Pitura Freska - Umbria, 16-11-2001

Sono molto emozionata, oggi intervisto i Pitura Freska.

Un gruppo con una grande esperienza alle spalle, anni di carriera, concerti, televisione, interviste…
Sir Oliver Skardy raccontato dai media come "l'anima dei Pitura", "la forza comunicativa di Skardy", la sua "carismatica presenza"…
Peccato però che non è questa la sensazione che mi hanno lasciato… li ho trovati un po' annoiati, pensierosi, assenti… Forse 15 anni insieme sono tanti, forse l'affiatamento è un po' scemato. Peccato però…
Anche perché questo stato d'animo si è riflesso anche nel concerto, questa sensazione aleggiava nell'aria… e non era solo la mia.

Speriamo sia solo un momento…



Sir Oliver Skardy risponde alle mie domande.

Rockit.Quindici anni di carriera nel campo musicale, ma non solo…
S. "Dieci, dieci ufficiali e altri dieci di nascosto…"

Rockit. Ok, qual è il ricordo, la sensazione, la situazione che ricordi con più affetto?

S. "Sicuramente era un mondo più semplice. Sicuramente per un gruppo di oggi, uscire, è più difficile. Già lo era ai nostri tempi, figurarsi ora! Nel senso che costa molto, ci vuole molta disponibilità e difficilmente un ragazzino di 16 anni riesce a suonare da qualche parte. Mi piace però che, pur con questa difficoltà, chi ama la musica, chi è determinato a farla, chi ce l'ha nel sangue, nonostante gli impedimenti, la fa comunque. Ci sono pochi gruppi nuovi, ma quelli che escono pestano, e pestano parecchio. E questo mi fa molto piacere. Per il resto non ho cose da tenere nel cuore anche perché dall'esterno ben poco ho ricevuto come artista e come gruppo, del nostro ci siamo sempre difesi senza essere stati aiutati, perciò, non abbiamo nostalgia di qualcosa ne di qualcuno. La sola cosa di cui ho molta nostalgia è la semplicità, prima vivevamo in un mondo più semplice."

Rockit. La vostra scelta musicale predilige il raggae e il raggamuffin, come siete riusciti ad amalgamare la lingua veneta e le sonorità giamaicane, unire temi politici, la vostra ironia, le "loro menti ipocrite" e la musica reggae?

S. "E' stato un caso. Nel senso che sembravano due cose che non stessero per niente insieme e invece come ingredienti, assieme, funzionano molto bene. Abbiamo inventato un nuovo tipo di cucina etnica con due ingredienti che apparentemente non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro."

Rockit. Nel 1996 ricordo il concerto interattivo in apertura del Womad a Venezia, storia e tecnologia insieme, musica e isdn. Siete stati un pò i precursori della musica in internet non credi?

S. "E' stata un esperienza abbastanza particolare perché ci siamo ritrovato con tre del gruppo che cantavano in P. San Marco e il resto dentro un cinema. Suonavamo a livello virtuale. Venezia è una città che presenta le difficoltà che tu sai, suonare così è stato solo un modo per aggirare l'ostacolo, per poter suonare nonostante i divieti. Non si poteva farlo sulla piazza tutti assieme? Allora si sono inventanti questa cosa, anche se personalmente credo che il progetto poteva andare bene alla Biennale non al Womad."

Rockit. I vostri testi sono legati a temi politici, ambientali, sfruttamento, aids…
S. "Anche, anche. Nonostante tutto ti ritrovi sempre a fare dei discorsi politici quando parli dell'ambiente che ci circonda e della vita che vivi. Ti ritrovi a fare il politico anche se non vuoi farlo. E ti ritrovi un caso politico sempre e comunque, qualunque sia la tua opinione! Quando comici ad avere consenso ti definiscono un caso politico. Anche Jimmy Hendrix e i Rolling Stones sono stati casi politici e loro non si sarebbero mai sognati di esserlo, capito?"

Rockit. Si, questo è vero e avvalla ancora di più ciò che volevo chiederti. In "Ridicoli" il messaggio lanciato dai Pitura è di condanna nei confronti di determinati costumi assunti a modello di vita. Tutto questo non entra un pò in conflitto con la vostra esperienza fatta a Sanremo, vetrina del denaro e dell'immagine?

S. "Apparentemente si, però ti dico che la musica passa negli ambienti più insoliti. Noi ci siamo ritrovati a suonare dai sottoscala a Sanremo, abbiamo fatto tutti i passaggi possibili passando per le piazze, i centri sociali, i locali, le discoteche, il teatro, i palazzetti, abbiamo girato tutto. Io penso che la musica possa andar bene per qualsiasi posto, io non credo che ci sia qualche posto dove la musica non stia bene, forse al cimitero e "anca, anca", capisci? Perciò se ci fosse un luogo dove non andrei a suonare magari "saria" un cimitero ma in qualsiasi altro posto dove c'è vitalità, movimento, per me sta bene. Chiaramente non andrei mai a fare un concerto per la famiglia Bush. Per le sue figlie, magari si."

