Digi G'Alessio: solo perché ha il nome figo

O chiamatelo Paura Lausini, Martin Burgher King, Paolo Limiter, Woijtila Sunrise, Michele Zarrissimo eccetera... Enrico Piazza intervista uno dei nomi più richiesti del momento, la prossima dj star internazionale.

Prendete un'adolescenza punk, una giovinezza hip hop, dei trascorsi nel jazz più sperimentale, aggiungete una buona dose di ironia e un pizzico di incoscienza. Shackerate tutto insieme. Il risultato è Digi G'Alessio, Dj e producer fiorentino che sfugge a ogni definizione di genere e si tiene lontano dai vincoli imposti dall'appartenenza a un qualsiasi tipo di scena musicale. Da qualche anno, Digi è l'icona di un sottobosco elettronico eclettico ed estremamente prolifico, tanto che il nostro ha pubblicato decine di album in free download per etichette di culto come Bedroom Research. L'intervista, così come il personaggio, sfugge alle definizioni. Si parla di musica, anagrammi e società. Senza etichette.

Che poi alla fine ho deciso di intervistarti solo perché c'hai il nome figo...
Complimenti! Ma sai, per quanto riguarda il nick Digi G'Alessio non c'è assolutamente un motivo alla base. E lo stesso vale per tutte le varie trasformazioni ridicole di nomi che uso sui social network, tipo Paura Lausini, Martin Burgher King, Paolo Limiter, Woijtila Sunrise, Michele Zarrissimo eccetera. È una cosa così, per farsi due risate!

Scherzi a parte, introduci un attimo il personaggio: chi sei, da dove vieni, cosa fai, e perché.
Digi G'Alessio, Firenze, suono, non lo so!

E cos'è che suoni? Vieni spesso fatto rientrare in generi contenitori come wonky o abstract hip hop, che però sono abbastanza vaghi. Tu come definisci il tuo suono?
Ora ti spiego al volo due cose: odio il voler far rientrare a tutti costi dei brani all'interno di un genere specifico. Quindi non chiedermi se faccio wonky, perché la mia risposta è no!

Ma io mica ti ho chiesto se fai wonky. Anzi, ho anche sottolineato come il termine mi dica ben poco...
Bravo, vedo che la pensiamo alla stessa maniera. Brò, io mi alzo la mattina, vado in studio e suono. Poi uno può classificare tutto come gli torna più comodo, ma sarebbe meglio ascoltare la musica e basta, captare quello che ti dà. Per quanto mi riguarda, credo ci siano dei grandi filoni culturali, e il mio è la black music.

Però anche così è un po' generico; fra te e George Clinton ne passa, non trovi?
Tra me e George Clinton ne passa un po', direi di sì. Ma anche tra me e Madonna!

Ma infatti va bene non classificare, ma dire che fai black music è un po' troppo vago. Nel tuo suono si sentono parecchie contaminazioni e influenze, prenderai ispirazione anche da altro, no?
No. Non prendo ispirazione dalla musica, ma dalla mia giornata. Prendo spunto dai momenti, dai luoghi che vedo, dalle persone che conosco, non ho mai suonato pensando a un disco o a un brano di qualcuno, altrimenti sarei una pecora. Credo nell'innovazione.

Allora mi descrivi un paio di pezzi con riferimento a quello che li ha ispirati?
Eh, adesso non è che posso ricordarmi cosa pensavo quel preciso giorno mentre registravo, non sono così lucido [Ride, NdR]. Di sicuro posso dirti che “Moviola Moment” l'ho fatta pensando a Domenica Sprint. E poi c'è il disco, “L'Attentato ai Mondiali O.S.T.”, dove O.S.T. Sta per Original Soundtrack. È la colonna sonora del film (“L'Attentato ai Mondiali”), e ogni pezzo descrive una scena. Ad esempio “La Nuova Macchina del Booss” accompagna il momento in cui il boss compra la macchina nova e tutti i suoi scagnozzi festeggiano! Ovviamente il film non esiste, è tutto immaginato da me.

E come ti è venuta l'idea di fare una roba del genere? In questo caso da dove arriva l'ispirazione?
Nessun George Clinton, nessuna Madonna, nessuna ispirazione a dischi o brani di nessuno. Giusto un trip mentale. Immagini un film e inizi a descriverlo, esprimere le immagini attraverso il tuo linguaggio, nel mio caso la musica. La stessa cosa potrebbero farla un disegnatore, uno scrittore o un grafico. Capisci? Nessuno spunto, solo immaginazione. Come per tutti gli altri dischi. Che poi alla fine l'attentato l'ho fatto fallire. Dici che era meglio se facevo saltare tutti in aria?

