Biografia mangia margot

I Mangia Margot nascono a Malo (VI) nel novembre 2003 come trio prog-sperimentale: chitarra basso e batteria. I Mangia Margot erano soliti adoperare forti influenze Zappiane e Zorniane nello stile e nella ricerca sonora. I Mangia Margot, con la prima formazione, hanno fatto uscire due demo, ottenendo buone recensioni (vedi BLOWUP n°109, ma c'è tanto altro). I Mangia Margot sono finiti alle finali della sessione Veneto del concorso Italia Wave 2007. I Mangia Margot, per questioni private, perdono per strada il chitarrista nell’autunno dello stesso anno (Umberto Colbacchini esce dal gruppo). I due superstiti, rispettivamente Luca P. Hilton Brunello alla batteria e Andrea B. Spears Colbacchini al basso, dopo l’attraversamento di una fase di dubbi incertezze perplessità e assestamento, decidono di continuare comunque l’esperienza, modificando la loro musica nel tentativo di realizzare una sintesi emozionale delle loro problematiche personalità. Facendosi ispirare dalle ansie e dalle euforie del vivere nel nord-est d’Italia, viene messo in piedi un repertorio di musica compatta, rapida e ruvida. Ritmi sincopati, volumi quanto più assordanti possibile, distorsioni assai grezze e una batteria da “recupero” determinano gli elementi fondamentali dell'impasto sonoro. La non riconducibilità a generi preconfezionati e l'attenzione sempre volta al togliere anziché all'aggiungere, genera un sound scarno e diretto che ammicca all'ascoltatore, lo prende per mano e lo guida per una strada buia, lungo la quale viene lasciato irreparabilmente solo. Un po' come Frodo quando Gandalf cade nel fosso alla fine del primo episodio. Assorbire i suggerimenti che offre l'ambiente in cui si vive e restituirli al pubblico amplificati, un filino distorti, ma senza ipocrisie, questo l'obiettivo del gruppo. A coronamento del tutto intervengono gli strumenti GOSCH, realizzati a mano e su misura per il duo da Roberto Zanini, che permettono di offrire una session live di 40' di musica ininterrotta, pronta a rigurgitare addosso al pubblico il modo d’essere, i pensieri e gli umori dei due musicisti. Nel gennaio 2009, i Mangia Margot entrano in studio: registrato da Michele Angriman (SOUND THERAPY STUDIO) presso il Centro Stabile di Cultura di Schio, nasce “maddalena, maria”. L’album si diversifica quanto più possibile dall’impostazione live. Lasciati da parte gli strumenti GOSCH (questo solo in sede di registrazione), si decide di lavorare per ottenere un prodotto che sia quanto più violento possibile, quasi un biglietto da visita, un assaggio di quello che ci si può trovare davanti nel momento dello show (assolutamente freak). L'artwork di “maddalena, maria” viene affidato al prestigio e alla grande disponibilità di Danijel Zezelj che realizza una perfetta sintesi figurata di tutti gli argomenti trattati nel disco. Tra i nomi propri che costituiscono i titoli dell'album e delle canzoni si cela infatti una storia, una vicenda di questi tempi, il cui messaggio è chiaro ma confermato dai due solo su richiesta verbale. Sempre nel gennaio dello stesso anno i Mangia Margot, su invito di Walter Ronzani, decidono di condurre a termine una serie di esperimenti biogenetici di natura non legale. La documentazione video viene in parte intercettata da J. Cameron che utilizzerà la stessa sofisticata apparecchiatura per il suo ultimo lavoretto. I Mangia Margot hanno già condiviso il palco con: MORKOBOT - ETEREA - CARLOMARGOT – DYSE – TALIBAM - ?ALOS - OvO - ZU ...

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