The Calorifer is very Hot! - via Mail, 19-11-2009

(Le illustrazioni sono di 108)

Attitudine pratica, quasi contadina. Un disco ("Evolution on Stand-by") prodotto da un collettivo di amici (We Were Never Being Boring) e poco tempo da dedicare ai social network o ad altre menate. A loro interessa scrivere e registrare canzoni: le discussioni alcoliche, i film porno girati in slovenia, i concerti all'asta, le ragazze sbronze, le band amiche, Ferrara e i concittadini illustri c'entrano, ma non sono una priorità. Etica ed estetica dei Calorifer is very hot: l'importante è suonare. Nur Al Habash intervista Nicola Donà.



Sarà banale ragazzi, ma ci tocca iniziare dal titolo: "Evolution On Stand-By" è un po' un ossimoro. Ce lo spiegate?
Il titolo rappresenta l'immobilismo culturale, il damerino con le radici (the Treeman) in copertina descrive alla perfezione il significato del testo della title track "Evolution On Stand-By". E' inutile far finta di niente. La scelta più comoda sembra aver livellato tutto verso il basso. La ri-evoluzione non può avere vita su Facebook, mi rifiuto di pensarlo.

Il disco esce per la neonata We Were Never Being Boring, collettivo di cui voi stessi fate parte. Com'è fare uscire un disco fatto in casa dalla A alla Z?
Per quanto mi riguarda non è una grossa novità. Non ricordo di aver mai firmato per qualche major in passato... Le canzoni di "Evolution..." hanno nascite e crescite diverse. Una volta un tizio di un gruppo (che non esiste più) presentando un pezzo ad un concerto disse che il pezzo l'aveva scritto sulla spiaggia, in California, circondato da ragazze sbronze dopo una festa. Ecco, togli la spiaggia, la California, le ragazze sbronze e la festa, ed avrai la polaroid di come nascono le canzoni. E' registrato un po' a casa mia con un multitraccia a cassette, qualche take è stata registrata nella campagna ferrarese con Ale Biancani dei Camera 66, ma la parte più grossa del lavoro l'abbiamo fatta con Alessandro Paderno e Fabio Benni dei Le Man Avec Les Lunettes in quel di Ghedi, Brescia. Il mastering è stato fatto in America, a Chicago da Carl Saff, la stampa dei vinili in Repubblica Ceca.

Nel collettivo siete tutti amici. Questo vuol dire che se il vostro disco venderà poco perdono soldi anche loro? (bada bene che c'è gente con famiglia a carico!)
Il disco del calorifero è una droga. Davvero. Se ci pensi, i nostri amici lo condividono, se lo passano e se ci mettono qualche soldo non si aspettano di averli indietro. Siamo noi la famiglia a carico. Parassiti.

Recentemente avete messo in vendita su Ebay un vostro concerto: i fan vi chiamano a casa e fanno un'offerta. Partendo dalla 'rivoluzione Radiohead' e arrivando anche alla recente 'sottoscrizione popolare' degli Ex-Otago questo tipo di iniziative sembrano moltiplicarsi. Sono le nuove frontiere della fruizione musicale 3.0 oppure solo paraculaggine?
Da un'idea di Ale Paderno. Noi a queste cose non sappiamo dire di no. E' difficile pensare di rifiutare una cosa del genere. Ci divertiamo con poco. Preferiamo di gran lunga i concerti casalinghi che i pub o i concorsi in piazza. E se magari ci compra Il Presidentissimo e ci fa suonare sotto il vulcano? Vuoi mettere? Magari di lì passa pure qualche escort.

("Lester", Regia di Roberto De Vivo & Rocco Bizzarri)

Il video di "Lester" è bellissimo; ci raccontate un po' la storia che è dietro al video e alla canzone?
La parti di chitarra e batteria di "Lester" sono nate durante le registrazioni di "Marzipan In Zurich", quando vivevo a Modena. Poi a Gennaio di quest'anno (eravamo a Bruxelles durante il tour invernale) io e Samu ci siamo messi a suonare e l'abbiamo finita. Nani stava leggendo "Figlio Di Dio" di Cormac McCarthy e si è messo a scrivere. Il testo è suo. Per quanto riguarda il video... che dire? Non possiamo che ringraziare-ringraziare-ringraziare Roberto De Vivo, Rocco Bizzarri e tutti gli "attori" presenti durante le riprese, sono stati fantastici.

Avete fatto un lungo tour in Europa, un sacco di date una dopo l'altra (quasi più che in Italia?). Qual è il più grande vantaggio che ne avete avuto, secondo voi? (donne, soldi o contatti?)
Ci sono parecchie differenze tra l'Italia ed il Resto del Mondo. La gente durante i concerti ascolta il calorifero in silenzio e si fa coinvolgere e si vendono i dischi. Poi cantiamo in inglese. E' retorico spiegare il perchè all'estero abbiamo più appeal e siamo più richiesti. Vivendo a Ferrara ed avendo un illustre amico-collega-concittadino che sta facendo il percorso inverso notiamo le diversità. Ovviamente lui (dai si è capito chi è?) lo sta facendo come lavoro, noi... come dopo-lavoro. Potresti accompagnarci nel nuovo tour europeo... I contatti si creano suonando tanto. I soldi che prendiamo ci servono per le spese vive. Come una vacanza ma con gli strumenti...

