Il Bollettino di venerdì 12 maggio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Lo Studio Murena in un deserto mai stato così rigoglioso, le schegge di futuro di Bluem, il ritorno degli Ex-Otago. E poi Angelica, Massimo Pericolo, Ricche le Mura, The Niro, Leon Faun, New Candys assieme a Bugo, Chiello, Sethu, Calibro 35, /handlogic e molto altro nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: Bluem – Nou

Bluem affronta il nuovo con slancio e curiosità, tanto verso il futuro fatto di suoni inesplorati, quanto verso il mondo ancestrale della propria terra: Nou si insinua in un'intercapedine tra hyperpop e folk, alla scoperta di un'ignoto dove sognare e ballare.

Angelica – Milano Mediterranee

Angelica disegna un ritratto di Milano tra amore e disincanto, subendone tanto il fascino eterno quanto le sue avvilenti storture: Milano Mediterranee è un canto di dolceamara italo disco, che volteggia sugli ostacoli mentre si cerca un angolo di pace.

Ex-Otago – La fine

Quattro di silenzio, ora un grande ritorno, che parte paradossalmente da La fine: i genovesi Ex-Otago cantano le vicende di una coppia in mezzo alla permanente crisi del mondo, con synth e tastiere a trovare un abbraccio che annulli il disfattismo esasperato che ci circonda.

Marta Salogni & Tom Relleen – Music for Open Spaces

Spazi aperti che sono distese infinite, tanto reali quanto immaginarie, tanto terrene quanto spirituali. Music for Open Spaces sono i viaggi sonori di Marta Salogni e del compianto Tom Relleen, scomparso tre anni fa, con field recording dalla California alla Cornovaglia che diventano un commovente affresco di ambient granulare.

Massimo Pericolo – Paparazzi

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Un bilancio degli ultimi anni spoglio di tutto, pure del ritornello. Paparazzi è il secco freestyle con cui Massimo Pericolo guarda gli ultimi 4 anni della sua vita, dove la strumentale di Distraction di Polo G diventa lo sfondo su cui carriera e vita privata si intrecciano.

Ricche le Mura – Inizio turno fine

Inizio turno fine, come sequenze meccaniche e alienanti a contrasto con paesaggi persi in mezzo al verde. Il primo disco dei Ricche le Mura è un folk rock bucolico e sgargiante, contaminato da jazz e elettronica, che si perde in un bosco etereo alle spalle della città.

Studio Murena – WadiruM

Wadirum, come lo strabiliante deserto arabo. Da qui riparte lo Studio Murena per un disco ambizioso, ricco di ospiti dei più vari (da Paolo Fresu a Danno) e, soprattutto, di schemi sonori dai tratti epici. Una morsa strettissima di barre violente e arrangiamenti jazz ipercontaminati, da cui lasciarsi schiacciare senza ripensamenti.

Tersø – Feed

Lo sguardo glaciale dei Tersø su una contemporaneità che vive nei contrasti si tramuta in un pop elettronico da cui farsi soccorrere: Feed, tra glitch formicolanti e beat sul punto di sciogliersi, scorre sopra di noi per mostrarci una prospettiva più larga, dove il minuscolo ambisce all'universale.

Dischi

Comrad – Placenta: La band guidata dalle voce di Giò Sada concentra in un ep di una decina di minuti tutta la sua bruciante energia, per un vigoroso ep rock sporcato di punk. 

Galoni – Cronache di un tempo storto: Galoni racconta le pieghe strane dei nostri giorni, dove la vita di tutti i giorni si specchia negli eventi più grandi di noi e viceversa, per una sorta di mappa cantautorale delle relazioni umane.

Hugomorales – Hugomorales II: Il terzo album in studio del cantautore umbro è un surreale mix di folk e indie psych pop, ricco di immagini stralunate tra cui mucche arcobaleno e giraffe spaziali.

Inpaste – Aurora master: Inpaste debutta con un ep di sei tracce, dove frammenti hyperpop si mescolano a una formula pop ancora da svelarsi del tutto, ma già magnetica.

