover, con Kate Moss alla voce tra l'altro...

Rockit: Tu, Fabrizio?

Fabrizio: Mah, roba vecchia fondamentalmente, perchè dischi nuovi ne compro pochi per via dei prezzi. Di roba vecchia: molto jazz orchestrale, i dischi di Miles Davis e Gil Evans assieme, quel tipo di sound...Invece di cose più fresche mi è piaciuto anche a me molto l'ultimo dei Flaming Lips: è un gruppo che si vede che si diverte a ricercare e suona bene, è un piacere ascoltarli. Poi, molta musica nera '60-'70, molto Stax, ristampe Motown, le produzioni di Phil Spector. Questo.

Rockit: Un'ultima cosa. Potete azzardare una previsione su quando uscirà il vostro nuovo disco?

Francesco: Non dipende da noi, mi spiace... Credo che uscirà comunque nell'autunno, io credo al massimo tra un paio di mesi. Però dovrebbe essere a breve. Adesso abbiamo dato i mix del disco pronto alla BMG ricordi che sta facendo un giro per le major, che non so come finirà, ma ho poche speranze... Se le major rispondono picche, loro fanno un giro con le case minori e vediamo... Il primo che ci promette un buon trattamento lo facciamo uscire perchè è pronto alla fine, manca solo il mastering.

Fabrizio: Forse ci vorrà un po' più di tempo... Il mio augurio sarebbe un'uscita a Natale, anche perchè m'è sempre piaciuto il disco che esce a Natale! Concretamente, e sinceramente, però io non credo che esca prima dell'inizio del 2003, visto come stanno le cose. A meno che non c'è il classico "colpo di culo", credo che i tempi siano questi. Oppure tutti i bau-fans possono fare una colletta e così il disco ce lo autoproduciamo... (Ride, NdI).

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L'articolo Baustelle - Roma - Enzimi Festival, 16-09-2002 di Marco Daretti è apparso su Rockit.it il 2002-10-12 00:00:00

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