Il Bollettino di venerdì 10 dicembre

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #49
Il Bollettino della settimana #49

Ve lo sareste mai immaginato un incrocio tra Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti? Be', in ogni caso ecco La gente libera, primo assaggio di questa inedita collaborazione, in attesa di un intero album insieme. Notevoli anche l'affascinante debutto dei Baobab!, con Carlo Corbellini dei Post Nebbia alla produzione, la radio della nostalgia di Dariush, la rabbia di Margherita Vicario e quella di DJ Fastcut e della sua setta di poeti estinti. Wow e I'm Not a Blonde fanno due viaggi paralleli e complementari nell'oscurità, mentre gli Eterea Post Bong Band ci raccontano un misterioso film di fantascienza che ancora non esiste solo con i suoni in maniera così ipnotica da prendersi il titolo di disco della settimana. E ancora, Guè Pequeno, Aftersalsa, Bautista, Ganzo, Chiamamifaro e molto altro nel nostro bollettino del venerdì.

Baobab! – Noel

La costante insicurezza del sentirsi inadeguati si scontra con la necessità di prendersi tutto ciò che ci spetta: Noel, con la produzione affidata a Carlo Corbellini (Post Nebbia), unisce la spinta pop elettronica degli MGMT con melodie languide e ammalianti, in un singolo di debutto folgorante.

Cor Veleno, Tre Allegri Ragazzi Morti – La gente libera

Una tigre con la maschera da morto: La gente libera è il primo assaggio dell'incontro tra l'estetica musicale dei Tre Allegri Ragazzi Morti con l'hip hop e le barre frenetiche dei Cor Veleno, un esempio di crossover che avanza con passo inesorabile covando una forza distruttrice pronta a esplodere.

Dariush – Memory Radio

Attraverso le frequenze di una radio della nostalgia prendono forma i brani di Dariush, dove il suo lo fi rap viene arricchito da carezze r'n'b, intermezzi funk, beat trap e dilatazioni ambient. Passato e presente si sgretolano e si mescolano tra loro, lasciando che siano le emozioni a rimanere intatte e a emergere con dolcezza in versi introspettivi e sinceri.

DJ Fastcut – Dead Poets 3 – Maledetti

Terzo capitolo della saga di DJ Fastcut: la setta dei poeti estinti del rap torna con nuovi, affermatissimi adepti (Frankie Hi NRG, Caparezza, Clementino, Tormento, Roy Paci), per lanciarsi all'assalto della scena con il coltello tra i denti e barre violente, lasciando spazio a momenti di cupa riflessione sulle proprie fragilità.

I'm Not a Blonde – Welcome Shadows

Il duo formato da Chiara Castello e Camilla Matley accoglie a sé le ombre con un nuovo ep electro pop dai risvolti cupi, scavando nei sentimenti infrattati nell'oscurità del nostro animo, per farli uscire alla luce senza che perdano i loro toni scuri e guardandoli sotto una nuova prospettiva.

Nio – Brame

Nella voce ruvida e ricca di soul di Nio si nasconde un nuovo universo tutto da esplorare: Brame è il punto di partenza di questo percorso, uno sguardo nostalgico dentro uno specchio distorto, che guarda a un passato migliore e ormai perduto, con la consapevolezza di dover lasciar andare i ricordi.

Wow – Falene

Falene, perché si muovono imprevedibili, nel buio, alla ricerca di una nuova luce: gli Wow spazzano la polvere del silenzio con angoscianti trame sonore, richiami ai Dead Can Dance più lugubri e danze spettrali in mezzo a un gelido deserto perso nel tempo.

Disco della settimana: Eterea Post Bong Band – Nordwalkers OST

La colonna sonora di un inquietante film sci fi che non esiste: con queste premesse torna la Eterea Post Bong Band, che mette nel suo frullatore cosmico la library music italiana per realizzarne una versione totalmente delirante, in una sorta di Pinocchio di Fiorenzo Carpi concepita nel pianeta di Alien

Dischi

Aa. Vv. – The Shape of Piano to Come, Vol. 2: Ritorna la compilation di INRI Classic per andare alla scoperta della musica neoclassica per pianoforte, con 16 autori stranieri affiancati a 7 italiani.

Alex Valentina – very,: Alex Valentina immerge nei suoni brillanti della sua elettronica trascinante frammenti di discorsi, oggetti comuni, rumori che riportano alla realtà e che creano un ponte sonoro tra l'astratto e il concreto.

Blue Virus – Magliette che diventano pigiami: Blue Virus mette in 6 tracce il suo lato intimo, raccontando i suoi drammi sentimentali con sguardo nitido e sonorità alt pop.

Brunori Sas – Baby Cip!: Nuova versione del disco pubblicato a inizio 2020, dove le tracce del disco diventano dolci ninnenanne per bambini, lasciando che la tenerezza prenda il sopravvento.

Gabriella Martinelli – Tutto daccapo: Il nuovo disco di Gabriella Martinelli è uno sguardo attento e fiducioso sulla realtà fatto di baci e promesse, viaggi e rinascita, quadri e bug mediatici.

Gazzelle – Ok un cazzo: Repack di Ok, pubblicato appena qualche mese fa, con 4 nuovi brani tra cui il featuring con Mara Sattei Tuttecose.

Guè Pequeno – Gvesvs: Appena sei mesi dopo il quarto capitolo di Fastlife torna Guè, questa volta con in testa una corona di spine, a ricordare il suo ruolo di messia sulla scena rap italiana.

Light d'Orange – 24/7: Il rapper e producer toscano corona il suo anno di musica con una raccolta dei 10 singoli più significativi da lui pubblicati, a cui si aggiungono 3 inediti.