Da qualche tempo siete in tre, avete un componente fisso in più, Samuele, che suona il contrabbasso. Come sono cambiati i live con l'aggiunta di uno strumento così poco "tradizionale" per una rock band? Riuscite a rendere le nuove canzoni, che musicalmente sono piu complesse di quelle dell'album precedente, con questa formazione tutto sommato molto ridotta?
Si ma Samu suona il contrabbasso alla Ramones! I live cambiano continuamente. Ci piace pensare di poter suonare elettrici-acustici-elettronici adattandoci alla location. Ritengo che il disco e il live siano due dimensioni diversissime. In fondo è pop che nasce spesso da una chitarra e da una melodia. Spesso chi suona elettrico rabbrividisce a pensare di abbassare il volume degli amplificatori. Per noi è naturale. Non ci sentiamo Indie pop o giocherellosi-tastierine etc... I nostri strumenti pesano un sacco! Il concerto è molto più diretto in tre ma non escludiamo di allargare la band in futuro. La cosa fondamentale è che ognuno ha il suo ruolo e ci completiamo a vicenda. Vogliamo far emergere l'insieme, il gruppo, non le individualità. Threesome is megl' che One Man Band.

Qual è il percorso-tipo con cui nasce una canzone del calorifero? Chi scrive il testo? Chi la musica? Chi prepara i cocktails?
La cosa più bella e divertente è che non ci poniamo limiti per quanto concerne la scrittura. Qualsiasi idea può far parte del progetto. Da un'idea qualsiasi (se é di qualità) può nascere una canzone. Ogni traccia ha una sua genesi particolare. "Pink Door" per esempio é nata in uno squat in Slovenia con tanta neve. La porta rosa delimitava la stanza di fianco alla nostra in cui si giravano dei film porno. "Wandering Twins" é nata in casa mia sul divano, prima di andare a fare dei cocktails e la prima take era già cosi... sballata, perfetta. "My Dressing Room" è stata concepita e registrata a New York con GarageBand e poi trasferita in studio. "Evolution On Stand-By" era una canzone elettronica registrata con groovebox e tastiera casio con suoni alla Run Dmc. I testi nascono da me, da Nani, da Samu, da tutti e tre (una frase a testa come un flusso di pensieri). Ci piace giocare con le parole e i suoni. L'Elettronica é generata da strumenti veri. Non é computer music.

Se si va sulla vostra pagina myspace si scopre che é tutta vuota, che l'avete cancellata e che siete contrari. Perché? E' solo (legittima) snobberia o avete qualche serio principio dietro questa scelta?
Come si fa ad avere un serio principio dietro alle fake relationships create dai social networks? Cosa dovrebbe stimolarmi nello "stare tutto il giorno davanti al computer per comunicare?" Se farsi delle domande e trovare risposte sufficienti per star bene con sé stessi è snob allora siamo snob. Il computer lo uso per lavoro, per diletto ma soprattutto per registrare. Se ho del tempo libero preferisco suonare. Abbiamo cominciato a suonare quando myspace non esisteva, quando si spedivano i dischi e quando le agenzie non nascevano come funghi (zero psichedelici). Abbiamo sfruttato myspace all'inizio, non lo nego. Basta capire che Internet è da sfruttare ma non si può diventarne schiavi. E' stata una mia scelta cancellarlo e gli altri erano d'accordo (dopo una nottata alcolica di discussioni). Così c'è meno dispersione di contenuti. Un sito, ufficiale e basta. Chi è interessato ci segue lì. Siamo contro lo Spam fine a se stesso. Saremmo stati benissimo negli anni sessanta lo so... è un mio cruccio. Siamo continuamente fuori dal tempo anche se siamo nati nell'era dell'effimero (gli anni 80). Le camicie a scacchi e le barbe ce le portiamo dagli anni 90 purtroppo. Siamo tutti e tre Figli di Layne (di Sentieri, la storica serie Tv, NdR). Eheheh.

Qual è secondo voi il miglior modo di promuoversi per un gruppo, nel 2009?
Suonare suonare suonare e registrare. Le canzoni e i dischi sono fondamentali per me. Non credo di essere la persona più giusta per rispondere a questa domanda. Al microfono sono timido e ho sempre paura di dire delle ovvietà. Preferisco suonare e basta. Un esempio della mia autopromozione: come ben sai, gestisco un locale (Zuni, a Ferrara, NdR), non ho mai messo una sola canzone nostra in diffusione, non sono molto bravo a vendermi. In italia ci sono tantissimi progetti interessanti e per lavoro ho a che fare spesso con band che si propongono. Preferisco cercarli io.

Poi ci sono persone come Emidio Clementi e Massimo Volume, Jonathan Clancy e gli A Classic Education, Le Man Avec Les Lunettes, Bruno Dorella e Claudio Rocchetti, My Awesome Mixtape, Banjo Or Freakout, Onga di Boring Machines, i Father Murphy, Bobo e FerraraSottoLeStelle, i Giardini di Mirò e il Mattatoio di Carpi di cui nutro una grande stima perchè tutto quello che fanno è di qualità. Scoprire ed ascoltare nuove band come Iori's Eyes, Death In Plains e Slumberwood è il miglior modo per promuoverli. Le cariatidi che si scandalizzano davanti alle nuove uscite sono in grossa parte quelli che ne limitano l'evoluzione (giusto per rimanere in tema con il disco). In effetti una delle poche cose che ho capito del "musik buziness" è che se vali ti vengono a cercare, pressare non funziona molto. Ieri uno dei ragazzi che lavora da Zuni stava ascoltando il calorifero con le cuffie e non sapeva che fossi io. Poi è andato su YouTube e ha detto: "ma quello assomiglia un sacco a Nicola!". Poi mi ha chiesto conferma ed abbiamo riso un sacco....

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L'articolo The Calorifer is very Hot! - via Mail, 19-11-2009 di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2009-11-30 00:00:00

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