Rockit. Bè, Sanremo, per tutto ciò che rappresenta, stona un po'con il vostro stile. Mi sembrava solo un po' strano…
S. "No, no guarda io credo che qualsiasi cosa noi cerchiamo di vivere e categorizzare, oggi sbagliamo. Dobbiamo convivere con la cucina italiana, cinese, araba, africana, tutti assieme. Non dobbiamo fossilizzarci solo in una cosa, questo sta bene qua e quello là, no è un errore, artisticamente è un errore, dobbiamo imparare a vivere con la convinzione che qualsiasi cosa può essere interscambiabile come i posti dove vai a suonare."

Rockit. Che sentimenti ha una band vicina a temi forti, critica come la vostra a suonare in momento dove gli equilibri politici tra i paesi del mondo possono crollare da un momento all'altro?

S. "Lo fai con l'animo triste perché sai che tutto quello che hai sostenuto per anni, tutto quello che hai trasmesso e ti è stato trasmesso dalle generazione precedenti sono solo parole al vento!! E'una sensazione triste, però, purtroppo è così, dobbiamo abituarci e rassegnarci a "certa gente" che sta distruggendo il mondo."

Rockit. Stai pensando di scrivere qualcosa?

S. "No, non particolarmente perché sarebbe speculare sopra a qualcosa. Come Pitura faremo riuscire una canzone che avevamo fatto nel secondo disco: "Le sorti di un Pianeta" parla di guerra, appunto. La facciamo riuscire perché è il momento per parlarne. La cosa più importante che voglio dirti, non è un discorso politico ma un dato di fatto, spero che qualcuno di molto più potente di me ne faccia eco, è che oggi è pericoloso schierarsi contro la guerra, è pericoloso dichiararsi in generale. Ci hanno dimostrato che chi è contro la guerra è visto come un pericolo! Perciò l'unica cosa di politico che voglio dirti assolutamente è: la gente oltre che venir gabbata da questi personaggi, che prendono 30 milioni al mese minimo, ti hanno portato anche a fare una guerra! Chi si rivolta a questo, chi dice no, chi dice non sono d'accordo, viene puntato, criminalizzato. O stai con loro o contro di loro! Questa roba non va bene. A me sta bene dire né con Bin Laden né con Bush…"

Rockit. Oggi c'è un movimento che lo dice, il Social Forum…
S. "E infatti guarda come vengono trattati, come delinquenti! Purtroppo bisognerebbe riscrivere le regole dell'umanità, io non critico nessuno ma, personalmente, non porterei neanche la gente a protestare sapendo che tanto le istituzioni sono dalla parte di chi comanda e chi comanda ha i soldi e chi ha i soldi è il padrone del mondo!…
E può permettersi di ammazzare e rimanere intoccabile! Bisognerebbe riscrivere le regole del mondo!"

Rockit. Non sono d'accordo, ci credo ancora a scendere in piazza, a protestare…
S. "Certamente, è giusto che tu ci creda. Io non ci credo più perché so che la gente rischia la vita per andare a reclamare i propri diritti. Sai cosa bisogna fare? Denunciare questi abusi alla Corte Europea! Non siamo più in Italia, ricordi? Siamo in Europa, in Italia possono fare gli stronzi, fuori no, fuori se uno a diritto a manifestare glielo danno. Non è come qui che se tu manifesti qualcosa contro di loro, ti pestano…"

Rockit. Questo significa che allora anche il vostro "leit-motiv": "De Marijuana no xe mai morto niuni", sulla legalizzazione delle droghe leggere sta avendo una pausa. Tra l'altro, visto che è non passata nessuna legge ieri, con un governo di sinistra, oggi non è certo proponibile.

S. "Figuriamoci quelli di destra, esattamente! Tornerà la ghigliottina, la gogna e tutta sta roba qua. C'è una sola possibilità, che entrando in Europa vengano rispettate le leggi Europee. Mi degli italiani non mi fido, ho visto in trent'anni cosa hanno combinato, non mi fido. Credo fermamente nell'impegno dell'Unione Europea, solo loro possono preservare una popolazione che è già condannata all'estinzione, già da vent'anni."

Rockit. Dopo i concerti, numerosissimi, il teatro con Goldoni, la televisione con Sanremo e il Premio Recanati; quali sono i nuovi progetti in campo?

S. "Ora i Pitura non hanno qualcosa in preparazione, uscirà a breve una compilation e nonostante siano passati molti anni i nostri dischi vengono ancora richiesti. Perciò verranno stampate delle compilation mentre ognuno di noi sta portando avanti dei progetti da solisti.