Secondo me sì.
Vero? Sono stato troppo buono. Ma se poi succedeva davvero, te lo immagini che sensi di colpa? [Ride, Ndr]

Eh, uno deve anche prendersi le sue responsabilità. Tornando seri, quanto conta per te l'ironia nella musica?
È un lato che ho sempre evidenziato, pensa che il mio primo gruppo si chiamava Trio Cane. Mi viene naturale. Ma poi lo sai che l'anagramma del tuo nome è Incazzare Pio? Non farlo incazzare, brò! Oppure Opacizza Neri. Anche questo non è male!

Infatti avresti dovuto tentare la carriera enigmistica secondo me. A cosa stai lavorando adesso?
Sto lavorando al disco che uscirà quest'anno per Lucky Beard, e mi trovo spesso in studio insieme a Colossius. Sempre nel 2012 uscirà un nostro album su Bedroom Research. È già finito, ed è pronto per la release, si chiamerà “Balla coi Loop”, per rimanere in tema con il lavoro che abbiamo fatto in precedenza, “EP Telefono Casa”. Lunedì 9, invece uscirà per la Plynt Records di Bruxelles “Uxo Vs Digi”, un album di remix vicendevoli fra me e Uxo. Sto anche preparando per la tedesca iD.EOLOGY una raccolta di 17 inedited & unreleased chiamata “Yes We Gain”. E poi una collezione di remix sempre sotto Bedroom Research.

Dato che incidi per varie etichette internazionali, com'è che funziona? Tu trovi loro o loro trovano te?
Con il primo demo feci un po' di richieste in giro, poi dopo che uscì il primo disco iniziarono ad arrivarmi tutte le varie proposte. Ora, dato che con alcune label come Bedroom Research, Error Broadcast, Phonocake o Lucky Beard mi trovo molto bene, tendo a collaborare in maniera più stretta con loro. Magari ho in testa un'idea e la propongo direttamente a loro.

E in generale che feedback hai a livello internazionale? Sei anche nelle playlist dei “grossi” tipo Crookers e Hudson Mohawke.
Sì, collaboriamo spesso, c'è un ottimo feeling. Come ti dicevo, quest'anno uscirà un album per la Lucky Beard di Phra dei Crookers, e stiamo preparando vari featuring. Suonare insieme fisicamente è una cosa che mi piace moltissimo, collaborare testa a testa con le persone, e non via web come purtroppo spesso tocca fare a causa delle distanze geografiche che separano gli artisti, è una cosa fantastica.

Con chi vorresti suonare in questo momento?
Con Colossius! Infatti sto per andare in studio da lui!

Come vedi oggi la musica in Italia? Cosa ti piace? Trovi ci sia un buon riscontro nei confronti dei tuoi lavori?
Qua son costretto a darti un parere molto personale, e sottolineo che non è un giudizio, anche perché non ascoltando molto quello che esce ultimamente in Italia non potrei permettermelo, capisci? In ogni caso, per il poco che ho sentito, penso che ci sia un po' poca innovazione. Girando per club e disco in Europa senti tutt'altro. Personalmente mi piacciono da morire gli Spastic Vampire, un gruppo grind fiorentino. Sui miei lavori, tutto sommato, trovo invece ci sia un ottimo riscontro, ed è davvero soddisfacente ricevere dei feedback su ciò che esprimi! Però voglio far comunque presente che qua siam davvero nella merda... è un periodo storico terrificante!

Ma stai ancora parlando di musica?
No brò! Parlo in generale. Dico sul serio, c'è un clima davvero preoccupante, è un continuo far finta di niente. E poi questa assuefazione dai media, dai social network e dalle varie cose che ci permettono di galleggiare nella merda è davvero triste. Ma prima o poi affoghiamo. Finché uno ha la sua tv coi suo programmi "drogati", Facebook per crearsi il suo mondo virtuale e tutti questi balocchini, difficilmente si incazzerà seriamente. Per esempio, te lo immagini cosa potrebbe succedere se da un giorno all'altro togliessero il calcio da questo paese?

Te l'ho detto che avresti dovuto farlo finire male, l'attentato.
[Ride, NdR] Te lo immagini che rivolte se tolgono le partite? Dai, adesso però stiamo andando off topic, Rockit parla di musica. Chiudiamo che se no va a finire che ci scambiano per rivoltosi e ci denunciano! [Ride, NdR] Io vado dal Colossius a fare musica che è meglio. È stato un piacere brò!

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L'articolo Digi G'Alessio: solo perché ha il nome figo di Enrico Piazza è apparso su Rockit.it il 2012-01-09 00:00:00

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