Mosè Cov – Loyalty: Dalla sua zona 9 milanese, Mosè Cov fotografa situazioni vissute e persone a lui vicine per raccontare sé stesso, alternando banger e momenti conscious in 16 tracce sincere ed eterogenee.

Tabù – Liberosis vol. 2: Seguito del precedente Liberosis, con 4 brani strumentali che spaziano dall’idm all'ambiente passando per la techno e l'elettronica sperimentale.

Singoli

Aftersalsa – Arabo: Un'altra nottata finita alle luci dell'alba per gli Aftersalsa, ancora disorientati da una cassa in 4 che ci ha martellato nelle orecchie per ore, cercando le forze per tornare a casa in un panino lercio mangiato fuori da una discoteca.

Axos – Molecole: Con un mix di melodie malinconiche e sonorità puramente hip hop Axos fa splendere un amore profondo e libero, rifacendosi a quello tra le divinità induiste Krishna e Radha.

Bautista – Coca: Il conflitto con gli altri e con sé stessi diventa la seconda tappa del viaggio verso il primo disco dei Bautista, Emoton, questa volta per le strade di una Bogotà insonne alla ricerca spasmodica di una persona.

Candra – Zitti: "L'alluminio è più forte di carta, forbice e sasso": Candra cerca le piccole vittorie  all’interno della più grande delle sconfitte, la sua passata tossicodipendenza, con la spensieratezza e la leggerezza di chi è finalmente in grado di vedere il muro su cui si è spaccato la faccia per anni.

Chiamamifaro – Addio sul serio: Quella che all'apparenza sembra una canzone d'amore si rivela, pian piano, in una commovente dedica al cane con cui si è cresciuti, dando una stretta al cuore improvvisa e totalmente inaspettata.

Diorama, Assurditè – Non ci sono più: Dietro un confortevole e leggero arrangiamento r'n'b si cela una storia delicata di malattia mentale, autolesionismo e depressione, cantata da Diorama e Assurditè con le loro voci ipnotiche che si intrecciano nel ritornello. 

Earthset – The Stranger's Eye: Nell'incrocio di due occhi che si guardano al rallentatore scoppia un mondo di colori e di suoni, che finisce con lo sfumare in un'eco di riverberi mentre, inevitabilmente, ci si allontana.

Einar – Caligine: In un crocevia di sonorità pop e latin urban e reggaeton prendono forma atmosfere soffuse e diradate, che confluiscono in un ritornello caldo ed energico. 

Elemento Umano – Malaika: Una lettera a cuore aperto, scritta con gli occhi di un bambino e raccontata con le parole di un ragazzo di 26 anni, che descrive i cambiamenti di un rapporto madre-figlio nel tempo.

Epoque, Axell – Obligé: Brano cantato in italiano e francese da due artisti torinesi di origine africana che hanno le radici nello stesso quartiere periferico, che racconta il drammatico omicidio di un ragazzo nero.

Frambo – Non mi spingere: Frambo grida il suo inno a una vita che ci butta a terra, a amori folli che finiscono (ma finiscono davvero?), spinto da una fame di futuro che gli permette di guardare lontano con un sorriso stampato in faccia. 

Ganzo – Gabbiani: Al terzo singolo Ganzo si stacca dal dialetto napoletano e riflette, malinconico, sulle difficoltà all'interno di una coppia, su una produzione ispiratissima di No Label.

Ich.Bin.Bob – Il migliore: IchBinBob omaggia Palmiro Togliatti con un remix italo disco da prima repubblica del suo discorso sulle api, metafora ripresa da Virgilio e pronunciata in occasione delle elezioni del 1963.

Margherita Vicario – La meglio gioventù: un inno funky alla libertà d’espressione e al libero arbitrio, portavoce di un sentimento comune di rabbia, per prendersi una rivincita personale che vale per tutta una generazione.

Psicologi – Sui muri: Lo sguardo disilluso degli Psicologi incrocia, questa volta, sonorità più romantiche e pop, accompagnati da un sofferto arrangiamento di pianoforte che spazza via l'estetica urban che da sempre li aveva accompagnati.

Ros – NormoSuper: Tutta la frustrazione dei Ros verso la pressione sociale che ci viene caricata costantemente sulla schiena esplode in uno sfogo rabbioso, un urlo disperato di chi si sente sempre fuori posto ed è stanco di esserlo.

Sque – Maldive: Per scacciare il gelo invernale, Sque si immagina alle Maldive, come un metaforico rifugio tropicale rispetto alle ansie e alle paranoie che ci circondano.

Tommaso La Notte – Ballano le lucciole: Nel buio di una notte senza luna, la solitudine diventa un sentimento da cui non si può scappare, aggrappandosi al ricordo di una persona che nel frattempo ha fatto in tempo ad andare avanti.

Uno – 24 ore: Il debutto di Uno filtra il racconto di una relazione che non funziona più, in cui però nessuno dei due amanti vuol lasciar andare, attraverso un urban pop elettronico, sospeso come quelle parole mai dette che rimangono incastrate in gola.

Wasabe – Farfalle: Wasabe, dopo aver affrontato e superato un'esperienza difficile, cerca nelle Farfalle una metafora per raccontare la sua rinascita, grazie anche alle persone che le sono state accanto nei momenti più difficili.

You, Nothing. – Lullaby: In un sognante turbinio shoegaze si scorgono le forme di due amanti, fotogrammi di una storia che si susseguono senza un ordine preciso e che finiscono con l'infrangersi contro un delicato muro sonoro.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 10 dicembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-12-10 10:30:00

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