Rockit. Vi scioglierete?

S. No, finchè c'è da suonare, suoniamo.

Giro attorno al tavolo della capannina, (qui al Cantiere 21 tra bambù, capannine, colori caldi, murales "vegetativi" e bar in legno sembra di stare in un isolotto sud americano), per fare qualche altra domanda a Cristiano Verardo, chitarrista dei Pitura.

Rockit. Ti faccio la stessa domanda che ho fatto a Skardy: 15 anni di carriera nel campo musicale, qual è la situazione che ricordi con più affetto?

C. "Non me viene…troppi anni. Ma forse ti dico Sanremo…"

Rockit. " E no è… (detto alla perugina stretta!!). Ti prego! (Interviene a "raccogliere i cocci", le mie convinzioni, il lungo, dai lunghi dreadlock, Furio, Marco Forieri)
F. "Il concerto a Santa Maria Maggiore."
C. "Quando non mi hanno fatto entrare in prigione perché non avevo la carta d'identità… Siamo andati a suonare in questo carcere a Venezia nel 1989 e sono dovuto tornare a casa per prendere un documento altrimenti mi avrebbero lasciato fuori."

Rockit.(Rincuorata riparto all'attacco) Dai, raccontami quest'esperienza.

C. "Ma strana… triste, marcia. Non che mi aspettassi di meglio, ma visto che sono di Venezia ho visto gli amici di infanzia distrutti dalla droga, peggio che fori , poi per carità, suonare è stato bello, si vedeva che loro godevano di questa roba, però mi ha lasciato molto triste."

Rockit. Questo ha cambiato la tua idea sulla legalizzazione delle droghe?

C."No, calma, io parlavo di droghe pesanti, loro erano distrutti dall'eroina, erano morti parlanti! C'è differenza tra leggero e pesante, si sa."

Rockit. Da quanto tempo suoni? Se non avessi fatto il musicista che cosa avresti fatto nella vita?

C. "Mi sarei fatto le pere, no scherzo dai! Avrei certamente continuato a suonare, perché è una passione. E' come se ad uno dici di non leggere più… bò avrei fatto il meccanico, avrei venduto barche, avrei continuato a vendere i giornali, ho un'edicola a Venezia: il destino è quel che è non c'è scampo più per me…"

Rockit. Tu che sentimenti provi in questo momento un po' particolare, riesci a suonare?

C. "Ma fortunatamente dal momento che suoni fisicamente, è una maniera per evadere come un'altra. Ma è quando si smette di suonare è lì che si vede il pericolo, la paura. Non so è una roba troppo grande, non riesco a capire, guardando la tv, i giornali, dove è la verità. Non ci credevo prima, oggi ancora meno."

Rockit. Il Veneto è una regione dove ci sono situazioni live?

C. "Si, soprattutto negli ultimi cinque anni, si, c'è un movimento sempre più fitto, gruppetti che nascono, si cambiano tra di loro, fanno cose. Per fortuna si!"

Rckit. Skardy mi ha detto che adesso ognuno di voi lavora in situazioni separate…
C. "Non ognuno di noi. Marco ed io suoniamo anche in un altro gruppo reggae ci chiamiamo "Davide è matto". Davide è un personaggio di Venezia un po' matto, va nelle banche a far rapine con una pistola ad acqua! Ma siccome lo conoscono tutti spesso gli dicono: "dai Davide guarda che chiamiamo la Polizia!" Allora lui risponde "dai, dammi almeno mille lire per il caffè??…" .

Facciamo delle cover di Marley, divertentissimo, una meraviglia."

Rockit. Ma come siete riusciti a legare reggae e lingua veneta?

C."In realtà è molto più semplice di quello che può sembrare, il veneziano ha una cadenza che sembra una lingua spagnola, brasiliana, è molto calda come dialetto, con il reggae ci sta molto bene. Per esigenza abbiamo adottato il dialetto, così da riuscire a spiegare con più forza i nostri sentimenti, tutto là."

Rockit. I vostri testi sono da sempre politici, poi come si fa ad andare a suonare a Sanremo?

C. "Semplicemente andando con l'idea di non snaturare affatto la nostra… cioè noi non siamo andati là a cantare in italiano, non ci siamo calati le braghe, hanno accettato di avere i Pitura e hanno avuto i veri Pitura."

Rockit.Quanto tempo dobbiamo aspettare per sentire un nuovo lavoro?

F. "Non moltissimo anche perché sono già passati quattro, cinque anni, non moltissimo, non altrettanti dai…"

Rockit. Marco Forieri, Furio, ricomincio con te. Come si riesce a coniugare politica e dreadlock?

