Il Bollettino di venerdì 11 febbraio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #6
Il Bollettino della settimana #6

Passata la sbornia sanremese torniamo con il nostro consueto appuntamento di fine settimana: dall'autobiografico singolo lungo 10 minuti di Egreen al ballo contro la paura di Maurizio Carucci, dalla timidezza di Nicolaj Serjotti al terapeutico incontro tra Clever Square e Eugenia Fera degli Eugenia Post Meridiem, passando per Elisa, i Botanici, Ganzo e il nostro splendido disco della settimana, Kuni, l'ibrido tra jazz, soul e hip hop di infinita dolcezza e furia letale di LNDFK, ecco il meglio della nuova musica raccolto tutto qua, nel nostro bollettino del venerdì.

Clever Square, Eugenia Fera – Soccer Rules

I Clever Square, accompagnati dalla voce di Eugenia Fera degli Eugenia Post Meridiem e ispirati dal Sufjan Stevens più delicato, affrontano un lento processo per ricostruire sé stessi, ricomporre i cocci di un animo in frantumi con pazienza e la consapevolezza che il futuro non può che essere migliore.

Egreen – Incubi

Egreen, in un singolo lungo ben 10 minuti, condensa tutta la sua storia tormentata dagli Incubi: passi falsi, drammi familiari, incidenti di percorso si alternano senza pietà e senza redenzione su una strumentale glaciale, dove il rap diventa l'unico strumento per trovare un minimo di pace.

La rappresentante di lista, Cosmo, Ginevra, Margherita Vicario – Be My Baby

Dall'Ariston al rave: l'omaggio a Ronnie Spector presentato durante il Festival da La rappresentante di lista lascia attaccare il suo pop etereo e delicato dai bombardamenti elettronici di Cosmo, fino ad arrendersi alle pulsioni di un corpo che vuole muoversi libero nel mezzo del brano.

Maurizio Carucci – Paura

Esorcizzare la Paura con un ballo frenetico, trascinante, guardando qualsiasi cosa possa metterci in ginocchio negli occhi e mostrando di sapere stare ancora in piedi. Maurizio Carucci, accompagnato dai messaggi vocali di persone a lui vicine, cerca una via di fuga dal dolore che lo ha scosso, con la prima ancora di salvezza è, ancora una volta, la musica.

Nicolaj Serjotti – Sbagli

La frammentata e dolce strumentale di Fight Pausa ci fa sentire le farfalle nello stomaco di Nicolaj Serjotti intento a raccontarsi con uno dei suoi brani più intimi, mentre la timidezza si specchia in due occhi enormi e bui.

Parco Natura Morta – S'è persa

Il debutto del quintetto veronese condensa una forte vena cantautorale con intense sonorità indie rock, concedendosi cambi di rotta improvvisi e rabbiosi, nell'incapacità di accettare una delusione che continua a bruciare dentro.

Sidstopia – Nazca

Una passione inafferrabile e fugace è il centro di una storia senza tempo vissuta in prima persona da Sidstopia, che unisce l'arcaica spiritualità del titolo alla contemporaneità di due ragazzi che si rincorrono su una pulsante strumentale uptempo.

Disco della settimana: LNDFK – Kuni

Fiore e fuoco, amore e morte, dolcezza infinita e furia letale: le dicotomie attorno a cui ruota Kuni generano un ibrido super organico tra armonie jazz e sonorità che spaziano dal soul all'hip hop, il cui animo schizofrenico diventa ipnotico nei suoi tortuosi cambi di ritmo e nella versatilità della voce di LNDFK.

Dischi

Esteban – Nuvola: Con un vero sound lo fi da cameretta Esteban raccoglie un pugno di canzoni scritte durante il primo lockdown, istantanee di rifugi lontani mentre tutto attorno sembra crollarci addosso.

Gabbo – I'm in: Gabbo mette per la prima volta il suo basso in primo piano con un ep super funk alla Rick James, accompagnato da Squarta e dal giovane rapper Ugo Crepa.

Yuman – Qui: Yuman si snoda tra gospel, funk e soul, mostrando tutta la versatilità della sua voce, mischiando italiano e inglese per un ep ispirato al sound super fresco dei Silk Sonic.