Lili – Spaziotempo: Le Lili, già note come Lilies on Mars, passano al cantato in italiano con il loro album più pop, per una nuova dimensione che conserva un sapore spaziale e retro-futurista.

Remo Anzovino – Don't Forget to Fly: Il primo album piano solo di Remo Anzovino traduce in suono il bisogno degli esseri umani di volare, per un viaggio onirico stupefacente.

Santachiara – La strada più breve per tornare a casa: A dispetto del titolo, il viaggio di Santachiara verso casa è pieno di deviazioni per generi e mondi diversi, in cui brillano tra le tappe emozioni ed esperienze autobiografiche.

Santo – Santodice: Dieci brani che compongono un mix di sonorità estive, richiami al jazz e al blues, come pagine di diario per raccontare e superare una crisi esistenziale.

The Niro – Un mondo perfetto: Il ritorno del cantautore racchiude dieci anni in dieci brani, con pianoforte e archi che avvolgono le chitarre e le evoluzioni della sua versatile voce.

Singoli

/handlogic – Benda: Gli /handlogic ci avvicinano al loro prossimo disco con un brano dal groove sporco e sensuale e dalle venature soul, che diventa gospel laico dedicato alla nostra rinascita.

Alessandra Bosco – Reia: Alessandra Bosco si presenta con un brano sul post-amore, fotografia di quelle lande di confusione in cui ci si ritrova quando una storia finisce.

Calibro 35 – Gun Powder: I Calibro tornano a fare i Calibro, con uno dei loro stringenti brani guidato da un riff con in mente Ocean's Eleven e Kill Bill, fino a un break sul finale in cui si passa dall'inseguimento ai titoli di coda.

Chiello – Puoi fare meglio: Il secondo album di Chiello viene anticipato da un singolo per chi corre più veloce della vita, dove mille cambiamenti che si sovrappongono vengono vissuti tutti insieme.

DJ Pasta, Foresta – Cadacara: Pasta e Foresta ci portano dentro un morbido funk cantato in portoghese, spinto da ritmiche latine e sospirate melodie con un tocco di saudade. 

Humble – London: Il duo emiliano celebra i suoni dell'Inghilterra degli ultimi anni con un mix ipnotico di lo-fi, sample jazz e urban rap di matrice UK.

Interiorama, Banadisa – Sufriendo: Interiorama e Banadisa insieme mostrano come l'amore si possa raccontare anche attraverso le cicatrici, il tutto col loro stile tra cumbia e dub.

Leon Faun – Profezia: Leon Faun mette da parte il suo filtro immaginifico per guardarsi dentro, raccontando con estrema trasparenza il rapporto con il suo passato, tra perdite, conflitti e paure.

Luca Re – Fallo con me: Luca Re canta il potere salvifico della normalità, una casa come un rifugio in cui ritrovare l'equilibrio, con un indie pop contaminato da elettronica euforica.

Miriam Fornari – Samsara: La musicista umbra canta la sua preghiera di libertà in tempi dispari con cui abbandonarsi al cambiamento, tra soul e prog.

Mox – Sale: Un cantautorato che abbraccia gli anni '60 e i 2000, che rincorre il presente senza dimenticare il passato, raccontando con una raffinatezza le istantanee di una vita.

New Candys, Bugo – Everything's Fucking Boring: I New Candys annegano l'iconica Io mi rompo i coglioni di Bugo in un oceano psichedelico, con lui stesso come ospite speciale all'armonica.

Saint Yves – Soldi black: Saint Yves parla direttamente al suo paesino di origine, in un brano che sta a metà tra l’attaccamento al proprio territorio e i limiti di prospettiva che questo può dare.

Sethu – Mare di lacrime: Il Mare di lacrime è quello del lido dove Sethu passa la sua estate, facendo incontrare un energico twist anni ’60 con la sua estetica dark.

The Black Market, Arya – One-oh-One: The Black Market accoglie la voce tra soul e hip hop di Arya con un intreccio di loop di batteria, sample di electric piano e groove di basso super funky.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 12 maggio di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-05-12 10:30:00

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