F. "Ma penso che prescinda da questa definizione che è di origine non prettamente musicale. Nel senso che voler parlare di reggae, raggamuffin, dialetto, politica sono tutte convenzioni umane. Ciò che è indispensabile sono i sentimenti che le persone provano. Quando io suono sto cercando di esprimere dei sentimenti, la lingua che utilizzo può essere benissimo il tedesco, il veneziano o il serbo croato non cambia assolutamente niente. In questi momenti penso soltanto ad esprimermi, se poi il mio pensiero ha qualcosa in comune con altri diventa, allora, automaticamente politico. Non ci sono da fare delle grosse distinzioni di origine tecnica, basta semplicemente sentire qual è il pensiero che la persona o il gruppo sta esprimendo, quello che l'artista in generale vuol lasciare."

Rockit. Sanremo è stata una scelta di immagine?

F. "No, affatto, non è stata una scelta di immagine…il …diciamo che…ogni individuo ha le proprie esigenze, e… i propri obblighi, mettiamola così. Quando abbiamo scelto di andare a Sanremo, avevamo capito perfettamente cosa stavamo facendo. Non siamo andati là come dei ragazzini. Abbiamo scelto di divertirci, è come quando tu passi un sabato pomeriggio dove decidi di non lavorare e vai al cinema, a cena fuori, ti ritrovi con gli amici e parli di cazzate. La stessa cosa l'abbiamo fatta noi, dopo un periodo lungo 10 anni in cui abbiamo sperimentato, suonato, ne abbiamo fatte di tutti i colori, il nostro produttore all'ultimo disco ci ha detto: "vi propongo a Sanremo perchè è una bellissima esperienza, ci si diverte, perché è una grande promozione". Sapevamo che il carattere dei Pitura Freska non poteva essere scalfito da una partecipazione a Sanremo. Noi siamo andati là a cantare dopo "Miss Italia aver un papa nero", abbiamo passato la prova del grande festival italiano senza nessun strascico anzi, direi che mi è piaciuto tantissimo."

Rockit. Come si riesce a suonare in un momento di guerra?

F. "Ma in generale quando si è in un momento triste tutti quanti hanno bisogno di distrarsi, per cui più i momenti sono difficili, più il ruolo dell'artista è importante. Io ho suonato moltissimo in settembre sia prima e dopo i fatti di New York e naturalmente vedevo un pubblico un pò scioccato però altresì pensavo: "mica sono venuto qua a fare politica o a fare comizi, sono venuto a suonare e allora suono, fine." Quando vedo alla tv troppi musicisti che ragionano, che parlano, sono contento fino ad un certo punto. Sei un musicista? E allora suona!"

Rockit. E la questione delle canne?

F. "A buon punto, a prescindere da qualsiasi legge in parlamento. La questione sembra più tollerata, i giovani non hanno adesso nessun problema a fumare per strada, sui tavoli al bar, si fanno le piante in casa, nelle isole e nessuno si fa più problemi. Se pianto due o tre semi nel mio bancone lo faccio perché non voglio comprare dai mafiosi e alimentare… Corrado Angius rispondeva su Repubblica che il probizionismo in America non ha fatto altro che alimentare la malavita, sono stati costretti ad eliminarlo, lo stesso dovrebbero fare qua con la cannabis."

Rockit. Dopo i concerti interattivi, il teatro, la tv, quali nuovi progetti aspettano i Pitura Freska?

F. "I nostri progetti primari sono suonare e scrivere canzoni, gli altri sono secondari con tutto il rispetto. Noi siamo più portati a suonare. Ci verranno sempre proposte collaborazioni e a seconda sceglieremo. Io l'anno scorso ho fatto l'attore, è stata una grande esperienza, scrivere poi le musiche per Zora la Vampira è stata un'esperienza interessante."

Rockit. Quando sentiremo qualcosa di nuovo?

F. "Dei Pitura? Ci stiamo lavorando con molta calma, non siamo ragazzini di 18 anni che hanno l'entusiasmo del primo disco. Abbiamo fatto delle grosse esperienze e questo è un bene da una parte perchè ci fa fare le cose con calma e un male dall'altra perché ora non è facile far scaturire l'entusiasmo di un volta. Dopo aver venduto mezzo milione di dischi, siamo molto pacati e grazie a questa pacatezza siamo un pò l'acqua cheta che spacca i ponti."

Pitura Freska:
Sir. Oliver Skardy: lead vocals and back vocals
Francesco Duse: guitars, keyboards
Marco Forieri: lead vocals, saxophones
Cristiano Verardo: guitars, keyboards, synt and computer programming
Valerio Silvestri: trumpet, back vocals and vocal effects

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L'articolo Pitura Freska - Umbria, 16-11-2001 di Simona Cortona è apparso su Rockit.it il 2001-11-22 00:00:00

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