Ivan Della Mea - La nave dei folli testo lyric

TESTO

E disse «Andiamo si va per partire
il vento già spacca già gonfia le vele
e l'àncora-angoscia per mille e più braccia
già leva dal fango di mille miserie»


«Non posso» - risposi - «le mille valigie
di questa partenza mi legano al mondo;
io per partire le devo lasciare
però senza quelle per me non c'è volo»


Mi disse: «Il bagaglio di mille paure
per mille d'angosce di vecchie certezze
per mille speranze di cane deluso
che resta bastardo tra mille carezze»


Mi disse: «È questo che devi lasciare
sul molo del tempo per una speranza
raccogli il tuo sporco e tienilo stretto
ché altro non serve per fare allegria»


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


È piena la nave dei cani delusi
rimasti bastardi tra mille carezze
è bello vederli coi pugni ben chiusi
tenersi lo sporco, lasciar le promesse


dei mondi civili dei mille ritratti
quadrati perfetti del senso comune
cornici di forme a specchio pulite
così che la rabbia si umilia nell'arte


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


E guardo la vela di fogli di carta...
mi volto e lontano sul molo già vedo
con l'occhio civile l'esperto dell'arte
cercare l'orgasmo sui mille bagagli


Lo guardo felice e lancio la pietra:
si ferma nel cielo più grigio di lastra,
nel cielo si affila a lama sicura
che piomba, ti sfiora babbeo e ti castra


La nave dei folli veleggia veloce
il foglio garrisce nel gioco di parte;
sul bianco compare ben rossa una croce:
un altro caduto sul campo dell'arte


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


Milano spaccata tra uffici e stazioni
tra fabbriche e chiese tranciate ridendo
passate sul filo di spada e di prua:
la nave dei cani veleggia sicura


A notte coi pugni ben chiusi d'amore
guardando la scia dei mille rottami
di arte e cultura, d'angosce d'autore
dei mille valori metropolitani:


a noi cani sporchi più volte delusi
rimasti bastardi tra mille carezze
ci prende la voglia di aprire le mani
di unire alle vele le nostre bandiere


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


E quando spaccata ogni vecchia cultura
che è anche nostra e che abbiamo lasciata
tra mille valigie sui moli d'angoscia
nel porto dell'arte timbrata e schedata:


potremo guardare la scelta futura
la scelta dei cani bastardi nell'ossa
e ancora una volta e chiedersi ancora
se ancora tentare se ancora si possa


E allora trovando negli occhi compagni
la voglia e la gioia di essere bimbi
ognuno già bimbo dirà: «Certo è mia:
si può si può fare la nave è anche mia


La nave del sogno è mia per ragione,
è nostra per scelta di cani delusi
che sanno creare tenendo lo sporco
ben stretto e cosciente tra pugni rinchiusi».


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


La nave dei folli che rompe in letizia
la vecchia cultura con nuova allegria
e tutto il dolore già trancia sul ferro
del grande lucchetto per dare la via


al volo finale di tutto l'amore
al volo finale della fantasia
e ridere al tempo di oggi struttura
eletta a potere della borghesia


E ancora più bimbi con carta e bandiere
guardando diritto il solo pennone
faremo la danza dei cani delusi
coi pugni serrati per nuova illusione


Ma quanto dolore per dare allo svolo
di te fantasia un attimo solo


La nave dei folli eletta a "ragione"
per segno diventa parola e poesia
diventa creazione per rivoluzione
per l'attimo solo, ma di fantasia


diventa creazione per rivoluzione
per l'attimo solo, ma di fantasia

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ALBUM E INFORMAZIONI

La canzone La nave dei folli si trova nell'album Fiaba grande uscito nel 1975.

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L'articolo Ivan Della Mea - La nave dei folli testo lyric di Ivan Della Mea è apparso su Rockit.it il 2010-03-09 00:00:00

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