Sweet Poppies tra realtà e illusione, tra pop e cantautorato

Francesco, Giovanni e Sara sono tre fratelli con la passione per l'arte in tutte le sue sfumature possibili. Quando fanno musica, però, è magia: qui l'intervista alla band vicentina, tra voglia di mantenere salda la propria identità e determinazione a spaccare tutto

Sweet Poppies - foto di Enea Baruti @brten_
Sweet Poppies - foto di Enea Baruti @brten_

Sweet Poppies è la rappresentazione triadica de "le saboteur tranquille", colui che insinua dubbi. Il surrealismo di Magritte è ciò che descrive il giusto connubio tra realtà e illusione, quella necessità di non dare per scontato nulla che trova la sua massima espressione nell’equilibrio tra l’efficacia del pop e il peso delle parole nel cantautorato. Solitudine, alienazione e disagio, sono gli elementi fondamentali che portano la nostra musica a una voglia di riscatto e libertà nei confronti di quella che è la conformità sociale.

Con queste parole si presentano i Sweet Poppies, band vicentina fondata da Francesco, Giovanni e Sara: tre fratelli – di cognome Nardello – che hanno deciso di intraprendere la strada della musica assieme. Sara sta conseguendo la laurea magistrale in Culture, Formazione e Società Globale; Giovanni lavora come insegnante privato di musica e da un'anno si è iscritto a Musica Elettronica con il Conservatorio di Vicenza Arrigo Pedrollo. "Tutti e tre ci dedichiamo totalmente alla musica", dicono.

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"Abbiamo iniziato con la scuola di musica durante il periodo scolastico delle medie, ma Giovanni coltiva la passione da quando è nato e si può dire che in certi aspetti sia un talento", dicono. Negli anni lo studio è andato un pò scemando per alcuni, ma la passione è rimasta e nel 2018 nasce il progetto Sweet Poppies, nome preso da Giovanni in arte Poppi. "Guardando una crema dell'Erbolario, Francesco decise che il nome da assegnare alla band sarebbe stato Sweet Poppies e così fu", raccontano.

"Definiamo la nostra musica pop perché le influenze all'interno delle nostre produzioni sono svariate. Non ci piace definire quello che facciamo nello specifico perché secondo noi quello che facciamo è originale". A chi si ispirano? A loro stessi. Che musica ascoltano? Tutta.

La loro esperienza in campo musicale si solidifica con il Frammenti Buskers Tour: un viaggio di 9 giorni, 12 città e 2603 km, in cui i tre hanno suonato come artisti di strada nelle piazze d'Italia. "È stata una delle esperienze più formative a livello musicale che abbiamo mai fatto", dicono. "I live sono un momento magico sempre in qualsiasi posto. Ambire a suonare in un palco con 100.000 persone certo, fa la differenza, ma saper apprezzare ogni istante e ogni posto in cui si suona riuscendo a comunicare qualcosa a chi ti ascolta è la sfida più grande", dicono.

Repeat Please è il loro ultimo EP: quattro tracce in inglese attorno al desiderio sessuale. Tempo di lavoro in ambito produzione con mastering finale? "5 mesi". Tempo totale con foto e cover finali? "9 mesi", rispondono. E continuano: "L'EP nasce, a differenza di Frammenti (album che delinea molto di più la nostra identità personale), dalla voglia di divertirsi alla ricerca di qualcosa nell'ambito dello spettacolo". Il mondo oggi è in costante evoluzione e variazione e anche nel mondo dello spettacolo ormai gli artisti decidono di rivoluzionare la propria musica e il proprio genere musicale: "Quello che per noi è importante è non perdere quello che siamo, la nostra identità. Amiamo la musica come amiamo qualsiasi forma di arte e di spettacolo", afferma la band.

Sweet Poppies live - foto di Enea Baruti @brten_
Sweet Poppies live - foto di Enea Baruti @brten_

Quanto al futuro, i tre fratelli stanno lavorando già a quello che potrebbe essere il prossimo album: "Al momento siamo in costante ricerca e studio di quello che è il mondo musicale produttivo", dicono. "Puntiamo tutto sui live; è il mezzo di comunicazione più efficace che ci da la possibilità di mostrarci per quello che siamo".

Sono alla ricerca anche di figure che possano inserirli in quello che è il loro obiettivo principale: fare musica a livello professionale. "Al momento siamo totalmente indipendenti e grazie alla musica riusciamo ad autofinanziare quello che è il nostro progetto. In un anno abbiamo triplicato il fatturato di investimento e questa curva è in continuo aumento. Ci auguriamo il meglio per noi e per tutte le persone con cui collaboreremo per accrescere Sweet Poppies che oltre a una band è un team". Noi, glielo auguriamo.

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L'articolo Sweet Poppies tra realtà e illusione, tra pop e cantautorato di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-17 11:15:00

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