Singoli

Albino – Ti ricordi: Nox rinasce artisticamente come Albino e si lascia andare alla nostalgia, riflettendo su un’adolescenza vissuta in provincia, sugli errori e sui brutti momenti passati.

Botanici – Grandina: Il manifesto della trasformazione radicale della band alterna emozioni congelate su intricate trame di chitarra e un ritornello che esplode violento, in cui la fame per un futuro senza più distanze prende improvvisamente vita.

Caron Dimonio – La preghiera dell'ingordo: I Caron Dimonio raccontano la fame insaziabile di vita che scaturisce da un vuoto esistenziale, capace di diventare tempesta nel loro abrasivo mix di rock ed elettronica.

Country Feedback – Orson Wells: Il progetto di Antonio Tortorello rievoca il famoso scherzo radiofonico di Orson Welles del 1938, usandolo come parallelo sarcastico per descrivere il fenomeno delle fake news e il suo effetto nella percezione della realtà.

Earthset – The Mirror: Da un racconto di Borges si sviluppa la furia sonora degli Earthset, capace di riempire di crepe l'impianto distorto che l'iper-connessione e la conseguente ossessione per l'apparire che ci circonda.

Elisa, Rkomi – Quello che manca: Elisa si fa accompagnare da Rkomi nella sua veste più romantica e malinconica, scivolando insieme in una delicata ballata per due cuori che si sono persi e non riescono a ritrovarsi.

Finnegans – Per farti felice: Una storia arrivata alla fine si spegne nel nebbioso mix di shoegaze, post punk e new wave dei Finnegans, lasciando dietro di sé più di qualche rimpianto e ricordi indelebili.

Ganzo – Sij sto buono: Ganzo torna con una nuova ballata d’amore in dialetto napoletano, raffinando il mix di sonorità hip hop unite alle melodie partenopee che fanno parte del suo DNA.

Grigio Scarlatto – Ahmed: Al termine di una serata improbabile, rievocata da una scarica di indie pop febbricitante, i Grigio Scarlatto trovano un'inaspettata salvezza nell'ambulante che gira per la loro Padova in piena notte.

Le pietre dei giganti – Quando l'ultimo se ne andrà: Le pietre dei giganti sporcano il loro stoner primordiale con un blues fangoso e senza tempo, da galeotti del Mississippi, che racconta le attese deluse e il distacco dalle proprie radici.

Lildombaby – Siga da solo: Cassa dritta e atmosfere r'n'b si incrociano su un brano pensato per annegare i pensieri tossici e tornare sul dancefloor, aprendo le parte a nuove prospettive con cui guardarsi intorno.

Marco Dalla Villa, Diorama – Così, così: Il racconto leggero di una serata in discoteca trascorsa tra un cocktail e un gioco di sguardi con chi cattura la nostra attenzione, in mezzo a luci soffuse, un ritmo martellante e corpi che ballano senza sosta. 

Mox – Ultimo mambo a Milano: Citando Tullio De Piscopo e Lou Bega, Mox si muove sinuoso attraverso la pista da ballo di un fumoso locale, folgorato alla vista di una misteriosa ragazza.

MT/solo – Elefante: La storia di un rapporto violento che trova un perfetto equilibrio, pronto a rompersi da un momento all'altro, dove gli scontri e la sofferenza rimangono un sottofondo costante rispetto al bisogno morboso di stare insieme.

Shijo X – Anyone Who Knows What Love Is (Will Understand): L'iconico brano di Irma Thomas, riportato in auge dalla serie Black mirror, viene omaggiato con una delicata cover dagli Shijo X.

Spicy Knots – Elizabeth: Il power trio romagnolo lascia ribollire il suo indie rock pieno di spigoli e di carezze, spezzando il gelo con luminosi accordi di chitarra e un cantato che si infiamma nel ritornello.

Xtrasensory – Over: Il duo milanese, diventato trio, scardina i dogmi del mondo che li circonda in un nuovo brano che affonda le sue radici dentro influenze stratificate e complesse, tra progressive e alt rock.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 11 febbraio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-02-11 10:30:00

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