Martin Basile - Per dirti addio (con Dydo degli Huga Flame)


DESCRIZIONE
Quando ho detto, non vediamoci per qualche giorno,
ignoravo la teoria della relatività.
Ora mi chiedo se dall'altro ieri a mezzogiorno
ti sei fatta un marito o una maternità.
Io ho pensato che la tua lontananza
non fosse un pretesto per venirmi meno,
così ho appeso festoni sui muri della mia stanza,
acquistato quattro ore di soggiorno in treno.
Perché a vedere gli amici manchi di più,
mentre quando sono veramente solo non mi sento solo,
anche se ora, guardando la ferrovia,
con tutti i pezzi di me che hai tu, non sono troppo di compagnia.
Ma non ti preoccupare:
sarebbe un peccato restituire un libro che non hai finito;
quindi non me li ridare,
se sei ferma al primo capitolo e non l'hai neanche capito.
Ora avrei bisogno di una donna... o un contenitore,
per chiuderti tre o quattro ore
in un vecchio armadio, senza ripensamenti;
la prima, per nascondere i miei sentimenti.
Ed in effetti meglio una compagna di tango,
che gli scatoloni abbandonati in un angolo
mi ricordano me qualche giorno fa
e rischierei di farmi vincere dalla pietà.
Sono uno stronzo e non lo nego.
Dico, con me stesso. Dico, grazie. Prego!
Cerco compromessi senza tendere al ripiego(1),
ma sembra che il tuo cuore sia una station wagon.
E guidi come una cretina.
E come un cretino dovrò soccorrerti domattina,
aggiustarmi lo specchietto e parcheggiare dritto,
fingere ch'io sia un tuo diritto.

Per dirti addio, darò in pasto al cane
il sistema metrico decimale.
Sei un malware(2) che all'avvio manda a puttane
la mia pagina iniziale.

E' passato del tempo
e lasciarci era giusto, lo sappiamo;
ma ci penso,
di rivederci per un caffè e chiederci come stiamo.
Ma forse
è ancora troppo presto e non so se mi fa bene,
quindi immagino l'incontro e tengo conto
che il fondo, lo abbiamo toccato insieme.
Tu, col trucco perfetto, i capelli perfetti,
profumo di donna e di L'Oréal.
Io vorrei tornare indietro, ma questo è un bar,
mica la DeLorean.
Parlando di tutto e di niente,
evitando di chiederci
se vediamo qualcun'altro,
nascondendo la gelosia che vuole stenderci.
Riempire quel vuoto
con parole che non hanno un senso,
per poi non rischiare
che lo faccia l'imbarazzo e un ingombrante silenzio.
E ho troppo da fare, ti pare?
Allontano il tuo ricordo.
Ma quando torno a casa, tu non ci sei, il frigo sempre vuoto.
E ordino da asporto.
A un'altra?
Non ci penso, è il momento sbagliato.
Sai, quel momento in cui sei libero da così poco
da sentirti ancora impegnato.
Ad ogni stella cadente
mi meraviglio: sono un sognatore.
Ma per una stella è normale,
ha visto troppi uomini cadere per amore.

Per dirti addio, darò in pasto al cane
la complessità computazionale(3).
Sei un malware che all'avvio manda a puttane
la mia pagina iniziale.

(1) da "gettandomi in ambigue immedesimazioni richieste ma non richieste" di Uochi Toki
http://www.post-tamago.net/uochi-toki/cuore-amore-errore-disintegrazione#6
(2) Il malware è un software creato allo scopo di causare danni ad un computer. Nell'uso comune il termine virus viene utilizzato come sinonimo di malware e l'equivoco viene alimentato dal fatto che gli antivirus permettono di rilevare e rimuovere anche altre categorie di software maligno oltre ai virus propriamente detti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Malware
(3) La teoria della complessità computazionale è una branca della teoria della computabilità che studia le risorse minime necessarie per la risoluzione di un problema.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_della_complessit%C3%A0_computazionale

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L'articolo Martin Basile - Per dirti addio (con Dydo degli Huga Flame) di Martin Basile è apparso su Rockit.it il 2024-01-18 21:32:41

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