Ho incontato nuovamente gli Afterhours subito dopo la loro esibizione allo Stadio Dall'Ara di Bologna come support band dei R.E.M.
C'era il pubblico delle grandi occasioni per Manuel Agnelli & Co., e la band è salita sul palco consapevole di questo. Ma a parte l'impatto iniziale, sono stati 30 minuti di concerto (6 brani appena, sigh!) che hanno lasciato il segno anche a chi gli Afterhours non li conosceva. Dopo due parole con Giorgio Prette, la chiacchierata 'ufficiale' ma non troppo col sempre disponibilissimo Manuel Agnelli.
Rockit: Una occasione importante quella di oggi a Bologna, vero Manuel?
AFTERHOURS: Sicuramente sì, anche perchè spesso ci sono questi mega-festival con 20 gruppi, a cui è comunque bello esserci. Però stasera siamo solo in 4, per cui - a parte i R.E.M. ovviamente e gli Suede, che sono un supporto d'eccezione - anche noi ed i Wilco abbiamo un bel pò di spazio ed un bel pò di considerazione.
Rockit: Vi abbiamo visti un momentino tesi appena saliti sul palco... Come è stato l'approccio con un pubblico più vasto del consueto?
AFTERHOURS: Non è tanto il numero degli spettatori. Era il fatto che eravamo tesi perchè c'erano Peter Buck e Mike Mills sul palco a guardarsi il concerto, e poi perchè non avendo fatto il soundcheck il primo pezzo è stato molto problematico a livello di suoni. Però abbiamo dei tecnici notevoli, che ci hanno messo a posto tutto molto velocemente, e ci siamo lasciati andare.
Rockit: Siete in tour ormai da un paio di mesi. Avete superato quello che è il 'rodaggio', come sta andando?
AFTERHOURS: A livello di presenze direi alla grande. Stiamo facendo dei concerti sempre stracolmi. Girare con la nostra produzione è una figata, perchè riusciamo comunque a stancarci meno e sicuramente a rendere di più qualitativamente, ed ultimamente siamo riusciti a 'sciogliere' molto la scaletta, che aveva un sacco di pezzi nuovi dentro, per cui i primi concerti sono stati un pò rigidi anche per quello: c'era troppo materiale nuovo e l'avevamo automatizzato poco.
Rockit: L'ultima volta che ci siamo incontrati ( il 22/05/99 al Tittitwister di Cesenatico - ndi ) si parlava di uscire 'mentalmente' dall'idea della classifica . Adesso in classifica ci siete proprio 'fisicamente'. Com'è andata, cosa hai pensato quando ti sei reso conto che 'Non è per sempre' era arrivato proprio lì?
AFTERHOURS: Sicuramente ho pensato che in Italia, anche se molto lentamente, le cose stanno cambiando e continuano a cambiare, perchè questo non sarebbe successo l'anno scorso con gli stessi pezzi. Per cui secondo me è molto importante non avere alcun tipo di fretta, non tanto a livello di carriera da parte nostra: il pubblico ormai è enorme, ed io credo che un cambiamento dal punto di vista musicale ed anche di costume ormai sia già avvenuto, deve soltanto esplodere completamente.
Salutato Manuel abbiamo assistito ai concerti di Suede e dei tanto attesi R.E.M. Durante la magistrale esibizione di questi ultimi, Michael Stipe ha dedicato 'Gardening at Night' agli Afterhours, ringraziandoli per la loro esibizione. E vi posso assicurare che gli After hanno gradito, emozionati come non mai.
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L'articolo Things are gonna change di Roberta Accettulli è apparso su Rockit.it il 1999-07-17 00:00:00
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